Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

sabato 30 novembre 2013

Aggiornamento n° 97 di GEOPOLITICA

logo_geopolitica

Vi segnaliamo le ultime novità:

Nuovo corso:

Aperte le iscrizioni al Master in Geopolitica e Sicurezza 2014
Anche nel 2014 si svolgerà il Master in Geopolitica e Sicurezza dell’Università Sapienza di Roma, da quest’anno in collaborazione con l’IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie), oltre a Ce.S.I., Circolo Studi Diplomatici e AIRA. Il bando è stato pubblicato (clicca qui per visionarlo) e le iscrizioni sono aperte fino al 17 dicembre 2013. ...

Nuovi video:

"Il sistema finanziario si prepari a investimenti a lungo termine" - Edoardo Reviglio

"Finanziarizzazione: come si è giunti alla crisi" - Enzo Rossi

Nuovi articoli:

Una “nuova frontiera asiatica”: prospettive economiche in Myanmar e relazioni con l’Italia
Recentemente, nell’ambito dell’assegnazione dello sviluppo di aree onshore, il Myanmar ha assegnato 16 blocchi a compagnie petrolifere straniere. Tra esse, l’Eni si è aggiudicata 2 blocchi, con contratti del tipo Production Sharing Agreements. Si tratta dei blocchi riguardanti le aree di Yamethin e Ondwe, situate rispettivamente nelle regioni di Mandalay e Magway, nella parte centro-meridionale del paese1. La compagnia energetica italiana inoltre, è in gara anche per l’assegnazione di altri due blocchi offshore, il cui ...

Alitalia e le altre: la scommessa dell’industria aeronautica nel nuovo ordine mondiale
“Vola solo chi osa farlo” dice Sepulveda. L’industria dell’aviazione civile, colta alla sprovvista dal nuovo ordine economico mondiale, esce profondamente cambiata da questo primo decennio del nuovo millennio. L’exploit dei mercati emergenti, la recessione di quelli europei, il rallentamento di quello americano hanno mischiato le carte in tavola e costretto le compagnie aeree ad alleanze, fusioni e inedite strategie in grado di rispondere alle nuove esigenze commerciali e geopolitiche del sistema mondo. Alitalia, un po’ ...

La presidenza russa del G20. Crescita e sviluppo nel contesto multipolare
Editoriale al Quaderno di Geopolitica n. 2, “Russia-G20. Come tornare alla crescita“.   La Russia e il contesto multipolare La Federazione russa, a partire dall’inizio del presente secolo, dopo aver superato egregiamente, pur tra notevoli difficoltà, le conseguenze relative al collasso dell’Unione Sovietica, ha gradualmente assunto, nel corso degli ultimi anni, un chiaro e rilevante ruolo globale. Oggi è possibile affermare, senza tema di smentita, che la Russia costituisce un elemento cardine del nuovo scenario ...

Tendenze e possibili sviluppi futuri in Asia
Di seguito l’intervento di Côme Carpentier de Gourdon alla tavola rotonda “Le tradizioni e il futuro delle civiltà asiatiche – politica, economia e religione” dell’XI Rhodes Forum – World Public Forum “Dialogue of Civilizations”, ottobre 2013. I confini del continente asiatico sono mal definiti e spesso innaturali. Convenzionalmente l’Asia inizia a Istanbul e sull’istmo di Suez a sud, ma la Russia, ha sostenuto Gumilev, può esserne considerata parte integrante e in questa prospettiva vi apparterrebbe ...

Il Vertice italo-russo di Trieste: prospettive di rafforzamento del rapporto bilaterale
Il 26 novembre si terrà a Trieste il vertice bilaterale tra Italia e Federazione Russa. Nonostante i cambi di governo degli ultimi anni, l’Italia ha mantenuto ottime relazioni con Mosca, segno che la cooperazione tra i due Paesi è molto più solida e radicata di quanto alcune polemiche interne lascino intendere. Per un Paese ingabbiato dalla mancanza di riforme istituzionali ed economiche e dalla politica di austerity europea, il vertice di Trieste rappresenta un’opportunità da ...

La presenza militare statunitense in America Latina
Introduzione Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sempre più capillare presenza militare di Washington in molti dei paesi dell’America Centrale e Meridionale, una presenza che ha scatenato roventi polemiche in molte di queste nazioni e che ha, di fatto, attirato l’attenzione di analisti ed esperti di politica internazionale. Procedere ad analizzare la presenza militare statunitense in questa regione del mondo non è impresa di poco conto, data l’oggettiva difficoltà legata all’individuazione di tutte le ...

L’industria europea della difesa. Affrontando il futuro
Introduzione Le industrie della difesa nell’Unione Europea si trovano a un bivio. Tra le cause di questa situazione ci sono la crisi economica, la riduzione del budget della difesa, l’eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda interna e la concorrenza nei mercati internazionali delle potenze emergenti. A quanto esposto in precedenza, è necessario aggiungere l’indefinita “Politica Comune di Sicurezza e Difesa” (PCSD) dell’UE e la volontà della Commissione Europea di intervenire nel mercato della Difesa. ...

Il Made In Italy al tempo del villaggio globale
“I vantaggi economici del commercio internazionale sono superati in importanza dai suoi effetti morali ed intellettuali. E’ impossibile sottovalutare il rilievo di porre in essere umani in contatto con persone da loro diverse e con modi di pensare e di agire differenti da quelli con i quali essi sono familiari (…). E non è esagerato affermare che la grande estensione e il rapido incremento del commercio internazionale siano il fattore del progresso ininterrotto delle idee, ...

Ultimo Quaderno:

Russia – G20. Come tornare alla crescita
In distribuzione Quaderni di Geopolitica, no. 2 (Supplemento al Vol. II, 2013) RUSSIA – G20. COME TORNARE ALLA CRESCITA   Il G20, il consesso delle nazioni che rappresentano complessivamente i due terzi del commercio mondiale, si riunisce quest’anno in Russia. Tra dicembre 2012 e novembre 2013 si tengono, principalmente a Mosca e San Pietroburgo, innumerevoli incontri dei delegati, il cui culmine è stato il convegno dei Capi di Stato del 5-6 settembre nell’ex capitale imperiale ...

Ultimo libro:

Halford John Mackinder: Dalla geografia alla geopolitica
Halford J. Mackinder (1861-1947) è stato un uomo dalle molteplici carriere: geografo, è considerato il fondatore moderno della disciplina in Gran Bretagna; educatore, ha creato l’Università di Reading e consolidato la London School of Economics come suo secondo direttore; esploratore, è stato il primo uomo a scalare il Monte Kenya, la seconda vetta africana; politico, ha seduto in Parlamento e ricevuto diversi incarichi ufficiali, tra cui quello d’Alto Commissario britannico nella Russia Meridionale sconvolta dalla guerra civile. ...

Buona lettura!

Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Geopolitica // cliccare
Per contattarci // cliccare

giovedì 28 novembre 2013

Evola e “Voce ‘e notte”: appuntamenti a L’Universale

Gliuominielerovine

Convegno di Studi

Sessanta anni de “Gli uomini e le rovine”

Un’analisi generazionale.

Leggere e diffondere l'allegato, grazie                             INFO:3394987052

Libreria/Galleria delle Arti L'Universale   Roma   via Francesco Caracciolo 12  (via Candia-via Doria)

------------------------------------------------------------------------------------------

Voce'enotte,jpg

VENERDI' 29 NOVEMBRE ore 21 L'Universale presenta "Voce 'e notte" piccola antologia della canzone napoletana con la voce di M.Foranna ed il pianoforte di A.Grossi

Appuntamento musicale da non perdere specialmente per gli amanti della tradizione partenopea. La voce di Marcella Foranna accompagnata al pianoforte da Alex Grossi farà riascoltare le più belle melodie della canzone napoletana dello scorso secolo.

Contributo alla serata 10€ con prima consumazione.

Aggiunta di 5€ per chi volesse mangiucchiare affettati e formaggi.

Via F.Caracciolo 12  Roma info:3394987052-3480468591

Metro A fermata Cipro – Bus:23-31-33-490-492-913-990-999-907 tram 19

mercoledì 27 novembre 2013

Il rocker Skoll: «Canto Mishima dopo 43 anni per far scoprire ai giovani l’attualità dei suoi scritti»

YukioMishima

Il 25 novembre di 43 anni fa lo scrittore giapponese Yukio Mishima si uccideva ritualmente a Tokyo con il rito del seppuku per protestare contro la decadenza delle tradizioni del suo Paese. Il suo vero nome era Kimitake Hiraoka, ed era nato nella capitale nipponica del gennaio del 1925. È unanimemente considerato il più grande scrittore giapponese del Novecento, e sin dai suoi esordi le sue opere riscossero ampio successo in patria e all’estero. Il suo romanzo d’amore “La voce delle onde”, del 1954 (ma uscito in Italia solo nel 1961) si studia ancora oggi a scuola. In Italia il suo libro più famoso – e più venduto – è certamente “Sole e acciaio”, del 1970, opera in un certo senso autobiografica, in cui l’autore racconta la scoperta della propria identità fisica, il suo interesse per la pratica delle arti marziali, la ricerca di un proprio linguaggio del corpo. La sua morte fece un enorme scalpore, per le modalità con cui venne eseguita: dopo aver occupato l’ufficio del generale dell’Esercito di autodifesa insieme con quattro suoi seguaci del gruppo Tate No Kai, Mishima tenne dal balcone, davanti ai soldati e a giornalisti di radio e tv frattanto accorsi, un suo appassionato discorso in cui lamentava la decadenza dello spirito tradizionale del Giappone e il suo incedere verso l’occidentalizzazione e la modernizzazione, nell’accezione negativa del termine. Dopodiché, rientrato nell’edificio, si uccise con la spada del samurai, la katana, e si fece decapitare da un suo discepolo, che a sua volta si suicidò. L’impressione fu enorme, e ancora oggi Yulio Mishima, nella sua stessa patria, è considerato un grandissimo scrittore, un grandissimo poeta, ma del suo aspetto “politico” non se ne parla mai, si preferisce glissare. In Italia c’è un giovane cantautore milanese, Federico Goglio, in arte Skoll, tra i più apprezzati interpreti del rock identitario, che a Mishima ha dedicato nel 2005 un intero concept album, dal titolo “Sole e acciaio”, in cui in undici pezzi descrive e racconta il Giappone tradizionale, la guerra mondiale e lo stesso Mishima.

Come mai hai dedicato un intero cd a Yukio Mishima?

Perché è uno scrittore dalla forza narrativa enorme, leggere il suo “Sole e acciaio” all’età di 15 anni fu per me come una rivelazione, qualcosa che mi segnò. Il cd in realtà è dedicato a lui ma soprattutto alle tradizioni del Giappone. Due anni fa, poi, in un altro album, ho inserito un altro pezzo in cui parlo di Mishima, perché sentivo di avere ancora altro da dire.

Secondo te Mishima quanto è conosciuto in Italia?

Devo dire moltissimo, perché ogni anno le grandi case editrice ripubblicano sempre qualche sua opera, a volte anche inedita. E questo è un segnale di vitalità per uno scrittore moderno. Dopo i miei concerti moltissimi ragazzi si avvicinano o mi scrivono, dicendo che grazie a me hanno scoperto questo autore e lo hanno approfondito. È la stessa cosa che accadde a me: dopo il mio primo incontro incontro con lui, non solo ho letto tutte le sue opere, ma ho anche praticato il kendo, l’arte marziale giapponese, per meglio comprendere lo spirito di quel popolo. Lo stesso Mishima, d’altronde, era un kendoka evoluto.

Oltre che a cantare Mishima, ne hai scritto anche…

Sì, diverse volte. La prima, come coautore in un volume che si chiama “Il Giappone di Mishima”, poi nel mio “Questo mondo non basta. Uomini ed eroi” per la Ritter, ho dedicato a Mishima tutto un capitolo.

Per far conoscere questo scrittore hai anche portato in giro per l’Italia un musical…

Era uno spettacolo musicale particolare, un tributo a Mishima, in cui alle canzoni alternavamo testi e poesie interpretati da Paolo Bussagli, mentre io cambiavo anche abbigliamento a seconda del brano che interpretavo. Devo dire che ha riscosso un grandissimo successo in ogni sua tappa.

Tu hai al tuo attivo otto album, nei quali parli di eroismo, di tradizione, di combattenti. Cosa stai preparando ora?

Sempre per restare in argomento, nel prossimo album inserirò una canzone sugli “Zero”, gli aerei Mitsubishi con cui i piloto giapponesi si lanciavano sulle navi nemiche negli ultimi giorni della guerra.

Oggi in Giappone cosa pensano di Mishima e della sua vicenda?

Diciamo che c’è un approccio duplice: da una parte lo considerano un grande artista, uno scrittore, un uomo di cultura. Quanto al suo suicidio e alle sue idee politiche, si tende ad etichettarle come parte delle eccentricità che ogni genio possiede. In realtà il suo credo profondo, la sua concezione della vita, che peraltro ha ben spiegato, viene sottovalutato, messo da parte, anche perché è un personaggio con cui è difficile fare i conti…

Perché?

Perché in genere colui che si uccide è quasi sempre una persona disperata, mentre Mishima era a 45 anni uno scrittore affermato, tradotto in tutto il mondo, famoso, ricco, aveva tutto. Ma lui con quel gesto ha voluto dire che tutto questo non è importante, perché altre sono le cose importanti. È una lezione difficile da comprendere. Per questo dico che il Giappone deve ancora fare i conti con il suo scrittore più celebre. Ai giovani non interessa molto, lo considerano troppo classico, come Manzoni qui da noi per capirci, mentre le generazioni più anziane utilizzano l’approccio che ho detto, quasi Mishima fosse la loro cattiva coscienza. Insomma, un grande scrittore, ma un po’ pazzo…

E tu che lo canti, che ne pensi?

È ovvio che lo apprezzi, altrimenti non cercherei di suscitare emozioni e sensazioni in coloro che ascoltano i miei brani. Però avvicinandosi a Mishima occorre considerare che ha avuto un percorso esistenziale complesso, sofferto, il suo cammino è stato prima letterario e poi politico, e poi anche estetico, fino alla sua clamorosa decisione finale. Nel biglietto lasciato da Yukio Mishima prima di suicidarsi c’era scritto: «La vita umana è breve, ma io vorrei vivere per sempre».

di Antonio Pannullo

martedì 26 novembre 2013

Aggiornamenti rivista EURASIA ( 12/11 – 24/11 2013 )

eurasia

 

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" delle ultime settimane (dal 12 al 24 novembre 2013):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Appuntamenti
  • Pubblicazioni

Articoli e saggi

Federico Capnist, PUTIN IN ITALIA: VERTICE ITALO-RUSSO E VISITA UFFICIALE AL PAPA

Fabio Falchi, QUALE “SOVRANISMO”?

Stefano Vernole, IL RITORNO DELLA DIPLOMAZIA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI

Giacomo Morabito, LA LOTTA DI AL-SHABAAB PER LA SOPRAVVIVENZA

Giuseppe Cappelluti, IL KAZAKISTAN E L’INTEGRAZIONE EURASIATICA

Giuseppe Cappelluti, IL CAUCASO DOPO LE ELEZIONI GEORGIANE E LA SVOLTA EURASISTA ARMENA

Giuseppe Perrotta, VERTICI APEC E ASEAN: L’ASSENZA DEGLI STATI UNITI RILANCIA LE AMBIZIONI CINESI

Redazione, DIVIDE ET IMPERA. STRATEGIE DEL CAOS PER IL XXI SECOLO NEL VICINO E MEDIO ORIENTE

Maurizio Miglietta, QUANDO LA CROAZIA DOVEVA ESSERE ITALIANA

Redazione, L. SALIMBENI: “GLI USA NON SONO IMPARZIALI MEDIATORI NEI NEGOZIATI ISRAELO-PALESTINESI”

Redazione, “ITALIA-CINA: UN DIALOGO NECESSARIO”. FOTO E VIDEO DELL’INCONTRO DEL 20 NOVEMBRE

Appuntamenti

L’EUROPA DEI POPOLI VERSUS L’EUROPA DEI BANCHIERI: I BALCANI DIMENTICATI. SABATO 30 NOVEMBRE A MODENA

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2013) della Rivista di Studi Geopolitici "Eurasia" (XXXI), intitolato “La geopolitica delle lingue”.

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

lunedì 25 novembre 2013

Mario Bortoluzzi: “Il concerto per Carlo? Esempio di unità e comunità”

AdV1

Cresce nel mondo giovanile non conforme e tra le comunità militanti d’Italia l’attesa per il Concerto per Carlo, in programma a Milano. Barbadillo.it ha intervistato per presentare l’appuntamento divenuto una consolidata tradizione Mario Bortuluzzi, voce della Compagnia dell’Anello, storico gruppo della musica alternativa italiana.

Perché il “Concerto per Carlo” del 16 dicembre prossimo è definito dagli organizzatori “il più importante evento di musica alternativa dopo i Campi Hobbit”?

“In effetti, quattordici  soggetti, fra gruppi e solisti che si trovano insieme in un teatro per ricordare un amico e camerata scomparso 30 anni fa, rappresentano – de facto – un evento unico e, se mi permetti, un esempio. Esempio di unità d’intenti, di senso della comunità, di quel cameratismo di cui oggi si sente così forte la mancanza. Un tempo, tutto ciò esisteva, pur fra mille difficoltà, in un unico soggetto politico. Nell’Anno del Signore 2013 siamo qui in un campo di macerie, lacerati da mille personalismi, a dover di nuovo ricostruire una casa nostra, pulita, sana e onesta. Chissà che il Concerto per Carlo, con l’evocazione di esempi inascoltati ma in questo tempo quanto mai attuali, possa servire anche a questo”.

Come ricorda la figura di Carlo Venturino e il suo impegno artistico e musicale?

“Vidi Carlo per l’ultima volta nella casa sua di Milano. Tornavo dal Piemonte con Marinella e mi fermai da Guido Giraudo per un saluto. Raggiungemmo nel pomeriggio i fratelli Venturino insieme a Cristina Costantinescu. Non li vedevo tutti insieme da qualche anno e fu un incontro davvero speciale. Parlammo di tante cose e di tanti progetti che allora sia gli Amici del Vento che la Compagnia dell’Anello avevano in cantiere. Carlo era sempre entusiasta, ottimista e con uno spiccato senso dello humor. Tutto in lui parlava di aria pulita, di onestà e di rettitudine. Credo che quel magico mix di personalità che ha dato vita agli AdV, senza voler togliere nulla agli altri componenti, avesse il perno, la ragion d’essere, nella figura e nel carisma di Carlo. La sua scomparsa così assurda ed improvvisa ha lasciato orfana tutta la musica alternativa”.

Lei è un decano dei gruppi della scena della musica alternativa. In cosa si sente vicino alle giovani band che suoneranno a Milano e in cosa si sente differente?

“Penso che tutti noi si sia accomunati da una stessa visione della vita e delle cose. Da questa visione traiamo spunto per parlare agli altri attraverso la musica. Per far questo usiamo gli stili più diversi fra loro; ognuno usa la propria sensibilità: personalmente sono più legato allo stile “ballata cantautorale” e così può capitare, anche in ambito CdA, che mi soccorra Marinella trasformando il pezzo con una spruzzata di “progressive”… Penso che lo stesso avvenga anche nei gruppi più giovani. Quando si lavora in comunità, anche nella musica, funziona così. Tutti, giovani e meno giovani, ci mettono il cuore nelle cose che fanno e la nostra gente, e non solo, questo sentimento unico lo percepisce”.

locandina_2_aI limiti e i punti di forza della musica alternativa sono stati oggetto di tante riflessioni. Al tempo della rete e dei file musicali scaricabili con un clic cosa, manca per rendere questo fenomeno ancora più conosciuto?

“Manca l’accesso ai canali di diffusione “ufficiali”. Per ignoranza e ignavia di una classe dirigente che ha sempre avuto paura della propria ombra. Ricordo con rabbia, la destra post missina al governo, alcuni anni fa: RAI  1, Concerto del primo maggio organizzato dalla Ugl – diretta alle 13 – i gruppi più alternativi  invitati erano i Cugini di campagna… Edoardo Vianello… Don Backy… Cosa sarebbe costato invitare un paio di gruppi della nostra area? Eppure al Concertone della Cgil suonano i 99 Posse e i Modena City Ramblers senza che nessuno si scandalizzi. E’ un esempio ma ne potrei fare altri. La pavidità di certa gente ha dell’incredibile. E non succede solo con la musica. Provate a domandare ad Antonello Belluco cosa ha passato prima di cominciare le riprese del suo film sulla strage fatta dai partigiani a Codevigo… Una semplice sottoscrizione di parlamentari o di consiglieri regionali ex missini avrebbe permesso l’avvio delle riprese un anno prima. Niente da fare, tranne due, dico due, lodevoli esempi, tutti hanno voltato le spalle. Se il film si è fatto è grazie all’aiuto di centinaia di italiani che non siedono in Parlamento”.

L’attenzione per le note della musica alternativa al tempo delle destre polverizzate che significato può avere?

“Ho sempre usato questa immagine: quando suoniamo, con noi sul palco c’è un “baule virtuale”. Dentro quel baule ci sono i sogni di ormai tre generazioni cresciute a pane e musica alternativa perché l’altro “cibo” politico fatto ingoiare tutti i giorni a forza ai nostri militanti, alla fine era risultato decisamente indigesto, al punto di vomitarlo. Del contenuto di quel baule siamo rimasti noi i custodi in tempi di voltafaccia e di tradimenti. Non che la nostra vocazione fosse questa: abbiamo sempre usato la musica per veicolare idee, emozioni, stati d’animo, mica per fare i custodi di un museo. Abbiamo sempre tentato di migliorare “il prodotto” per raggiungere metapoliticamente, come qualcuno insegnava, più ampi strati di ascolto. Non siamo mancati noi. Noi ci siamo sempre stati, con i nostri mezzi. Anche quando, dopo aver cantato per anni “Strade d’Europa” , qualcuno ha votato, senza nemmeno capire cosa stava facendo, il M.e.s.,condannando il nostro popolo a decenni di povertà, in barba all’Europa dei Popoli…”.

L’ostilità mediatica per questo evento che rappresenta un mondo culturale non ha fermato il lavoro intenso degli organizzatori. Difendere il pluralismo culturale e politico resta una priorità per questa area?

“Purtroppo sì. Difendere il proprio diritto ad esistere. Con ciò difendendo in buona sostanza la democrazia, quella vera, comunitaria e partecipativa, in una parola, sociale. La disinformazione, la menzogna, la demonizzazione mediatica saranno sempre più forti se l’area inizierà a mietere successi elettorali. Una storia già vista. Bisogna resistere e stringere i denti. Alla fine non saremo noi gli sconfitti”.

Chiudiamo con “La Compagnia dell’Anello”. Avete nuovi progetti artistici in cantiere?

“Un lavoro ogni dieci anni. Questa la media della CdA dal 1983… Dovrebbe essere la volta buona. Per scaramanzia non anticipo nulla ma ci si lavora, da contadini, ma ci stiamo lavorando”.

@barbadilloit

venerdì 22 novembre 2013

In piazza per i marò: “Tutti insieme, nessuno indietro”

fucilieridimarina

Le famiglie dei due fucilieri della Marina invitano alla mobilitazione di sabato 23 novembre

Le famiglie Latorre e Girone hanno organizzato, per sabato 23 novembre a Roma, “una marcia di solidarietà per richiamare l’attenzione sulla triste vicenda che vede da oltre 20 mesi i due militari ingiustamente trattenuti in India. Tutti sono invitati a partecipare – si legge nel volantino della manifestazione - in modo che la nostra voce sia altisonante e possa dimostrare quanto alto sia l’interesse e l’amore degli italiani tutti nei confronti dei due militari che subiscono questa enorme ingiustizia e quanto ne auspichino una pronta risoluzione che veda finalmente il riconoscimento di diritti fino ad ora non considerati”.

Il corteo si riunirà e partirà alle ore 15 in piazza Bocca della Verità a Roma e si concluderà alle 17 in piazza Santi Apostoli. “L’iniziativa – tengono a sottolineare le famiglie Latorre e Girone - sarà assolutamente pacifica, apolitica e apartitica. Contiamo sulla vostra massiva presenza forti del fatto che sempre abbiamo avuto dimostrazione di profonda solidarietà, affetto e calore da parte di ognuno di voi. Ringraziamo in anticipo quanti interverranno e saranno con noi, fedeli al motto: Tutti insieme, nessuno indietro”.

Cristina Di Giorgi

giovedì 21 novembre 2013

Aggiornamento n°96 di GEOPOLITICA

logo_geopolitica

Vi segnaliamo le ultime novità:

Nuovo evento:

La relazione strategica Italia-America Latina: il 25 novembre alla Camera
Le Conferenze Italia-America Latina, che si tengono con cadenza biennale, da dieci anni rappresentano un rilevante momento di incontro e confronto, nonché un’occasione per il consolidamento del forte legame sussistente tra le due parti, legame che affonda le proprie radici in una variegata sfera di valori di ordine storico e culturale. Attraverso tale strumento di politica estera l’Italia ha colto l’opportunità di trarre significativi benefici da una politica di collaborazione con i Paesi dell’area latinoamericana ...

Nuovo corso:

Aperte le iscrizioni al Master in Geopolitica e Sicurezza 2014
Anche nel 2014 si svolgerà il Master in Geopolitica e Sicurezza dell’Università Sapienza di Roma, da quest’anno in collaborazione con l’IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie), oltre a Ce.S.I., Circolo Studi Diplomatici e AIRA. Il bando è stato pubblicato (clicca qui per visionarlo) e le iscrizioni sono aperte fino al 17 dicembre 2013. ...

Nuovi video:

"Ritornare ai grandi progetti infrastrutturali" - Paolo Raimondi

"Il Progetto Razvitie" - Jurij Gromyko

Nuovi articoli:

Workshop: ITALY AND TURKEY PROMOTING BILATERAL PARTNERSHIPS BETWEEN SMEs
Il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Ambasciata della Repubblica di Turchia ed Invitalia organizzano il workshop: ITALY AND TURKEY PROMOTING BILATERAL PARTNERSHIPS BETWEEN SMEs Monday 25th November – Rome Auditorium Via Veneto Via Veneto 89, Rome Working languages: Italian and Turkish 9.00 a.m. Registration of the participants 9.30 a.m. Chaired by Giancarlo Innocenzi Botti President of Invitalia, National Agency for inward investment and enterprise development Welcome speeches Giancarlo Innocenzi Botti President of Invitalia Hakki Akil Ambassador ...

Fare business in Bielorussia
Il 5 dicembre 2013 la Camera di Commercio e Industria Bielorussa (http://www.cci.by/en) in collaborazione con l’Associazione delle Camere di Commercio Europee Eurochambres (http://www.eurochambres.be/Content/Default.asp?PageID=41 )ospiterà a Minsk laConferenza Internazionale sugli Investimenti: “Fare Business in Bielorussia”. L’evento è inserito nel progetto di assistenza tecnica alla facilitazione degli scambi commerciali e investimenti in Europa Orientale “East Invest” (http://www.east-invest.eu/ ). Lo scopo principale dell’evento è quello di promuovere la Bielorussia quale meta vantaggiosa per gli investimenti, attirando investimenti europei ...

Il curioso caso di India e Cina
Durante la sua recente visita in Cina, il Primo Ministro dell’India Manmohan Singh ha dichiarato che quando i due giganti asiatici si stringono le mani, il mondo presta attenzione. Sebbene l’affermazione è valida, la reale questione da porre è se i media e la comunità diplomatica e di sicurezza nei due paesi danno importanza a tale stretta di mano. Si può sostenere che le relazioni tra India e Cina includono una grande quantità di occasioni ...

L’Ucraina e il primo ingresso nell’UE: intervista al Vice-Ministro degli Esteri Andriy Olefirov
A fine novembre 2013 la capitale lituana Vilnius ospiterà il summit del Partenariato Orientale, un incontro nell’ambito del quale l’Ucraina si appresta a compiere un passo gravido di conseguenze per la geopolitica continentale: la firma dell’accordo di associazione con l’Unione Europea e il conseguente allontanamento della prospettiva di ingresso nell’Unione Eurasiatica. In vista di questo appuntamento, il Direttore del Programma “Eurasia” dell’IsAG Dario Citati e i ricercatori Alessandro Lundini e Alessandra Caruso hanno avuto un ...

“La crisi di ieri, le speranze di oggi”. La conferenza alla Camera
Lunedì 11 novembre, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei Deputati), l’IsAG ha organizzato la conferenza “La crisi di ieri. Le speranze di oggi” per analizzare gli effetti della crisi finanziaria del 2008, le cause di essa e le possibili soluzioni economiche e politiche. L’evento, moderato dal Dott. Matteo Finotto di “Class News CNBC”, si è articolato in due panel che hanno permesso di analizzare le cause e le prospettive della crisi ...

Definire giuridicamente la sicurezza nazionale: strategia e trattati
Introduzione La nozione giuridica di interesse nazionale si basa su una corrente di pensiero giuridico secondo la quale esiste un diritto naturale degli Stati a mantenere la loro propria sicurezza nazionale e quella dei loro cittadini. In particolare, già nel XIX secolo, Vattel affermava e classificava, tra i principi generali del diritto delle genti, il diritto della Nazione a fare: “tutto ciò di cui c’è bisogno per evitare un pericolo imminente e per allontanare le ...

Le “acque bollenti” di Colombia e Nicaragua: la disputa dell’Arcipelago di San Andrés
Gli ultimi nove mesi hanno visto crescere le tensioni che da anni attanagliano le relazioni politiche, diplomatiche ed economiche di Colombia e Nicaragua. Motivo della crisi tra i due paesi centroamericani è sempre la solita questione della disputa territoriale e marittima che riguarda l’arcipelago di San Adrés, Providencia e Catalina, cinquanta mila chilometri quadrati di Mar dei Caraibi e alcuni isolotti dalla bellezza paradisiaca, la cui unica sfortuna è quella di trovarsi a pochi chilometri ...

Evoluzione dei rapporti con la Cina e nuove strategie diplomatiche di Abe
La vittoria del Partito Liberal Democratico (LDP) di Abe Shinzo alle elezioni del Senato dello scorso luglio spaventa i vicini asiatici (in particolar modo, Cina e Corea del Sud), i quali temono un cambio di politiche da parte del nuovo governo e un ripensamento sull’atteggiamento pacifico di sicurezza post-bellica giapponese. Ciò che Pechino e Seoul temono di più è che un simile risultato possa dare al Primo Ministro Abe i poteri necessari per mettere in ...

L’eredità di Mackinder: la conferenza alla Sapienza
“L’eredità di Mackinder”: questo è il titolo della conferenza organizzata dall’IsAG e svoltasi mercoledì 30 ottobre presso l’ex Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Sapienza di Roma, in occasione dell’uscita di Halford John Mackinder: dalla geografia alla geopolitica. Scritto da Daniele Scalea, è il titolo inaugurale della nuova collana IsAG-Fuoco battezzata “Heartland” e dedicata alla teoria e storia della geopolitica. L’incontro è stato aperto dal professor Fulco Lanchester, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, il quale ...

Ultimo Quaderno:

Russia – G20. Come tornare alla crescita
In distribuzione Quaderni di Geopolitica, no. 2 (Supplemento al Vol. II, 2013) RUSSIA – G20. COME TORNARE ALLA CRESCITA   Il G20, il consesso delle nazioni che rappresentano complessivamente i due terzi del commercio mondiale, si riunisce quest’anno in Russia. Tra dicembre 2012 e novembre 2013 si tengono, principalmente a Mosca e San Pietroburgo, innumerevoli incontri dei delegati, il cui culmine è stato il convegno dei Capi di Stato del 5-6 settembre nell’ex capitale imperiale ...

Ultimo libro:

Halford John Mackinder: Dalla geografia alla geopolitica
Halford J. Mackinder (1861-1947) è stato un uomo dalle molteplici carriere: geografo, è considerato il fondatore moderno della disciplina in Gran Bretagna; educatore, ha creato l’Università di Reading e consolidato la London School of Economics come suo secondo direttore; esploratore, è stato il primo uomo a scalare il Monte Kenya, la seconda vetta africana; politico, ha seduto in Parlamento e ricevuto diversi incarichi ufficiali, tra cui quello d’Alto Commissario britannico nella Russia Meridionale sconvolta dalla guerra civile. ...

Buona lettura!

Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Geopolitica // cliccare
Per contattarci // cliccare

martedì 19 novembre 2013

“Europa Kaputt”

europakaputt

 MERCOLEDI' 20 NOVEMBRE ore 19 a L'Universale presentazione del volume "Europa kaputt" di Antonio Maria Rinaldi

Aperitivo letterario su uno degli argomenti più attuali e scottanti dell'attuale momento storico:l'Europa,la sua attuale  struttura, il rapporto con i "vecchi" stati nazionali,il suo fallimento.

Del  libro di Antonio Maria Rinaldi,docente universitario, già importante rappresentante dell'Eni,studioso di problemi europei,ne discuteranno Enea Franza, economista e saggista,e Stefano Sassi Capo redattore TG2 Economia.

INFO: 339498752

Libreria/Galleria delle Arti L'Universale   via F.Caracciolo  12 Roma

lunedì 18 novembre 2013

Informazioni dalla Pubblica Amministrazione

pubblicaamministrazione

Ultime news

Online la banca dati dei farmaci

L’Aifa crea la banca dati virtuale dei farmaci in commercio: online i foglietti illustrativi di oltre 8mila medicinali.

Equitalia rateizza i debiti fino a 10 anni

Le novità Equitalia per la dilazione dei pagamenti: debiti rateizzati fino a 120 mesi per i contribuenti in gravi difficoltà economiche.

E-cig nei luoghi pubblici: via libera

Ok al fumo delle sigarette elettroniche nei locali pubblici: lo consente un emendamento al Decreto Istruzione ma permane il divieto per le scuole.

Mutui alle Regioni per l’edilizia scolastica

Ok del Senato al Decreto Istruzione: tra le novità la concessione di mutui alle Regioni per promuovere l’edilizia scolastica.

Bonus mobili-elettrodomestici: la guida su YouTube

È online il video realizzato dall’Agenzia delle Entrate con le indicazioni per chi chiedere le detrazioni per l’acquisto di mobili o elettrodomestici.

domenica 17 novembre 2013

Fino alla tua bellezza

marconi-mancinelli-fino-alla-tua-bellezza

Venerdì 22 Novembre, presso la libreria l’Universale, Gabriele Marconi e Francesco Mancinelli si esibiranno in concerto in occasione della presentazione di “Fino alla tua bellezza”, ultimo libro dello stesso Gabriele.

L’appuntamento è alle 21:00 in Via Caracciolo 12 Roma.

venerdì 15 novembre 2013

Povera scuola italiana: ora in aula si studiano i testi di Zulù e dei 99 Posse contro lo Stato e i carabinieri

Libro1

Un giorno, su un autobus che procedeva lentamente nel traffico napoletano, un corpulento ragazzone con la testa mezza rasata, la barbetta mefistofelica e una criniera cotonata, ricoperto da tatuaggi, orecchini, piercing e ammennicoli vari, rispose con un fermo “no” alla richiesta di un’anziana signora di cedergli il posto a sedere. E lei, leggermente incazzata, lo marchiò pubblicamente, a  vita, davanti a tutti: «Sei proprio nù Zulù», appellativo che nel capoluogo partenopeo descrive in maniera sintetica ed efficace una persona dedita a uno stile di vita tribale, liberamente ispirato a un’etnia africana non proprio specializzata in bon ton oxfordiano.

Leggenda metropolitana? Mistero, anche se l’aneddoto è attribuito allo stesso protagonista. Di sicuro, da quel giorno, per tutti, Luca Persico fu Zulù, lo stesso che da oggi è oggetto di studio nelle scuole italiane. Foscolo, Leopardi, Pascoli, Ungaretti? Roba vecchia, superata. In aula va di moda la prosa del leader del gruppo dei 99 Posse, una band collegata al centro sociale Officina 99 che da anni ha trasformato dei capannoni alla periferia di Napoli in una zona franca dove lo Stato non si azzarda a mettere lo zampino manco per sbaglio. Da ieri è ufficiale, l’annuncio lo ha dato lo stesso corpulento cantante dalla pagina ufficiale di Facebook: «Siamo sui libri di scuola, dove andremo a finire?», con tanto di faccetta sorridente e foto della pagina di un volume della Bruno Mondadori “Le basi della letteratura”, destinato alle scuole secondarie.

E Moravia, Alda Merini, Eco, Baricco, i grandi cantautori italiani come Guccini, De Gregori, De André? Solo quest’ultimo è citato, sì, nella sezione intitolata «Gli adulti di domani», ma con la scusa di trattare il tema del disagio giovanile un paio di pagine sono state dedicate all’analisi del testo di “Curre curre guagliò”, l’inno ufficiale dei centri sociali dell’ultra sinistra, manco fosse una terzina di Dante. Si tratta, invece, di un pezzo che invita alla ribellione contro lo Stato oppressore, all’occupazione degli spazi pubblici, all’odio di classe “mosso da amore”. Oltre, ovviamente, al disprezzo per le forze dell’ ordine. Nel testo a disposizione delle scuole, come riporta anche il Corriere del Mezzogiorno, ipocritamente è stata fatta sparire la frase più provocatoria, quella in cui i 99 Posse denunciano l’atteggiamento a loro avviso arrogante dei celerini, “la risata in faccia di un carabiniere”, che giustificherebbe la ribellione. Ma tra canne, creste e okkupazioni, la notizia della “promozione” culturale dei 99 Posse ha comunque sollevato grandi entusiasmi negli ambienti della sinistra antagonista, pronta  ribattezzare quel “Curre curre guagliò” come “la nuova Bella Ciao”. A questo punto a Zulù potrebbe non essere precluso alcun traguardo, perfino il Nobel della Letteratura. Del resto, l’ha preso Fo.

di Luca Maurelli

mercoledì 13 novembre 2013

Aggiornamenti rivista EURASIA ( 27/10 – 11/11 2013 )

eurasia

 

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" delle ultime settimane (dal 27 ottobre al 11 novembre 2013):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Appuntamenti
  • Pubblicazioni

Articoli e saggi

Salvatore Rizzi, LA CRISI SIRIANA E I NUOVI EQUILIBRI GEOPOLITICI IN AMERICA LATINA

Andrea Turi, LE ELEZIONI DEL 3 NOVEMBRE DECIDERANNO IL FUTURO DEL KOSOVO?

Giovanni Caprara, L’OPERAZIONE MARE NOSTRUM

Federico Capnist, ALL’ORIGINE DEI MALI D’ITALIA: L’ASSASSINIO DI ENRICO MATTEI

Appuntamenti

ITALIA-CINA UN DIALOGO NECESSARIO: A PRATO IL 20 NOVEMBRE 2013

L’UNIVERSALISMO E LA POLIEDRICITÀ DELLE TRADIZIONI CULTURALI DEL MARE NOSTRUM

L’EUROPA DEI POPOLI VERSUS L’EUROPA DEI BANCHIERI: I BALCANI DIMENTICATI

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2013) della Rivista di Studi Geopolitici "Eurasia" (XXXI), intitolato “La geopolitica delle lingue”.

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

lunedì 11 novembre 2013

Ciao Massimino Chiari

L’ultimo saluto a Massimino Chiari martedì ore 15.30 nella chiesa Santa Lucia Circonvallazione Clodia.MassimoChiari,jpg

Massimino Chiari ci ha lasciato improvvisamente qualche giorno fa. Meta’ anni 80, rimasi improvvisamente senza casa. Antonello Ferdinandi già era “parcheggiato da lui”. Erano ancora i tempi della solidarietà diffusa e praticata. Massimino quando lo seppe, senza un attimo di esitazione mi disse: “Per un camerata c’è sempre un letto disponibile”. Rimasi tre mesi. E passammo un’infinità di nottate a parlare parlare parlare parlare, soprattutto di musica, anche di politica, ma soprattutto di musica.

Stefano Romano, che lo ha assistito in questi ultimi anni, mi ha detto come e’ morto. Un altro caso di ignavia della sanità pubblica che genera morte al posto della vita. Ed oggi che siamo tutti, parlo del mio gruppo umano, intorno, sopra e poco sotto i sessanta, sentirsi ancora partecipi di un destino comune, ci fa ritrovare insieme anche nel giorno dell’estremo saluto.

Bruno Laganà: “Con “Massimino” se ne va un mondo degli anni ’70. Un amico, un camerata originale e sincero. Altissimo, quando parlava con me si abbassava per parlarmi all’orecchio, quasi avesse paura che non lo ascoltassi bene. Mi parlava di filosofia, di storia, di popoli lontani ed antichi con una memoria incredibile su quello che aveva letto …. ed aveva letto tantissimo… in un’epoca senza computer Massimino era la nostra wiki ma anche la parte più ingenua ed autentica del nostro mondo…. con lui va via un pezzo della mia giovinezza Foto tenerissima e con l’ombrello …. inseparabile, …. a noi Massimino….”.

Giorgio Procaccini: “Questa è la mia gente !!! Ora capite perché il legame è indissolubile !!! Ciao gigante Massimino… la terra ti sia lieve”.

Giuseppe Urbani: “Da Trento un pensiero e (non mi vergogno a dirlo) un po’ di lacrime per la scomparsa di Massimino…. quanti ricordi romani, era sempre un”fiume in piena” con la sua tipica parlantina e i suoi ragionamenti… un grande che ho riconosciuto tempo fa in tv in occasione di una intervista credo legata alla nostra comune passione per la Lazio. Massimino presente!”.

Roberto Silviani: “Autunno estate primavera inverno ….sempre con l’impermeabile e ombrello ….un grandissimo personaggio estremamente colto come pochi…indimenticabile! Se Massimino sente tutti questi “presente”… vi rincorre e vi prende a ombrellate!”.

Roberto Amorosino: “Un ricordo vivo: la sua camminata, quei giornali sotto braccio, sempre presente”.

Paola Frassinetti: “Povero Massimino alto dinoccolato sempre con look improponibili e tutti lo prendevamo in giro perché ripeteva ” ma voi con i radicali che rapporti avete…?”. Gli volevamo tutti bene!! Mi spiace.”

Alberto Cifù: “Ciao Massimino…..Ti ricordo l’ultima volta che mi sei venuto a trovare sull’Amiata. In alto i cuori.”

Alessandro Cerqua: “Il mio presente per un altro pezzo della nostra giovinezza che se ne va!”.

Livia Giannelli: “Sempre presente,simpatico,generoso, stravagante Massimo …come dice Alessandro Cerqua… Un altro pezzo della nostra bella giovinezza che se ne va”.

Marcello Perina: “Ciao Massimino. Con Wilma parlavamo spesso di te, dei tuoi discorsi, del tuo sorriso strano e sincero… della tua fede”.

Biagio Cacciola: “Non dimenticherò mai le serate a casa sua a via Mercati. Stavi avanti già caro Massimino Ora vedrai chi hai amato da sempre .”

Manilo Basaia: “Ciao Massimino eri un po’ strano ma almeno non portavi maschere e tutti ti ricorderanno con affetto”.

Questi sono solo alcuni messaggi che ho raccolto tra i tantissimi, che ci fanno sentire parte di una comunità e che meglio descrivono cosa Massimo ha lasciato, anche lui con la sua vita difficile e travagliata.

Mi piace ricordarlo in ogni convegno, conferenza, sempre con la mano alzata, con il dito indice teso, chiedere la parola, partire con le sue citazioni, mai banali. Antonio Pannullo, l’altro giorno sul Secolo d’Italia on-line, ha ben descritto anche il clima dell’epoca in cui Massimo si è sentito protagonista. Anche lui ha costruito il suo mattoncino, anche lui mi confidò la sua delusione successiva “abbiamo fatto tanto, sembrava che fossimo arrivati, invece…”

Stefano Romano, ha denunciato alla Procura di Velletri la rsa di Nemi che da dieci giorni lo teneva in cura, dopo alcuni giorni passati al Sandro Pertini: da quando stava in questo nosocomio, dormiva sempre, per lui troppo. Poi la morte senza spiegazioni. Ancora non si sa nulla dei risultati dell’autopsia.

Nobis Massimì

di Ferdinando Parisella

@barbadilloit

venerdì 8 novembre 2013

Immagini e sensazioni

Immaginie sensazioni

DOMENICA 10 NOVEMBRE ORE 18.00,  A  L'UNIVERSALE POMERIDIANA DI NARRAZIONE E MUSICA SU TESTI DI MAURIZIO MESSINA

IMMAGINI e SENSAZIONI

appunti dal "Viaggio Principale"

Testi di Maurizio Messina

Voce narrante Angelo Blasetti

Pianoforte Alex Grossi

Una pomeridiana particolare che si sviluppa su tre narrazioni e diversi brani musicali: la prima ambientata negli Anni ’40 durante la seconda Guerra Mondiale, dall’Africa all’India, in un luogo, Yol, tra le catene montuose del Karacorum e dell’Himalaya.

La seconda in pieno ’68 con inizio a Valle Giulia e, dopo una calda estate, si conclude di fronte all’ambasciata sovietica a Roma contro l’invasione della Cecoslovacchia.

Il terzo ed ultimo racconto ambientato ai giorni d’oggi, su un autobus della Capitale, con personaggi di umanità varia.

Le musiche eseguite al pianoforte saranno… ”d’annata”, coincideranno cioè, con i tempi ed i momenti  narrati.

Info e prenotazioni: 3394987052 - contributo alla pomeridiana 10€ compresa consumazione

Libreria / Galleria delle Arti  L'UNIVERSALE 

via F.Caracciolo 12 Roma

mercoledì 6 novembre 2013

16 dicembre: Concerto per Carlo 2013

concertopercarlo

Walter Jeder è una delle figure più ecclettiche del nostro ambiente, impegnata nel giornalismo, nella radio, nella comunicazione e nelle collaborazioni musicali. Qui ripercorreremo gli anni dei Campi Hobbit fino al prossimo Concerto per Carlo attraverso gli occhi e le sensazioni di chi ha contribuito alla nascita e alla diffusione della Musica Alternativa.

Iniziamo dai primordi: so che sei stato molto attivo come giornalista fin da giovanissimo e che hai anche avuto occasione di fare teatro. Quanto ti è stata utile in particolare questa esperienza nella “militanza”?

Senza inclinare al reducismo, mi limiterò a dirvi che la militanza a destra nella rossa Liguria e nell’ateneo pisano non era una passeggiata di salute. Già negli anni ‘60 e ‘70 ci toccava di vivere in una condizione di “stranieri in patria”: se non volevi finire emarginato dovevi cercare strade nuove per rompere l’accerchiamento. L’esperienza del teatro giovanile finì col portarmi in dote maggior sicurezza col pubblico e una dialettica meno reticente, il giornalismo una scrittura efficace e una visione più nitida della realtà.

Sarebbe servito a poco se, a fare da detonatore, non ci fosse stata l’orgogliosa incazzatura di chi si sentiva ingiustamente escluso, figlio di una sconfitta recente che bruciava ancora. Se sceglievi di vivere “contro”, la prima necessità era quella di trovare il coraggio sufficiente a non farti mettere sotto: qualcosa che, alla faccia del Manzoni, uno doveva “saperselo dare”. Arrivarono poi le sfide quotidiane, a scuola o sul lavoro, a trasformare scrittura e voce in utensili buoni per la nostra battaglia.

Ho collaborato a tutte le testate della nostra area, da Civiltà al Candido. Ma le vere soddisfazioni sono venute da qualcosa di “minore” e di malvisto. Sulla scia di Castellacci e di Cirri, ho creduto che, tra troppo inchiostro, di noi sarebbe rimasta una piccola strofa, il testo di una canzone.

Un punto di svolta per la tua esperienza personale e per una buona parte della destra milanese è stata sicuramente Radio University: ti va di parlarcene brevemente?

Radio University è stata un’esperienza straordinaria. Sotto le sue antenne un’intera comunità umana si è ritrovata unita per resistere all’assedio. Ho passato centinaia di ore ad aprire, senza filtri, i suoi microfoni per dare voce a chi non ne aveva. Nonostante fosse tenuta insieme da un volontariato generoso ma approssimativo, R.U., con i suoi dibattiti, i suoi notiziari, la nascente musica alternativa, è stata una specie di terapia collettiva via etere, per resistere ad un mondo che, in quegli anni di sangue, pareva impazzito. Per me, che venivo dalla carta stampata, è stata una bella palestra di comunicazione bidirezionale. La ricordo con rimpianto ed emozione. Anche se ripenso che, troppe volte, svoltando quel fatale angolo di Milano, tra Corso 22 marzo e via Mancini avevamo rischiato la pelle per fare qualcosa che ai più non sarebbe apparso minimamente eroico.

Se dovessi spiegare in poche parole ai ragazzi di oggi chi eravate e cosa abbia significato essere di destra in quegli anni, cosa diresti?

L’età mi rende un po’ cinico e a volte mi domando se non ci fosse qualche burattinaio di troppo a tirare le fila di quegli anni maledetti. Resto però convinto che difendendo con le unghie e con i denti i nostri spazi vitali abbiamo tutelato con la nostra libertà quella di tutti gli italiani. Il muro non era ancora caduto: i comunisti non erano, l’abbiamo visto, uno spauracchio fasullo da propaganda ma una minaccia reale. Nonostante l’ostilità degli antifascisti cercavamo un’alternativa generazionale. Noi giovani sognavamo un’Europa libera dalla minaccia rossa e dall’ipoteca americana, riscoprivano i nostri autori “maledetti”, offrivamo soluzioni economiche e sociali originali. Eravamo davvero convinti che il futuro ci avrebbe dato ragione, che ci sarebbe appartenuto. Che contrasto con questi anni agnostici e un po’ disperanti…

I Campi Hobbit sono stati sicuramente l’evento della destra giovanile più importante degli anni 70/80, sia a livello culturale e musicale. Tu li hai presentati tutti e tre? Qual è quello di cui ha i ricordi migliori.

Certamente il migliore fu il primo. Nonostante l’ambientazione (un campo di calcio spellacchiato), tra le migliaia di ragazzi affluiti da tutta Italia, si creò una tensione ideale, una forza creativa, uno straordinario spirito di comunità.

Con il secondo Campo, nella cornice splendida di Fonte Romana, emersero già le tossine di una lotta che si era incattivita e cominciava a dividere e ad accecare il nostro mondo.

Il terzo, nonostante il notevole affinamento di musica e contenuti, peccò di qualche narcisismo di troppo.

No. A Castel Camponeschi non fui io a presentare.

Cosa è rimasto a tuo giudizio di quell’esperienza, dei Campi Hobbit, della nascita della musica alternativa, delle radio libere, che sia ancora valido oggi?

Tutto il progetto mantiene, ancor oggi, in forme mutate, una sua vitalità.

Mi manca molto la radiofonia. Credo che delle emittenti “nostre” avrebbero ancora uno straordinario ruolo corsaro da giocare. Vedo come le nuove esperienze, estese al Web, oggi, siano altrettante formidabili testimonianze di vitalità e potenzialità.

Ma come si fa sognare mentre il nostro mondo si frantuma in troppi cespuglietti, paghi della propria percentualina elettorale.

Oggi Walter Jeder ascolta ancora musica alternativa? C’è qualche gruppo o qualche artista che segui?

Quando posso, ascolto un po’ di tutto. Mi tuffo nel pozzo della nostalgia dell’archivio di Lorien, e ritrovo vecchi amici.

Ma il mare è vasto: così drizzo le orecchie anche ai nuovi gruppi identitari.

Mi piace scoprire timbri originali come quello di Skoll.

Hai collaborato attivamente come autore in particolare con Fabrizio Marzi; come è nato questo sodalizio artistico?

Erano gli anni dell’eclissi (e del divorzio artistico) da Leo Valeriano. Avevo collaborato al suo “Tempi da lupi” e, con pochi altri, continuavo a credere che una canzone valesse più di cento comizi! A Piacenza c’era questo roccioso cugino con una splendida voce alla De Andrè. Una specie di fratello giovane che ogni fine settimana trovavo abbracciato alla chitarra.

Gli proposi qualche testo eretico, ancora spoglio di musica, e Fabrizio ci si buttò sopra come un panzer. Nacque subito una grande intesa.

Radio University e qualche concerto in giro per l’Italia funzionarono subito da amplificatori. Ma francamente c’era anche la sostanza della sua voce, così particolare. Noi, schiavi del mangiacassette, riuscimmo ad entrare in una vera sala d’incisione. In tre giorni nacque un vinile 33 giri. Ci pareva impossibile.

Fabrizio Marzi: “Canzone per l’Europa”

Fuori dal panorama di area quali sono gli autori, o i gruppi musicali che ritieni maggiormente validi?

Ascolto malvolentieri la musica italiana di oggi. Sono figlio della stagione dei grandi cantautori e quindi cattivo giudice. Ma piuttosto che fare omaggio a certi temperamenti modesti di casa nostra, vinco la ritrosia, e ascolto melodie e ritmi di Oltreoceano, dove la selezione è forte, o mi placo cullandomi nelle sempreverdi ballate irlandesi…

Ma quando sei costituito di musica per due terzi, finisci col saltare anche le barriere delle scelte storiche: mio figlio canta e fa musica hardcore e confesso che, senza fargli torto, mi è piuttosto difficile stargli dietro!

Che ricordo personale hai di Carlo Venturino?

Carlo Venturino era davvero una bella persona. Colto, disponibile, dotato di una bella voce e ricco di originali idee musicali. Avvolgeva di un tratto gentile e mite una forza e una coerenza che pochi possono vantare. Lo ricordo, un inverno, in un angolo semibuio in corso Buenos Aires, le dita intirizzite strette al manico della chitarra: lui, già medico, aveva accettato di cantare in un presidio per l’Afghanistan, fregandosene del rischio fisico e della marginalità dell’evento.

Soprattutto mi piace ricordarlo nell’interminabile viaggio in treno verso Hobbit 1.

La sua bonaria simpatia era contagiosa. In quello scompartimento, pieno di fatica e di musica, trovammo anche il tempo di abbozzare una canzone insieme.

Resta una figura unica nella vicenda della nostra comunità.

Il mese scorso, il solito “giornalista di regime” ha montato la classica “trama nera” portando alla fuga del Teatro che era stato affittato per l’evento del 16 dicembre. Possibile che dopo 37 anni non sia cambiato niente?

Ho smesso da tempo di odiare la gente come Saverio Ferrari. Al contrario il poveretto mi fa una malinconia pazzesca. Tutto il suo mondo fanatico è andato in pezzi e lui, vicino alla vecchiaia, continua fare la sentinella di una guerra sanguinosa e fratricida, ululando patetici allarmi.

Stupisce, invece, il taglia e incolla acritico e falsario dei suoi sodali annidati nella stampa che conta. Per tacere degli omuncoli che, quarant’anni dopo, temono ancora le scomuniche della militanza “antifa”. Antifa de che?

Quali sono le tue sensazioni all’idea di un nuovo raduno di musicisti ed appassionati di cultura alternativa? E’ un cerchio che si chiude o una via che si apre?

Il ciclo potrebbe chiuderlo l’anagrafe spietata. Per i più anziani fra noi vi è certamente una componente di rimpianto, ma a vedere quanti gruppi sono sorti in questi anni non mi pare che si possa parlare di archiviazione.

I giovani hanno sete di futuro. E anche oggi, dove tutto sembra perdere di consistenza, sentono l’impulso di raccontare le loro emozioni, il loro sentire, nuove battaglie per idee dure a morire.

Come in quel giugno 1977 a Montesarchio (Primo Campo Hobbit) sarà di nuovo la tua voce a scandire la ricca scaletta del 16 Dicembre. Ti senti più emozionato o curioso?

Sì. Per la prima volta in vita mia, ho una fifa blu. Il compito mi onora e ridesta una sferzata dell’adrenalina dei miei vent’anni, ma…  Come sempre, mi basterà una semplice scaletta e mi rifugerò nella sincerità (pericolosa lo so) dell’improvvisazione. Alla fine, ha ragione Marco Venturino. Sarete voi, dopo, a dirci come sarà andata.

Grazie mille Walter!

A cura di Andrea e Alessandro 

Da: http://www.cantiribelli.com/

martedì 5 novembre 2013

Fuori dal giro

fuoridalgiro

La Parigi di oggi non è più la Parigi di quando gli artisti di mezzo mondo vi si recavano in cerca di ispirazione e affermazione, ciononostante Adriano Oneto, un giovane pittore italiano in piena crisi creativa, è proprio nella capitale francese che decide di trasferirsi. Spera di trovare nuovi stimoli calandosi in quel mondo che ha visto agire i suoi amati impressionisti. Cammina lungo le stesse strade, si ferma davanti alle case che hanno abitato, ne ammira le opere: non ha alcuna intenzione di imitarli, ma la vicinanza ideale con loro, che tanto hanno sofferto senza mai arrendersi, lo fa, alla fine, tornare al lavoro. Inoltre ora ha capito come e cosa dipingere e, soprattutto, ha capito che è venuto per lui il momento di dichiarare guerra, attraverso le sue opere, a certa arte contemporanea troppo spesso ancella del brutto.
Ma la vita di Adriano non si esaurisce davanti al cavalletto nel chiuso dello studio anzi, tutt’altro. Eccolo, infatti, difendere le proprie idee controcorrente tanto da sfiorare più volte la rissa con arroganti conformisti, o muoversi tra semplici conoscenze e profonde amicizie, inconfessate speranze e cocenti delusioni, momentanee infatuazioni e teneri affetti (dalla IV di copertina)

Editore
Settimo Sigillo

Pagine
192

Prezzo : € 18,00

 

Da: http://www.cesareferri.com/romanzi.php

domenica 3 novembre 2013

4 novembre 2013: ricordiamo la Vittoria

INVITO_SOLINAS_MI

Lunedì 4 novembre 2013, ore 21:00, proseguendo nell'attività associativa e di concerto con la commemorazione del "4 novembre" (Festa della Vittoria e delle Forze Armate), la Federazione di Milano dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra organizza nella sala pubblica a disposizione, un incontro riflessione sull'impegno e l'esperienza politiche, l'attuale momento storico nazionale, tratto dal libro di Stenio Solinas, "Gli ultimi Mohicani".
Stenio Solinas è giornalista e scrittore, per anni responsabile della pagina culturale de "il Giornale", attualmente inviato dello stesso.
Vi aspetto quindi il 4 novembre 2013, in Milano, via Duccio di Boninsegna 21/23 (MM Buonarroti) alle ore 21,00.
Andrea Benzi
Presidente della Federazione di Milano dell'ANVG

Alba Dorata: i loro morti sono i nostri morti

alba-dorata

L'Agguato di ieri notte ad Atene contro una sede del partito Alba Dorata ha causato la morte di due militanti ed il ferimento di un terzo. Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di una vera e propria esecuzione.

A riprova di ciò ci sarebbe il fatto che i due killer avrebbero sparato entrambi e non uno solo come riferito da testimoni inizialmente. Entrambi gli uomini sarebbero scesi dalla moto a bordo della quale sono arrivati e quindi entrambi hanno estratto due mitragliette, probabilmente Skorpion, con le quali hanno aperto il fuoco. Una delle vittime è stata raggiunta da un solo proiettile alla testa e la seconda da due, uno al capo e uno al petto, a riprova della professionalità dei killer che poi si sono dileguati.

Galleria fotografica

Onore ai nazionalrivoluzionari europei caduti

Comunicato stampa di Forza Nuova

Il Segretario Nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, in merito all'uccisione di due militanti di Alba Dorata, comunica: “ Desidero esprimere in questo momento, la massima vicinanza alle famiglie dei due ragazzi barbaramente uccisi pochi minuti fa davanti alla Federazione greca del Movimento nostro gemello.

I loro morti sono i nostri morti; sono i morti di tutti i nazionalisti europei.

E' evidente che i poteri forti economici e i nemici della Grecia, hanno tutto l'interesse per destabilizzare il sistema e creare quel clima di guerra civile funzionale solo alle loro squallide e criminali politiche economiche.

Hanno arrestato il segretario nazionale di Alba Dorata, hanno arrestato diversi deputati, hanno tolto loro i finanziamenti che servivano ad aiutare la povera gente, hanno scatenato una campagna mediatica internazionale ingiustificata e senza precedenti e quando si si sono accorti che il popolo greco continuava a sostenere il Movimento, qualche mente illuminata ha pensato bene di uccidere quelli che possono essere già considerati due martiri europei.

Da oggi, abbiamo altri due motivi per continuare la lotta contro le forze del male, contro i nemici dell'Europa, contro chi si oppone alle forze nazionaliste per un'Europa libera, sovrana, indipendente.

On Roberto Fiore

Segretario Nazionale FN

Ufficio Stampa Nazionale

Massimo Lionti 3426156326

venerdì 1 novembre 2013

La Magica è nella storia del calcio italiano

Siamo nella storia del calcio italiano

Viva la Roma, che non paga la decima, anzi l’incassa piena: 1-0 al coraggioso Chievo, il timbro lo mette Borriello, il vice-Totti, e non è un caso. Un’ora di sofferenza, Roma un po’ spenta e sottoritmo, contro un’avversaria concentratissima, che le disputa il terreno di gioco palmo a palmo. Infine Borriello spezza l’equilibrio e consegna la Roma alla storia: dieci vittorie filate in avvio di campionato, record assoluto per l’Italia. Un’impresa. I tre punti rinsaldano il primato in classifica e tengono a distanza il duo Juve-Napoli – entrambe vittoriose, su Catania e Fiorentina – che insegue a cinque punti. Il resto è noia.

Da: http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/renzo-parodi-opinioni/roma-incassa-decima-vittoria-consecutiva-record-assoluto-stacca-juve-e-napoli-1707684/

Vinceremo il tricolor

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...