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mercoledì 11 settembre 2013

L’espansionismo americano

espansionismoamericano

-Professor Damiano, Lei nel 2006 ha pubblicato per le Edizioni di Ar il libro L’espansionismo americano. Un “destino manifesto”?  Ritiene che la sua analisi sulle caratteristiche radicali dell’espansionismo americano possa costituire uno strumento utile a comprendere meglio i recenti fatti di cronaca internazionale?

Credo di sì, perché a me sembra che il contesto internazionale versi, oggi come allora, nella medesima condizione, nel senso che ci troviamo ancora nella fase di transizione (quindi intrinsecamente costituente) aperta dal crollo dell’ordine bipolare. Una fase che gli Stati Uniti stanno ovviamente tentando di piegare a loro vantaggio, in modo da raggiungere una egemonia a livello planetario non più sfidabile e quindi capace di tradursi in un vero e proprio definitivo ordine mondiale a guida americana.
- Cambiando l’ordine degli addendi dell’affermazione da Lei riportata nel prologo di L’espansionismo americano, ritiene che la causa dell’umanità coincida con quella dell’America?

No, non Io ritengo affatto, e a dire la verità non mi è neanche molto chiaro in cosa consista realmente la ‘causa dell’umanità’… Tuttavia  non si può non riconoscere agli Stati Uniti la capacità di essersi dati sin dall’inizio un respiro mondiale, e di aver identificato se stessi - in un processo autorappresentativo ancor oggi in atto - più che con l’umanità, con il popolo-guida dell’umanità, che è cosa ben diversa.

-E con quella dell’Europa?

Sicuramente (ma sto semplificando all’estremo) anche gli illuministi e dopo di loro i rivoluzionari francesi hanno coltivato questa idea. Direi però che quando l’Europa si è pensata in tal modo ha tradito se stessa, ha tradito cioè il suo essere terra della differenza. Anzi, io credo che solo differenziandosi da ogni progetto universalistico, solo prendendone decisamente le distanze, l’Europa potrà davvero contribuire a dar vita a un’altra modernità, per riprendere il titolo del mio ultimo testo  Per un’altra modernità. Scritti su Evola, appena uscito sempre per le Ar.
- Quali sviluppi intravede per l’espansionismo americano nella attuale situazione internazionale?

Lo scenario internazionale in una fase di transizione è, per definizione, in continuo mutamento, quindi azzardare previsioni è sempre un esercizio assai rischioso. Ad esempio, mentre l’aggressione alla Libia ha ribadito il ruolo egemonico degli USA e della sua appendice Nato, così come la ricerca (riuscita) del pretesto ‘umanitario’ per intervenire militarmente contro Gheddafi, al contrario la crisi siriana, se da un lato sembra confermare la prassi americana di infrangere il diritto internazionale con i soliti appigli ‘umanitari’ e la parallela trasformazione del nemico in criminale, dall’altro sta forse facendo emergere per la prima volta dalla caduta del Muro un attore internazionale (la Russia di Putin) in grado di ricoprire un ruolo strategico alternativo a quello americano e dunque di avere la forza di incidere in maniera sostanziale sullo scacchiere internazionale. Quindi sviluppi non molto positivi per gli Stati Uniti, ma al momento siamo ancora nel campo delle impressioni.

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Giovanni Damiano. - L’Espansionismo americano. Un “destino manifesto”?  Edizioni di Ar. Euro 16,00

perunaltramodernità

Giovanni Damiano. – Per un’altra modernità. Scritti su Evola. Indice: Prologo; Un caso di ‘scelta delle tradizioni’: Evola e Bisanzio; Ascesa e declino dell’Europa. Colonialismo e decolonizzazione nella prospettiva evoliana; Evola e l’America; Brevi note sul razzismo evoliano; indice dei nomi. Pp. 94. Edizioni di Ar, 2013. Euro 12,00

info@libreriaar.com
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