Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

mercoledì 31 ottobre 2012

E’ di nuovo Vasco….

Dal 27 Novembre sarà disponibile per i numerosissimi fan del Blasco "Live Kom 2011: the complete edition"
Vasco_giornaleditalia
E' ormai ufficiale: il nuovo cd di Vasco Rossi è in uscita. Si chiama "Live Kom 011: The complete edition", e sarà disponibile a partire dal 27 novembre, ma che i fan potranno godere in un doppio appuntamento anche prima. Il 22 e 23 novembre, gli affezionati potranno guardarne i contenuti nelle sale cinematografiche di tutta l'Italia, grazie a The Space Extra e Qmi. Di cosa si tratta? Un doppio cd e dvd con oltre 4 ore di musica da ascoltare e da vedere, relativa ai quattro concerti del giugno 2011 (16, 17, 21 e 22) del Blasco a San Siro. Tre i differenti formati dell'opera: 2 cd contenenti tutto il concerto e un dvd con il film del concerto girato a San Siro da Swan; 2 cd + 2 dvd, 4 ore di musica con il secondo dvd "Europe Road Movie" contenente l'esclusivo materiale girato a Londra, Bruxelles, Zurigo e Berlino (2010, Europe Indoor tour) e un inedito backstage ripreso durante il tour Live Kom 011; un blu ray per lo spettacolo in alta definizione. Intanto dal 5 novembre in radio andrà "Vivere o niente", tratta dall'album omonimo del 2011, nella versione contenuta nel nuovo disco. Dal 6 novembre sarà possibile ordinare su iTunes la versione digitale di "Live Kom 011" che comprende il doppio cd e cinque video tratti dal dvd "Live Kom 011". Lo stesso Vasco, tramite la sua pagina Facebook, fa a modo suo promozione alla prossima uscita, postando il video del brano "Vivere o niente", cantata a San Siro nel 2011. 
Francesca Ceccarelli

Da: http://www.ilgiornaleditalia.org/




martedì 30 ottobre 2012

Sul pianeta Urania c’è ancora vita

Nel 2012 cadono i 60 anni dell'apparizione ufficiale della fantascienza in Italia. Quasi una vita, per un genere letterario che ha caratterizzato il '900 e che in Italia ha preso strade tutte sue.

n1urania

E così, nel 1952, l'anno che vide l'esplosione della bomba H, Eisenhower eletto presidente, il primo robot teleguidato, l'uscita di La valle dell'Eden di Steinbeck e de Il visconte dimezzato di Calvino, la vittoria di Coppi al Giro e al Tour, nelle nostre edicole appare, a ottobre, la collana di piccolo formato «I romanzi di Urania». Iniziava una nuova epoca.Il mercato italiano di letteratura popolare apriva le porte a un genere nuovo, non classificato, e sin dalla fine dell'800 definito come romanzi «straordinari» (a partire da Verne), «meravigliosi», «del futuro» e così via. Adesso aveva un nome preciso: la «fanta-scienza» (col trattino). Era il modo con cui Giorgio Monicelli aveva pensato di tradurre il termine inglese science-fiction, cioè narrativa a sfondo scientifico. Accanto alle storie poliziesche (i gialli, dal colore della copertina della collana degli anni Trenta), avventurose, d'amore, di cappa e spada, adesso la Mondadori allineava anche questa narrativa che apriva l'immaginazione sul meraviglioso scientifico e tecnologico: «avventure nel tempo e nello spazio» specificava il curatore in copertina.

Ma chi era Giorgio Monicelli (1910-68)? Figlio del giornalista e scrittore Tomaso, era anche nipote di Arnaldo Mondadori al quale, già nel 1950, come ricorda un ex redattore della collana, Marzio Tosello nel suo intervento in Cartografia dell'Inferno. Cinquanta anni di fantascienza in Italia (Elara, 2012), propose di importare dagli Usa la science-fiction e di creare una rivista che pubblicasse racconti e articoli di divulgazione. Mondadori puntò invece sui romanzi così come già faceva per la collana dei «Gialli» ma anche per altre come «I romanzi della palma» o in precedenza «I romanzi di cappa e spada». All'inizio però si decise un compromesso: il 10 e il 20 del mese sarebbero usciti «I romanzi di Urania», mentre all'inizio del mese «Urania», che era poi la veste cui aveva pensato Monicelli: racconti, articoli, posta dei lettori, curiosità, ispirandosi alle americane Galaxy, Amazing, Astounding. Questa seconda formula non incontrò il favore del pubblico e chiuse dopo 14 fascicoli. «I romanzi di Urania» (poi solo «Urania» a partire dal 1957), attraverso varie trasformazioni di formato, copertina e periodicità, sono giunti sino a oggi con il numero 1586 con cui si festeggia l'anniversario e si muta veste esteriore.Per la verità, qualche mese prima, aprile '52, era apparsa la prima vera testata del genere, Scienza Fantastica, anch'essa sotto forma di rivista. Ma anch'essa durò poco: sette fascicoli sino a gennaio '53. I lettori italiani preferirono da subito la narrativa lunga.

L'idea di Monicelli giungeva nel nostro Paese quando la science-fiction negli Usa veniva pubblicata dal 1926. La collana italiana poteva quindi attingere a un quarto di secolo di pubblicazioni, romanzi e storie brevi delle riviste, cioè quanto di meglio vi poteva essere, tanto è vero che quel periodo fra gli anni Trenta e i Cinquanta è noto come la Golden Age della fantascienza. Sul primo numero de «I romanzi di Urania» campeggiava un'astronave fusiforme e una città chiusa in una cupola trasparente. Era la prima copertina di Kurt Caesar. Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke fu il primo romanzo di «fantascienza» che gli italiani lessero. Era in realtà un'opera scritta per i ragazzi, appassionante e scientificamente divulgativa, come altre che la seguiranno, il che potrebbe far pensare che quello fosse il pubblico esclusivo cui il nuovo genere si rivolgeva.

Ma non era così, perché la fantascienza non appassionò soltanto i giovani degli anni '50 e fu utilissima a preparare il terreno psicologico per quel che avvenne di lì a poco.Infatti, appena cinque anni dopo, quando già erano apparse altre effimere collane sulla scia di quella mondadoriana («Galassia», «Fantascienza» e altre), nell'ottobre 1957 alcuni dei sogni fantascientifici presero corpo: venne lanciato il primo satellite artificiale della Terra, lo Sputnik sovietico, seguito, all'inizio del 1958, dall'Explorer americano. I ragazzi e gli adulti di allora se ne entusiasmarono, soprattutto quelli che avevano già viaggiato con le ali della fantasia grazie ai «Romanzi di Urania». Inoltre, dal settembre '58, un mese prima del lancio del satellite russo, trovarono in edicola un'altra singolare rivista, Oltre il Celo, dedicata sia all'astronautica che alla fantascienza, che li avrebbe accompagnati in questa avventura per oltre un decennio.

60anniurania

 

Di Gianfranco De Turris

lunedì 29 ottobre 2012

Aggiornamenti EURASIA (22/10 – 29/10 2012)

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" dell’ultima settimana (dal 22 al 29 ottobre 2012):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Pubblicazioni

Articoli e saggi

Enrico Galoppini, AL-QARADAWI: “LA RUSSIA È IL NEMICO NUMERO UNO DELL’ISLAM E DEI MUSULMANI”. MA CHI SONO I LORO… “AMICI”?

Lettre Eurasiatique de Stratégie et d’Intelligence Economique, KAZAKHSTAN: MIGLIORE ALLIEVO TRA I PAESI DELLA CSI PER IL CLIMA DEGLI INVESTIMENTI

Natalya Korlotyan, LA GEOPOLITICA E LA SUA EVOLUZIONE

Luca Francesco Vismara, TENSIONI CANADA-IRAN

Redazione, ALBERTO B. MARIANTONI È “ANDATO AVANTI”

Redazione, “L’UNIONE EURASIATICA NEL MONDO MULTIPOLARE”: RESOCONTO, FOTO E VIDEO

Camera di Commercio Italo Kazaka, LA CAMERA DI COMMERCIO ITALO KAZAKA

Massimo Aggius Vella, ARGENTINA E FMI A CONFRONTO

Seyyed Hadi Zarghani, GEOPOLITICA DELL’ISLAM SCIITA

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2012) di "Eurasia" (XXVII), "IL PERNO GEOGRAFICO DELLA STORIA".

Mansour Alì e Bossi Emanuele, “NEL CUORE DI HEZBOLLAH”, Anteo Edizioni

Fondato nel 1982 in seguito all’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano nell’ambito dell’operazione “Pace in Galilea”, il movimento Hezbollah è riuscito, nel corso degli anni, a trasformarsi gradualmente nel più agguerrito e sofisticato elemento della resistenza nazionale e regionale contro Israele. Le dinamiche geopolitiche areali e l’endemica instabilità interna del Libano hanno progressivamente portato il “Partito di Dio” a raccogliere, anche attraverso una politica assistenzialista molto sensibile ai bisogni degli strati più poveri della popolazione, crescenti consensi attorno a sé che hanno permesso ad Hezbollah di divenire una delle più solide formazioni politiche del “Paese dei Cedri”, sostenuta anche da fasce non sciite della popolazione libanese. Questo libro indaga in maniera approfondita la struttura portante che sorregge Hezbollah, analizzando gli scopi, il funzionamento e la visione strategica dell’anello centrale dell’asse della resistenza – di cui fanno parte anche Iran e Siria – che si trova attualmente sotto il fuoco incrociato delle potenze occidentali, della Turchia e delle monarchie del Golfo Persico. Prefazione di Leonid Savin.

Aleksandr Dugin, "LA MISSIONE EURASIATICA DI NURSULTAN NAZARBAYEV", Edizioni all’insegna del Veltro

Il libro che viene tradotto in italiano col titolo "La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev" è una raccolta di articoli, interviste interventi di Aleksandr Dugin risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev. La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata dall’Autore nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca“. Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”.

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

domenica 28 ottobre 2012

BUON 28 Ottobre!

Il « 28 Ottobre »…

90°Marcia su Roma

di: Alberto B. Mariantoni ©

Il 28 Ottobre (in realtà, tra il 27 ed il 31 Ottobre) del 1922, avveniva la « Marcia su Roma »: un’insurrezione nazionale, popolare e rivoluzionaria che metteva fine alla situazione di disordine strutturale e di guerra civile permanente e generalizzata che regnava in Italia dalla fine della Prima guerra mondiale.

Nell’arco di quelle giornate, all’incirca 100 mila squadristi erano insorti con sincronia militare in tutta la Penisola ed avevano preso il controllo delle principali città italiane, a cominciare da quella di Siena; mentre altre 50 mila Camicie Nere, ripartite in tre colonne – che provenivano rispettivamente da Monterotondo, Tivoli e Santa Marinella (senza contare i 5 mila uomini di riserva che si erano attestati su Foligno) – erano confluite sulla capitale e, stringendola d’assedio, avevano dato lo « scossone finale » all’allora governo di destra dell’on. Luigi Facta, ed indirettamente costretto il Re Vittorio Emanuele III a dare l’incarico di formare il nuovo Governo italiano a Benito Mussolini, il Duce della rivoluzione fascista.

L’idea di quella rivoluzione era nata appena 43 mesi prima, da una serie di articoli e di comunicati stampa, redatti dallo stesso Mussolini, che erano apparsi su « Il Popolo d’Italia », in risposta al disfattismo generalizzato e alla disobbedienza civile che in quell’epoca erano largamente alimentati e favoriti dal massimalismo socialista trionfante e dalle prime avvisaglie dell’allora sbocciante tracotanza bolscevica.

Il 2 Marzo del 1919, in uno di quegli articoli, Mussolini invitava « corrispondenti, collaboratori e seguaci del Popolo d’Italia, combattenti, ex combattenti, cittadini, e rappresentanti dei Fasci della Nuova Italia e del resto della Nazione ad intervenire all’adunanza privata che si terrà a Milano, il 23 Marzo ».

Il 6 Marzo successivo, in un comunicato dello stesso giornale, lo stesso Mussolini specificava: « (…) da quella adunata usciranno i Fasci di Combattimento il cui programma è racchiuso nella parola ». « (...) Il 23 Marzo sarà creato l’antipartito, sorgeranno cioè i Fasci di Combattimento che faranno fronte contro due pericoli: quello misoneista di destra e quello distruttivo di sinistra ».

Il 18 Marzo, un nuovo pezzo del futuro Duce d’Italia, sottolineava: « Noi vogliamo la elevazione materiale e spirituale del cittadino italiano (non soltanto di quelli che si chiamano proletari... e la grandezza del nostro popolo nel mondo. Quanto ai mezzi non abbiamo pregiudiziali: accettiamo quelli che si renderanno necessari: i legali e i così detti illegali. Da tutto questo travaglio usciranno nuovi valori e nuove gerarchie ».

Il 23 Marzo 1919 - dopo una riunione preparatoria che si era tenuta il 21 dello stesso mese - l’attesa assemblea, presieduta dal Capitano degli arditi Ferruccio Vecchi e composta da appena 53 persone di origini politiche le più svariate (per lo più, ex interventisti, futuristi, ex sindacalisti, ex socialisti rivoluzionari, ex arditi, reduci di guerra, ex volontari fiumani, ecc.), ebbe luogo nella sede dell’Alleanza Industriale e Commerciale di piazza San Sepolcro, a Milano.

In quell’occasione, fu lo stesso Mussolini a definire la natura e la portata del nuovo movimento fascista: « Noi siamo - egli disse - degli antipregiudizialisti, degli antidottrinari, dei problemisti, dei dinamici; (...) noi abbiamo stracciato tutte le verità rivelate, abbiamo sputato su tutti i dogmi, respinto tutti i paradisi, schernito tutti i ciarlatani - bianchi, rossi, neri - che mettono in commercio le droghe miracolose per dare “felicità” al genere umano. Non crediamo ai programmi, agli schemi, ai santi, agli apostoli: non crediamo soprattutto alla felicità, alla salvazione, alla terra promessa. Non crediamo a una soluzione unica - sia essa di specie economica o politica o morale - a una soluzione lineare dei problemi della vita, perché, - o illustri cantastorie di tutte le sacrestie - la vita non è lineare e non la ridurrete mai a un segmento chiuso fra bisogni primordiali» (Benito Mussolini, « Scritti e Discorsi », Ulrico Hoepli Editore, Milano, 1934 - XII, Tomo II°, pag. 33 e 53-54).

Il Fascismo era nato.

Inutile, in questo contesto, ritracciare il calvario di quella rivoluzione. In particolare: le sconfitte elettorali, le persecuzioni poliziesche, le impari battaglie con i sovversivi, gli infiniti lutti subiti, le delusioni, le amarezze, le frustrazioni.

Sembrava davvero impossibile che un pugno di patrioti irriducibili potesse arrestare la valanga sovversiva social-comunista e cambiare il corso della Storia. Eppure, con il coraggio e la fredda determinazione che li animava, quel manipolo di eroi riuscì a dare l’esempio ai tiepidi ed ai rinunciatari, riuscì a scuotere i pigri e gli ignavi dal loro torpore, riuscì ad amalgamare attorno a sé la parte sana della nazione e masse sempre più vaste di italiani.

Sarà il miracolo di quella rivoluzione!

« Il fascismo comincia a crescere, tumultuosamente, impetuosamente dopo il novembre del 1920; richiama alla mente di tutti, amici e avversari, una sola immagine: quella di un corso d’acqua che d’un tratto si gonfi e rompa ogni argine e dilaghi oltre ogni previsione » (P. Rauti, R. Sermonti, « Storia del Fascismo », Centro Editoria Nazionale, Roma, 1976, Tomo II, pag. 117).

Dopo le sanguinose violenze, gli scioperi, le occupazioni, le aggressioni e gli agguati che avevano continuato a subire durante il famoso « biennio rosso » (1920-1921), i fascisti - rincuorati ed ingigantiti dall’indescrivibile affluenza di nuove reclute - riusciranno a restituire colpo su colpo ai loro avversari ed a distruggere progressivamente la forza offensiva dei partiti sovversivi.

La resurrezione della Nazione italiana era ormai alle porte.

I fascisti, infatti, con il loro sacrificio, oltre a mettere fuori combattimento i loro avversari, « avevano colpito a morte il vecchio regime. Avevano salvato la civiltà italiana alla nuova storia. Avevano difeso tutta l’Europa da una delle più convulse esplosioni di barbarie. Avevano ridestato a vita immortale - con il sangue dello stesso sacrificio - i padri del Risorgimento e i nipoti non indegni ch’erano caduti nella grande guerra » (Roberto Farinacci, « Storia del Fascismo », Società Editoriale Cremona Nuova, Cremona, 1940, XVIII, pag. 245-246).

Quegli uomini, il 28 Ottobre del 1922, dopo tante privazioni e rinunce, ebbero la gioia di vedere realizzato il loro sogno e quella di potere, in fine, assaporare il gusto della loro meritata vittoria.

Lo stesso non posso dire per me e per quanti, da più di sessant’anni, hanno cercato di essere fedeli a quella medesima tradizione.

La mia generazione, purtroppo, ha conosciuto solo le sconfitte, le delusioni e le amarezze. E’ nata troppo tardi per marciare con coloro che durante il Ventennio contribuirono alla rinascita della nostra Nazione e, probabilmente, troppo presto per farlo con coloro che sicuramente verranno per riscattare di nuovo la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e la sovranità della nostra Patria.

La sola gioia che posso vantare nel contesto della mia fede, è quella di avere avuto l’opportunità e l’onore, nel corso della mia gioventù, di conoscere personalmente un certo numero di squadristi di quella rivoluzione.

Difficile descriverli. Impossibile dimenticarli. Erano degli uomini per cui, ancora oggi, vale la pena di vivere e di continuare a soffrire, semplicemente per potere testimoniarne l’esistenza e tramandarne le gesta.

Alberto B. Mariantoni ©

venerdì 26 ottobre 2012

Aggiornamento n° 43 di GEOPOLITICA

logo_geopolitica

Segnaliamo le novità di questa settimana:

Distribuzione:

Geopolitica a la Feltrinelli Librerie di Via Orlando a Roma
La rivista Geopolitica si può ora trovare anche presso la Feltrinelli Libreria di Via Vittorio Emanuele Orlando 78/81 a Roma, una delle più importanti della capitale. ...

Numeri:

Vol. I, no. 2 (Estate 2012): LA "PRIMAVERA ARABA" UN ANNO DOPO
In distribuzione Geopolitica, vol. I, no. 2 (Estate 2012) LA "PRIMAVERA ARABA" UN ANNO DOPO. A distanza d'oltre un anno dall'inizio della cosiddetta "Primavera Araba", è possibile trarne un primo bilancio. Si è trattata d'una rivolta popolare o di congiure di palazzo? E' stata un fenomeno genuino e spontaneo, oppure eterodiretto anche dall'esterno? Sta portando all'affermarsi del liberalismo o a un risveglio islamico nel mondo arabo? Quali potenze stanno avvantaggiandosi e quali ...

Articoli:

La rivoluzione in Tunisia non è ancora finita?
Stretta tra le frange salafiti più estreme e il laicismo del precedente regime, la Tunisia ha davanti a sé un futuro incerto; per cui deve definire al più presto una via da percorrere. Ad un anno dalle elezioni che hanno sancito il trionfo della primavera araba, è il momento dell’autunno caldo in cui i diversi protagonisti politici si affrontano in uno scontro aperto che può decidere il futuro costituzionale e sociale del paese. ...


La Russia e la cooperazione con l’Estremo Oriente: il vertice APEC di Vladivostok
L’ultimo vertice dei Paesi APEC, tenutosi nella città russa di Vladivostok nella prima metà di settembre, è stato foriero di interessanti novità dal punto vista economico e geopolitico, soprattutto in relazione alle possibilità di cooperazione della Russia con i Paesi dell’Estremo Oriente. Nel seguente articolo cercheremo di individuare i punti salienti discussi al summit, esponendo i progetti che vedono la Russia come principale attore nell’ambito del commercio internazionale, dei settori industriale ed energetico. ...


Le opportunità economiche e commerciali offerte alle imprese italiane dall’Unione Eurasiatica
Prosegue la pubblicazione degli atti del convegno “L’Unione Eurasiatica: sfida od opportunità per l’Europa?”, organizzato dall’IsAG a Roma, presso la Camera dei Deputati, lo scorso 19 settembre. Dopo gl’interventi di S.E. Andrian Yelemessov, ambasciatore della Repubblica di Kazakistan, e del consigliere Aleksandr Zezjulin, dell’Ambasciata della Federazione Russa, è il turno di Paola Brunetti del Ministero dello Sviluppo Economico. La dott.ssa Brunetti è dirigente della Divisione VII (“Promozione nei Paesi UE, nei Paesi CSI e in ...


I cristiani nel Vicino Oriente a un bivio. Intervista a Madre Agnès-Mariam de la Croix
Abbiamo parlato di Madre Agnès-Mariam de la Croix in occasione della sua visita in Italia dello scorso luglio, riportando il resoconto di una sua conferenza tenuta a Roma. Madre Agnès, suora carmelitana, superiora del monastero siriano Deir Mar Yocoub (San Giacomo mutilato), si è impegnata attivamente in questi mesi nel fornire sostegno umanitario alle vittime del conflitto siriano e nel promuovere una riconciliazione fra le parti in lotta, nonché nel testimoniare all’estero una versione dei ...


“La Primavera Araba un anno dopo” presentato a Roma
La “Primavera Araba” un anno dopo, secondo numero di Geopolitica rivista dell’IsAG, è stato presentato il 19 ottobre 2012 a Roma, presso il Museo di Roma in Trastevere, grazie all’organizzazione di Me.Dia (Mediterraneo in Dialogo) e di IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie) e alla collaborazione di Roma Capitale e del Museo. Presenti circa cinquanta persone, che hanno riempito la sala conferenze del Museo: tra loro diplomatici, studiosi e comuni cittadini. ...

Report:

The WEF Report Competitiveness and Perspectives of Kazakh Economy
No. 1,“ September 2012. Author: IsAG -Programma Eurasia. Language: Italiano. Keywords: Global competitiveness, Kazakhstan, economy, World Economic Forum. Abstract: Kazakhstan economic environment is making significant steps forward, and the country is affirming itself as one of the most competitive economy in the region. The World Economic Forum€'s 2012-2013 Global Competitiveness report has ranked Kazakhstan 51 in a range of 144 countries in the world. The report, first published in 2005, bases its analysis on a comprehensive definition of competitiveness, which includes political and human development elements together with micro and macro economic aspects. ...

Pubblicazioni:

The Place and Role of Syria in Arab-Israeli Conflict 1946-2000
Due to its favorable geographical position Syria is one of the most significant political and cultural centers in the Arab as well as Islamic world. It is here that a variety of political ideas and movements were given birth to and brought to life. They have greatly influenced the process of political, economic and cultural development in the Arab world. Being part and parcel of Arab "umma" (motherland), Syria has, undoubtedly been playing a key ...
Buona lettura!

Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Geopolitica // cliccare
Per contattarci // cliccare

mercoledì 24 ottobre 2012

Serata con Lucio

GIOVEDI' 25 OTTOBRE presso L'Universale,via Francesco Caracciolo 12, (v.A.Doria-mercato Trionfale), Roma, le indimenticabili musiche di Lucio Battisti interpretate da L.Vicari delle Anime Latine   ore 21.00

Battisti

Il repertorio del caro Lucio,sia quello prodotto con Mogol sia quello con Panella,riproposto per gli amici de L'Universale da Luca Vicari delle Anime Latine conosciutissimo per i suoi timbri vocali battistiani.

Come di consueto il contributo alla serata è di 10€ compresa la prima consumazione; se si vuole mangiucchiare affettati,formaggi etc occorre aggiungere 5€. Spero siate numerosi all'appuntamento. INFO e PRENOTAZIONI 3394987052 

Leggere e diffondere l'allegato,grazie.

Metro A fermata Cipro - bus 490-492-495-32-33-913-990-999 tram19

martedì 23 ottobre 2012

Gli eroi non si piangono, si imitano

El_Alamein.1jpg
«Noi non siamo qui per piangere». Così esordisce il cappellano che officia la funzione in ricordo dei caduti di El Alamein. Poi, però, si mette a piangere lui, dopo aver steso sull’altare il fazzoletto del battaglione San Marco e annunciato che non può andare oltre senza rivolgere un pensiero ai due ragazzi tenuti in ostaggio in India, che lui conosce personalmente e per cui chiede una preghiera. Per le loro famiglie e le famiglie dei due pescatori uccisi, aggiunge. Guarda intorno, ai nomi che coprono i lati interni dell’ossario e continua: «Guardiamo a questi nostri amici fraterni e proviamo ad ascoltarli. Essi sono presenti anche se spariti, essi parlano anche se morti, perché tutta la loro vita si è eternizzata dal momento che hanno voluto e saputo fare della loro esistenza un dono per gli altri, un dono per noi figli di oggi della stessa Patria che essi ci hanno consegnato e a caro prezzo. Ascoltiamoli, e ci sentiremo dire che essi hanno sempre creduto nella giustizia, nella verità, nella fiducia, fino a dare la vita. Questi non sono uomini qualunque. Uomini che avevano sognato di scendere dal cielo, gloriosamente vi salirono. Churchill disse: “Dobbiamo inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore”. Eccoci, allora, qui, anche noi, inchinati. Ci inchiniamo devotamente e con tutto l’affetto di cui siamo capaci davanti a quella che è stata definita “la legione di anime a presidio del deserto”, per affermare che noi – e tutto il nostro popolo – siamo ancora orgogliosi di loro, capiamo il loro sacrificio, li ringraziamo per esso, li ricordiamo e li amiamo con lo stesso amore con cui dei bravi figli amano i genitori». Io, purtroppo, credo che non sia vero. Credo che da El Alamein non si possa tornare con orgoglio, ma semmai con imbarazzo. Questi italiani che “amano e imitano” non li vedo. Vedo giornalisti che mentono, magistrati che dissacrano la giustizia, politici che tradiscono la fiducia e soprattutto milioni di persone che corrono dietro a chiunque gli prometta qualcosa, pronti a sostenere ogni vincitore e fare chiasso sotto la ghigliottina che decapita il potente al quale fino a ieri si inchinavano. Certo, smettere di credere è il più grande tradimento nei confronti di chi è morto perché credeva. Quindi non ci è concesso. Ma non essendo abbastanza presuntuoso e ipocrita da pensare che riuscirò più a imitarli, io, intanto, i miei eroi li piango.

Fra sabbie non più deserte sono qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi. Caduti per un’idea, senza rimpianti, onorati dal ricordo dello stesso nemico essi additano agli italiani nella buona e nell’avversa fortuna il cammino dell’onore e della gloria. Viandante arrestati e riverisci. Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’angolo di cielo che riserbi ai martiri e agli eroi”.


La pagliacciata americana

OBAMA Vs ROMNEY : La solita pagliacciata.

obama

TV e stampa ci stanno rincoglionendo con la “sfida”, quasi che fosse uno spareggio di un incontro di pugilato, tra Obama e Romney. Come noto in quel demenziale paese che sono gli Stati Uniti, si divertono con questi spettacoli da baraccone. Due candidati, appositamente scelti, “lavorati” e finanziati, da Lobby e consorterie, si affrontano con una serie di domande e risposte, studiate a tavolino da appositi psicologi, sociologi ed esperti di sondaggi elettorali, che meglio sarebbe definire esperti di gonzi. Chi deve vincere è già stabilito e comunque chi vince, vince, non cambia nulla essendo democratici e repubblicani due facce opposte di una stessa medaglia.

Questa è la democrazia americana, carne di porco del potere finanziario: uno spettacolo da baraccone.

E questa democrazia, questa farsa, la stanno travasando, anzi già l’hanno esportata anche da noi che, come popolo, proprio sprovveduti non eravamo. Basta vedere da noi le moderne diatribe elettorali in televisione e le cosiddette “primarie” altra farsa oramai divenuta patrimonio dei nostri partiti.

Per fortuna i votanti stanno sempre più diminuendo.

Non che prima fosse tanto meglio, la democrazia è da sempre stata il regno dei furbi, dei farabutti e degli approfittatori. Vi ricordate la Napoli degli anni ’50 quando si regalavano ai poveri disgraziati una scarpa e poi se vinceva il candidato a cui si chiedeva il voto, si poteva ritirare anche l’altra?

E i milioni di volantini, pieni di cazzate, che imbrattavano le strade? E i party, cene, brindisi ecc., nei quali i democristiani erano maestri? E le lampade a forma di fiamma o i ciondolini con il Duce su una facciata e la fiammella dall’altra parte, regalati ai missisti? Ovviamente con il passare degli anni, l’effige del Duce veniva sempre più sostituita. Non ridete; con queste cazzate centinaia di mascalzoni ci sono andati al parlamento o nei consigli comunali.

Questa è la democrazia. E’ un dovere morale di tutti di starsene alla larga. Sempre e comunque.

Maurizio

lunedì 22 ottobre 2012

Aggiornamenti EURASIA (15/10 – 22/10 2012)

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" dell’ultima settimana (dal 15 al 22 ottobre 2012):

Indice

  • Appuntamenti
  • Pubblicazioni
  • Articoli e saggi

Appuntamenti

“L’UNIONE EURASIATICA NEL MONDO MULTIPOLARE”, MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE A ROMA

Mercoledì 24 Ottobre alle ore 17, presso la sala “Lucrezia” dell’Hotel Royal Santina in Via Marsala 22, Roma, si terrà la conferenza: “L’Unione Eurasiatica nel mondo multipolare”; nell’occasione sarà presentato il nuovo numero di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, dedicato al Kazakhstan.

“KAZAKHSTAN: IL PERNO EURASIATICO DELLA STORIA”. PRESENTAZIONE DI “EURASIA” A MODENA E MILANO

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2012) di "Eurasia" (XXVII), "IL PERNO GEOGRAFICO DELLA STORIA".

Mansour Alì e Bossi Emanuele, “NEL CUORE DI HEZBOLLAH”, Anteo Edizioni

Fondato nel 1982 in seguito all’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano nell’ambito dell’operazione “Pace in Galilea”, il movimento Hezbollah è riuscito, nel corso degli anni, a trasformarsi gradualmente nel più agguerrito e sofisticato elemento della resistenza nazionale e regionale contro Israele. Le dinamiche geopolitiche areali e l’endemica instabilità interna del Libano hanno progressivamente portato il “Partito di Dio” a raccogliere, anche attraverso una politica assistenzialista molto sensibile ai bisogni degli strati più poveri della popolazione, crescenti consensi attorno a sé che hanno permesso ad Hezbollah di divenire una delle più solide formazioni politiche del “Paese dei Cedri”, sostenuta anche da fasce non sciite della popolazione libanese. Questo libro indaga in maniera approfondita la struttura portante che sorregge Hezbollah, analizzando gli scopi, il funzionamento e la visione strategica dell’anello centrale dell’asse della resistenza – di cui fanno parte anche Iran e Siria – che si trova attualmente sotto il fuoco incrociato delle potenze occidentali, della Turchia e delle monarchie del Golfo Persico. Prefazione di Leonid Savin.

Aleksandr Dugin, "LA MISSIONE EURASIATICA DI NURSULTAN NAZARBAYEV", Edizioni all’insegna del Veltro

Il libro che viene tradotto in italiano col titolo "La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev" è una raccolta di articoli, interviste interventi di Aleksandr Dugin risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev. La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata dall’Autore nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca“. Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”.

Articoli e saggi

Andrea Turi, LE ELEZIONI IN BIELORUSSIA

Al-Manar, AL-QARADAWI CHIAMA I PELLEGRINI A PREGARE CONTRO L’IRAN!

Andrea Fais, INTERVISTA A DAVOOD ABBASI DI RADIO IRIB ITALIA

Sachin Parashar, DMITRIJ ROGOZIN: LA RUSSIA INTENDE PROTEGGERE GLI INTERESSI DEL CAPITALE NAZIONALE

Claudio Mutti, EL EURASIATISTA A CABALLO

Ambasciata della Repubblica Araba Siriana, AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE IN SIRIA – 16 OTTOBRE 2012

Redazione, YOUSUF AL-QARADHAWI: LA RUSSIA E’ IL “NEMICO NUMERO UNO DELL’ISLAM E DEI MUSULMANI”

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

sabato 20 ottobre 2012

Obiettivo Gorla

Gorla
La missione era quella di bombardare la zona industriale di Milano. Furono impiegati tre Bomb Group: 38 aerei B-24 del 461° group diretti sugli stabilimenti Isotta Fraschini, 29 aerei B-24 del 484° group per gli stabilimenti Alfa Romeo, 36 aerei B-24 del 451° per colpire gli stabilimenti della Breda; in totale 103 bombardieri quadrimotori ciascuno con 10 bombe da 220 Kg a bordo; in totale 226,6 tonnellate di bombe liberatrici.
(Si pone in rilievo che l’accordo, dietro pagamento 160 milioni mensili, con il CLNAI era specificatamente quello di proteggere le risorse economiche e industriali del Nord Italia! Ci si chiede, allora, come mai i partigiani non corsero, a gara, ad arruolarsi nella contraerea!) Gli aerei del 461° e del 484° group, in assenza di aerei da caccia e di contraerea, raggiunsero gli obiettivi senza difficoltà. Un certo numero di bombe caddero fuori bersaglio colpendo alcuni palazzi in zona Fiera con molti morti tra la popolazione. Gli aerei del 451°, raggiunto l'I.P. (l'initial point), a circa 4 Km. dall’obiettivo, cambiarono rotta dirigendosi verso gli stabilimenti Breda. La prima ondata sganciò fuori bersaglio il proprio carico e le bombe caddero in aperta campagna nella zona di Saronno. Dopo alcuni minuti, la seconda ondata prese, senza apparente motivo, una rotta di attacco deviata di 22 gradi verso destra invece che verso sinistra (linea rossa nella foto aerea); quando il leader della formazione si accorse dell'errore, che aveva fatto "mancare" l’obiettivo degli stabilimenti, decise di rientrare alla base. La missione era "fallita". Sarebbe stato preciso dovere del comandante dare l’ordine di sganciare a mare le bombe, sulla via del ritorno, ma, non si sa se perché previsto dal piano operativo, si attuò uno dei peggiori crimini contro l'umanità nella guerra aerea di quegli anni. Le bombe furono sganciate sulle abitazioni civili che erano perfettamente visibili, date le favorevoli condizioni meteorologiche. L'abitato di Gorla, si trasformò in un inferno! Vennero distrutte case, negozi, officine e la scuola elementare "Francesco Crispi" provocando una strage che avrebbe cambiato la vita del quartiere per sempre: 184 scolari, i loro insegnanti ed alcuni genitori che, al suono dell’ allarme erano accorsi per portarli a casa. Quel giorno, in Milano,  furono recuperati 614 corpi, di molti altri non si ritrovarono nemmeno i resti dilaniati dalle esplosioni.


venerdì 19 ottobre 2012

Che bello, anche i compagni scaricano Fini!

La persona che formalmente acquistò la famosa casa di Montecarlo, per conto della società Printemps, è James Walfenzao. Da alcuni documenti sino ad ora inediti l'Espresso  ha  scoperto che era un "fiduciario" di Giancarlo Tulliani. Il fratello della compagna di Fini si era rivolto a lui per aprire una società offshore a Santa Lucia, nei Caraibi.

Tulliani_Fini

Ricordate la "casa di Montecarlo" dove viveva Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Gianfranco Fini? Il presidente della Camera ha sempre negato che fosse del cognato.

E ha continuato a farlo. Ora il settimanale l'Espresso mostra alcuni documenti che potrebbero riaprire il caso. Personaggio chiave è James Walfenzao, il legale rappresentante della Printemps, la società di Saint Lucia che nel luglio 2008 aveva acquistato l'appartamento di Montecarlo ereditato da Alleanza Nazionale. Attraverso alcuni documenti inediti, sequestrati a Francesco Corallo nell'ambito di un'altra inchiesta, emergono nuovi particolari interessanti.

Nel numero in edicola venerdì 19 ottobre l'Espresso rivela che nel gennaio 2008 Tulliani aprì a Saint Lucia una società - finora sconosciuta - la Jayden Holding, che operava nel settore immobiliare. Indovinate a chi si appoggiò? A Walfenzao, che figura come rappresentante legale della Printemps, la società (sempre di Saint Lucia) che nel luglio 2008 acquistò l'appartamento dal partito di Fini.

Ma come si è arrivati a questi documenti scottanti? Sono stati trovati durante la perquisizione dell'abitazione romana di Corallo - di cui si parlò parecchio per l'intervento del deputato Amedeo Laboccetta, che portò via con sé un computer portatile - mentre si indagava sui finanziamenti concessi dalla Bpm al proprietario del gruppo Betplus (ex Atlantis World). Sarebbero dei fax inviati nei primi mesi del 2008 dagli uffici di Corallo allo studio di Montecarlo di Walfenzao. Quest'ultimo ricopre diversi ruoli, compreso quello di rappresentante legale del trust a cui sono intestate le quote del gruppo Atlantis.

A un certo punto, tra il marzo e il giugno del 2008, Corallo inviò a Walfenzao dei documenti: una copia del passaporto di Giancarlo Tulliani, una copia di quello di Elisabetta Tulliani e un modulo per aprire un conto corrente a Saint Lucia intestato alla Jayden Holding. Dal modulo risulta che l'effettivo titolare della società offshore è Giancarlo Tulliani. Costituita nel gennaio 2008, l'Espresso scrive che la Jayden Holding è stata chiusa nel maggio 2011. Era rappresentata da un avvocato, Cathy Walfenzao, il cui ufficio è a Montecarlo (stesso indirizzo di James Walfenzao). Non si sa, però, quali operazioni immobiliari abbia effettuato la società. Una cosa sola è certa: i Tulliani facevano affari nell'isola di Saint Lucia, tanto da aprire - proprio lì - una società. Che si occupava di beni immobili.

Raffaello Binelli

Da http://www.ilgiornale.it

mercoledì 17 ottobre 2012

DIO PATRIA FAMIGLIA?

Dio_Patria_Famiglia

Giovedì 18 ottobre alle ore 20 presso la Libreria - Galleria delle Arti
L'Universale, via Francesco Caracciolo 12 Roma,si discuterà sul tema DIO,PATRIA,FAMIGLIA? in occasione dell'uscita del volume di Marcello Veneziani "Dio,Patria e Famiglia - dopo il  declino"(ed.Mondadori) con il prof.Andrea
Marcigliano saggista e giornalista e Salvatore Santangelo politologo e
giornalista .Sarà presente l'Autore.

Un 'occasione da non mancare per
interrogarsi e dibattere sul rapporto dell'individuo,oggi,con il sacro, con la terra ,con il sangue. Leggere e diffondere l'allegato,grazie.
Buffet,info e prenotazioni:3394987052 / 3480468591
Metro A fermata Cipro - autobus 490-492-495-913-32-999-990 tram 19

martedì 16 ottobre 2012

Novità Effepi Edizioni

Capitano_Martelli

https://docs.google.com/open?id=0ByfmJGA-UrQZbTJlVVdwM0pSTTg

Richiedere i volumi a: 

Effepi Edizioni, Via Balbi Piovera 7 - 16149 Genova

Telefono: 010 6423334 - 338 9195220

Posta elettronica:effepiedizioni@hotmail.com    

Aggiornamenti EURASIA ( 08/10 – 14/10 2012 )

eurasia

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" dell’ultima settimana (dal 8 al 14 ottobre 2012):

Indice

  • Appuntamenti
  • Pubblicazioni
  • Articoli e saggi

Appuntamenti

“L’UNIONE EURASIATICA NEL MONDO MULTIPOLARE”, MERCOLEDÌ 24 OTTOBRE A ROMA

Mercoledì 24 Ottobre alle ore 17, presso la sala “Lucrezia” dell’Hotel Royal Santina in Via Marsala 22, Roma, si terrà la conferenza: “L’Unione Eurasiatica nel mondo multipolare”; nell’occasione sarà presentato il nuovo numero di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, dedicato al Kazakhstan.

“KAZAKHSTAN: IL PERNO EURASIATICO DELLA STORIA”. PRESENTAZIONE DI “EURASIA” A MODENA E MILANO

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2012) di "Eurasia" (XXVII), "IL PERNO GEOGRAFICO DELLA STORIA".

Mansour Alì e Bossi Emanuele, “NEL CUORE DI HEZBOLLAH”, Anteo Edizioni

Fondato nel 1982 in seguito all’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano nell’ambito dell’operazione “Pace in Galilea”, il movimento Hezbollah è riuscito, nel corso degli anni, a trasformarsi gradualmente nel più agguerrito e sofisticato elemento della resistenza nazionale e regionale contro Israele. Le dinamiche geopolitiche areali e l’endemica instabilità interna del Libano hanno progressivamente portato il “Partito di Dio” a raccogliere, anche attraverso una politica assistenzialista molto sensibile ai bisogni degli strati più poveri della popolazione, crescenti consensi attorno a sé che hanno permesso ad Hezbollah di divenire una delle più solide formazioni politiche del “Paese dei Cedri”, sostenuta anche da fasce non sciite della popolazione libanese. Questo libro indaga in maniera approfondita la struttura portante che sorregge Hezbollah, analizzando gli scopi, il funzionamento e la visione strategica dell’anello centrale dell’asse della resistenza – di cui fanno parte anche Iran e Siria – che si trova attualmente sotto il fuoco incrociato delle potenze occidentali, della Turchia e delle monarchie del Golfo Persico. Prefazione di Leonid Savin.

Aleksandr Dugin, "LA MISSIONE EURASIATICA DI NURSULTAN NAZARBAYEV", Edizioni all’insegna del Veltro

Il libro che viene tradotto in italiano col titolo "La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev" è una raccolta di articoli, interviste interventi di Aleksandr Dugin risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev. La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata dall’Autore nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca“. Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”.

Articoli e saggi

Natalya Korlotyan, IRAN E ISRAELE: NUOVI CONFRONTI IN SENO ALL’ONU

Aldo Braccio, LA GUERRA ALLA SIRIA NON È LA GUERRA DEI TURCHI

Claudio Mutti, ESPLORATORI DEL CONTINENTE: GIUSEPPE TUCCI

Massimiliano De Simoni, IL CAMMINO DI REDENZIONE DELLA COLOMBIA PASSA PER L’AVANA E PER OSLO

Carlos Pereyra Mele, DOPO LA VITTORIA DI HUGO CHAVEZ DIAMO UNO SGUARDO ALL’AMERICA LATINA NEL TERZO MILLENNIO

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

La Redazione.

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

giovedì 11 ottobre 2012

Dai ragazzi di El Alamein ai Fiorito: che pena!

elalamein

Al Sacrario militare italiano di El Alamein in Egitto si è tenuto il tradizionale pellegrinaggio, organizzato dall’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia (Anpdi), per ricordare il 70° anniversario della famosa e sfortunata battaglia. Il sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, accompagnato dal comandante del Comando operativo di vertice Interforze, generale Marco Bertolini, dopo aver salutato i Reduci ha ricordato tutti i Caduti di El Alamein che diedero la loro vita per mantener fede al giuramento prestato. In particolare, furono gli uomini della “Folgore” gli ultimi a ritirarsi dopo giorni di durissimi combattimenti nei quali la Divisione aveva retto l’urto del nemico, non arretrando di un metro: di fatto la Divisione mai cedette. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno preso parte paracadutisti della “Folgore”, Reduci e familiari dei Caduti, il sottosegretario e il presidente nazionale dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia, generale Giovanni Fantini, hanno deposto una corona di alloro al Sacrario militare di El Alamein, dove sono raccolti i resti di oltre 5.200 soldati italiani e 232 ascari libici. Prima dell’omaggio della corona, i paracadutisti dell’Anpdi si erano lanciati in volo con le bandiere egiziana, italiana e con il medagliere nazionale dei Paracadutisti d’Italia.
«Qui è riunita un’Italia che ha ancora il coraggio e la voglia di ricordare questi fatti. E non è un’Italia fuori dal mondo, ma un’Italia che pensa ai problemi attuali, che, quando è qui, trova l’esempio e la motivazione per affrontarli nel modo giusto e pensare in modo costruttivo». È questo – ha spiegato il sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri – il “messaggio” che ancora oggi arriva da El Alamein, il Sacrario che raccoglie i resti di 4.814 militari italiani morti durante le tre sanguinose battaglie che, come molti sostengono, determinarono la sorte della seconda guerra mondiale.
Intervenendo al pellegrinaggio, Magri ha detto: «È stato molto bello, molto toccante. In molti, paracadutisti dell’Anpdi, loro familiari, rappresentanti di tutte le Armi, hanno voluto esserci anche quest’anno per rendere onore al sacrificio dei nostri Caduti. Un grande esempio di uomini che si sacrificarono – ha proseguito Magri – Sapevano di avere davanti forze più grandi di loro, ma scelsero di servire la Patria con onore. Un esempio agli italiani di oggi per ricercare quella comunione di intenti necessaria per aiutare il nostro Paese in una situazione di difficoltà. C’è un grande contrasto – ha sottolineato il sottosegretario alla Difesa – fra gli alti ideali testimoniati tra queste sabbie da quegli uomini e la mancanza di valori che troppo spesso cogliamo in tanti comportamenti della nostra società. L’esempio dei martiri di El Alamein è per tutti noi un monito a dare il massimo per il bene comune».
Il Sacrario militare italiano di El Alamein fu costruito nel 1959, su progetto dell’architetto Paolo Caccia Dominioni. Ha pianta ottagonale ed è stato edificato interamente in marmo di Carrara. Vi riposano circa 5.000 soldati italiani, di cui 2.000 “militi ignoti”, morti durante la battaglia di El Alamein, che fu combattuta in quella porzione del deserto del Sahara, non lontano da Alessandria d’Egitto, fra il 23 ottobre e il 3 novembre del 1942, tra le forze Alleate al comando del generale inglese Bernard Law Montgomery e quelle dell’Asse guidate dal feldmaresciallo tedesco Erwin Rommel, la “volpe del deserto”. Dopo aver vinto a El Alamein, Winston Churchill rese omaggio al valore dimostrato dai soldati italiani dichiarando ai Comuni: «Dobbiamo inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore».
Il Sacrario ospita anche un piccolo museo di cimeli bellici e una moschea, a ricordo dei soldati libici, di fede islamica, caduti quando la Tripolitania era una colonia italiana. Nel Cortile d’onore spicca la Colonna votiva dei bersaglieri, sulla quale è scritto «Più forte dell’acciaio è il vostro cuore».

Valerio Pugi

folgorefiorito

martedì 9 ottobre 2012

Aggiornamenti EURASIA ( 01/10–08/10 2012 )

lista_logo_g_01

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" dell’ultima settimana (dal 1 al 8 ottobre 2012):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Pubblicazioni
  • Appuntamenti

Articoli e saggi

Tony Cartalucci , ERDOGAN TENTA DI PROVOCARE UNA GUERRA CONTRO LA SIRIA

William Bavone, VENEZUELA: PROSPETTIVE ELETTORALI

Giacomo Gabellini, INTERVISTA AD ATTILIO FOLLIERO

Federazione Assadakah, DINIEGO VISTO DELEGAZIONE PARLAMENTARE SIRIANA

Augusto Marsigliante, CARLO TERRACCIANO, NEL FIUME DELLA STORIA

Natalya Korlotyan, VERTICE DELL’APEC A VLADIVOSTOK. NUOVI SVILUPPI ECONOMICI IN ASIA TRA NUOVE E VECCHIE ALLEANZE

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2012) di "Eurasia" (XXVII), "IL PERNO GEOGRAFICO DELLA STORIA".

Mansour Alì e Bossi Emanuele, “NEL CUORE DI HEZBOLLAH”, Anteo Edizioni

Fondato nel 1982 in seguito all’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano nell’ambito dell’operazione “Pace in Galilea”, il movimento Hezbollah è riuscito, nel corso degli anni, a trasformarsi gradualmente nel più agguerrito e sofisticato elemento della resistenza nazionale e regionale contro Israele. Le dinamiche geopolitiche areali e l’endemica instabilità interna del Libano hanno progressivamente portato il “Partito di Dio” a raccogliere, anche attraverso una politica assistenzialista molto sensibile ai bisogni degli strati più poveri della popolazione, crescenti consensi attorno a sé che hanno permesso ad Hezbollah di divenire una delle più solide formazioni politiche del “Paese dei Cedri”, sostenuta anche da fasce non sciite della popolazione libanese. Questo libro indaga in maniera approfondita la struttura portante che sorregge Hezbollah, analizzando gli scopi, il funzionamento e la visione strategica dell’anello centrale dell’asse della resistenza – di cui fanno parte anche Iran e Siria – che si trova attualmente sotto il fuoco incrociato delle potenze occidentali, della Turchia e delle monarchie del Golfo Persico. Prefazione di Leonid Savin.

Aleksandr Dugin, "LA MISSIONE EURASIATICA DI NURSULTAN NAZARBAYEV", Edizioni all’insegna del Veltro

Il libro che viene tradotto in italiano col titolo "La missione eurasiatica di Nursultan Nazarbayev" è una raccolta di articoli, interviste interventi di Aleksandr Dugin risalenti al periodo compreso tra il 2001 ed il 2004 ed aventi come tema comune e unificante il fondamentale contributo politico dato al progetto eurasiatista dal Presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev. La dichiarazione con la quale Nazarbayev lanciò l’idea dell’Unione Eurasiatica viene rievocata dall’Autore nei termini seguenti: “Nel momento in cui il sistema strategico eurasiatico postsovietico era giunto al punto critico più basso (…) il Presidente del Kazakhstan, a capo di una repubblica gigantesca dell’Asia Centrale, d’importanza fondamentale e prioritaria per la Russia verso il sud, propone l’iniziativa della reintegrazione. Era una mossa d’avanguardia, una mossa epocale. Si può dire che da quel momento, dal 3 giugno 1994, si deve contare l’inizio di una nuova epoca“. Il rappresentante del neoeurasiatismo ha dunque trovato il suo Principe: “Per la prima volta i disegni e le speranze degli eurasiatisti acquisivano una figura storica di tale levatura. Quindi sarebbe giusto definire il Presidente Nazarbayev l’eurasiatista numero uno, dal momento che egli non solo ha fatto fare un balzo in avanti alla teoria, ma ha anche attuato molte iniziative eurasiatiste nella pratica”.

Appuntamenti

“KAZAKHSTAN: IL PERNO EURASIATICO DELLA STORIA”. PRESENTAZIONE DI “EURASIA” A MODENA E MILANO

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito !

La Redazione.

Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

domenica 7 ottobre 2012

Era già stato tutto scritto e previsto

libreriaar

Spettabile redazione de L’Antibancor,

vent’anni fa, nel mese di Settembre, usciva il primo numero della vostra pubblicazione. La situazione nazionale pareva non dissimile dall’odierna: una classe politica asservita agli interessi stranieri, corrotta e priva di ogni credibilità; una tecnocrazia capace di imporre le sue prime scelte sovranazionali; ed un sistema capitalistico sempre meno nazionale, sempre più globalizzato o, come si diceva un tempo, sempre più apolide.

A vent’anni di distanza tutte le patologie indicate si sono tramutate in metastasi; ed è stata, lo è ancora, la collana dell’Antibancor ad aver individuato nel modo più chiaro l’origine scatenante delle malattie: l’usurocrazia. A firma Haereticus, già dalla prima uscita, si prevedevano gli effetti devastanti che il divorzio fra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia (allora da poco effettivo) avrebbe prodotto sull’economia italiana e sulla libertà della nazione.

I dati riportati in quel testo non mentivano e non mentono: la privatizzazione del sistema finanziario pubblico ha coinciso con una più marcata e sostenuta irresponsabilità politica, avente per conseguenza l’esplosione di quello stesso debito di cui, oggi, gli speculatori ci chiedono conto. Una circolo perverso che il Fronte Nazionale aveva individuato con tanta preveggenza da risultare, evidentemente, pericoloso (come ammesso per altre tematiche).

Quello del divorzio fra popolo e moneta è solo un esempio, forse il più importante richiamando l’attualità: ma negli anni ’90 la vostra redazione è stata in grado di anticipare tutti i temi cruciali della crisi civile occidentale: dai diktat di Maastricht all’ipocrisia dei gestori americani (Solomon Brothers, Goldman Sachs ecc.) delle così dette asimmetrie informative, dalla perdita di sovranità alle bolle speculative degli strumenti derivati. Tutti elementi di quotidiana discussione.

Insomma, il lavoro dell’Antibancor andrebbe celebrato, o meglio riproposto con la giusta enfasi; non per l’inutile orgoglio del voler affermare “avevamo ragione!”, quanto per  la volontà di restituire giustizia ad un’opera di alto livello tecnico e politico.

Un saluto,

Giacomo Petrella, lettore di Ar.

Coloro che richiederanno almeno due testi dall'elenco che segue, riceveranno in omaggio:
Bochaca, La finanza e il potere. Edizioni di Ar, 1982. 
- AA. VV. – L’Antibancor (collezione completa dei 5 numeri pubblicati).

   Sorto come rassegna periodica di economia e finanza a cura del Fronte Nazionale e pubblicato sinora in cinque numeri (dal 1992 al 1996), L’Antibancor si propone di segnalare e sottolineare gli aspetti erronei e nefasti dell’attuale sistema monetario del ‘mondo occidentale’, così come esso si manifesta nella pratica finanziaria quotidiana: tanto degli istituti centrali di emissione, quanto della finanza internazionale, che ne è la suggeritrice, il motore, la guida. Euro 10,00 (ciascun numero)

- Gertrude Coogan - I creatori di moneta. Chi crea la moneta? Chi dovrebbe crearla? Edizioni di Ar.

   Al centro di quest’opera sta il problema dell’origine e della funzione del denaro. Gertrud Coogan, la prima donna a conseguire un master in organizzazione aziendale presso la Northwestern University di Chicago, appunta la sua critica serrata contro il potere illegittimo di creare moneta concesso in modo fraudolento a un gruppo di finanzieri internazionali. Euro 18,00

- Francesco Avigliano - L’enigma sociale.

  Per la prima volta si ricostruisce, nella nota introduttiva di questo volume, l’itinerario della vita e dell’opera dell’economista ‘eretico’ potentino Francesco Avigliano, uno dei più significativi e sconosciuti ispiratori del pensiero economico del poeta Ezra Pound. Con L’enigma sociale, pubblicato nel 1926, Avigliano compose un classico dell’economia politica della cultura integrale, valido tuttora a illuminare il lettore sulle dinamiche del potere.

- Walter Beveraggi Allende – Teoria qualitativa della moneta. Contro il monetarismo, l’inflazione, la disoccupazione. Edizioni di Ar.

   Con questo libro, sinora inedito in Italia, il professor Walter Beveraggi Allende ha compiuto un’opera necessaria a tutti coloro che, pur constatando la nocività del monetarismo e del libero scambismo ‘selvaggio’, non avevano sinora compreso che cosa fosse realmente distorto nelle politiche monetarie. Egli sostiene che i grandi organismi della finanza siano distruttori dell’economia reale (e pertanto impoveritori dei ceti popolari) dei Paesi sviluppati, e affamatori dei Paesi del “terzo mondo”. Euro 8,00

- Georg Simmel – La psicologia del denaro. Edizioni di Ar.

   Questo scritto di Simmel mira a cogliere i presupposti non-economici dei fenomeni economici: cercando di calarsi al fondo del divenire economico, per comprendere “i valori e i significati ultimi dell’umano nella sua totalità, le potenze più ideali dell’esistenza”, esso tende a guardare il denaro, a guardare nel denaro, ad addentrarsi sino alle sue basi dinamiche generali, originate dal conflitto incessabile tra ‘Vita’ e ‘Forma’ – tra Leben e Form. Per Simmel, il denaro è la forma che il Leben assume per manifestarsi nella modernità: la filosofia del denaro non è né una filosofia dell’economia, né una filosofia della modernità, ma una “filosofia della vita” in quanto denaro. Euro 9,00

- Johann G. Fichte – Lo Stato commerciale chiuso. Edizioni di Ar.

   Lo Stato deve garantire la libertà della comunità nazionale – e solo di conseguenza quella degli individui, dei ‘particolari’ - attraverso un modello autarchico che assicuri alla totalità dei suoi membri lavoro e benessere. Rispetto alle teorie politiche ed economiche odierne, che giustificano lo sviluppo ‘progressista’ della globalizzazione, il testo del filosofo tedesco suona come un appello ‘regressista’. Un appello a un regime economico che escluda il lusso e affermi uno stile di vita destinato al soddisfacimento delle necessità vitali, e non alla creazione di nuovi bisogni. Euro 15,00


- Antonio Venier. - Il disastro di una nazione. Saccheggio dell'Italia e globalizzazione. Edizioni di Ar.
In totale dissenso dalla vulgata propagandistica di "Mani pulite", questo libro espone un’analisi non convenzionale degli avvenimenti italiani succedutisi nell’arco di tempo 1992-1998. Edizioni di Ar. Euro 16,00

giovedì 4 ottobre 2012

50 anni sono già passati ma sembra proprio ieri….

50 anni e non sentirli

Esattamente 50 anni fa, il 5 ottobre 1962, veniva pubblicato il primo 45 giri dei Beatles, Love Me Do (registrato per la prima volta agli Abbey Road Studios il 6 giugno di quello stesso anno). Per questa canzone e per tutte le altre, l'autore recupera storie, aneddoti, leggende, curiosità. Inevitabile (ma non è un difetto) che per questo tipo di pubblicazioni la lettura possa diventare trasversale. Immediatamente ci viene voglia di andare alla pagina in cui si racconta della nostra canzone preferita o del classico beatlesiano. L'apparato grafico e il sistema di precise corrispondenze tra l'una e l'altra scheda, ci permettono di non perdere nulla per strada. Ma la lettura non è trasversale solo perché potenzialmente disordinata cronologicamente ma anche perché canzone dopo canzone scopriamo la storia della band, le evoluzioni caratteriali dei suoi componenti. Il libro bianco dei Beatles è sicuramente un libro per maniaci, (in senso buono). Quante registrazioni si possono contare per Let It Be? Chi ha scritto il middle eight di Love Me Do? Dove si trovava George Harrison quando scrisse Here Comes The Sun? E così via. Il libro bianco dei Beatles è anche un libro per chi dei Beatles non sa proprio niente (esiste davvero qualcuno che non li conosce?) perché il volume seppur con una forte natura filologica si fa leggere agilmente grazie alla sua anima aneddotica. Insomma, citando Gaetano Curreri, chiedi chi erano i Beatles non a una ragazza di quindici anni di età ma a una monografia di pregevole fattura, ed essa ti risponderà.
Franco Zanetti - Il libro bianco dei Beatles. La storia e le storie di tutte le canzoni
p. 420, ill. Euro 19,90 - Edizioni Giunti 2012 (Bizarre)

Da: http://www.wuz.it/recensione-libro/7270/libro-bianco-beatles-storia-tutte-canzoni-franco-zanetti.html

beatles-roma-4-ottobre

Nei negozi inglesi arriva un 45 giri che inizierà la più esaltante, meritata e romanzesca cavalcata di un gruppo pop: sulla facciata A c'è il brano Love me do. Sulla B Ps I love you. A cantare sono i Beatles. Oggi, dopo oltre un miliardo di copie vendute dei loro dischi, dopo che tutti li hanno sentiti nominare almeno una volta, dopo che insomma è impossibile negare quanta importanza abbiano avuto questi quattro (allora) sbarbatelli, il loro influsso si coglie su quasi tutto il pop che tuttora sgocciola in radio o sul web.

Ma in quella mattina, peraltro a Londra piuttosto nebbiosa, pochi ci avrebbero scommesso. I Beatles erano un'incognita. I più cinici tra i critici musicali facevano spallucce (e di fronte alle novità la categoria pare non sia ancora cambiata). I ragazzini erano in fermento. Ma non capivano, e neppure avrebbero potuto farlo, quale fosse la natura di quel fermento perché era la prima volta che attraversava l'aria. I Beatles erano bellocci. E vestiti a modo. Avevano un vago spessore strumentale e qualche impuntura stilistica che poi è diventata enorme e riconoscibile.

Soprattutto avevano tante idee e una squadra vincente alle spalle. Erano, se ci così si può dire, la cosa giusta al momento giusto e godevano di un privilegio che nessuno dopo ha mai più avuto: erano i primi. Per forza incoscienti. Inesperti. Puri. «Love, love me do/ You know I love you». Il 6 ottobre - sempre tanta nebbia nella Londra non ancora swingin' - la musica leggera popolare era già entrata in una nuova epoca che forse soltanto l'arrivo del web ha modificato nei lineamenti consegnandola al passato. I Beatles sono diventati un monumento del Novecento e in meno di otto anni non hanno cambiato il mondo, come fa comodo dire. Ne hanno più semplicemente, e ancor più prodigiosamente, creato uno nuovo. Senza volerlo, forse. E sicuramente senza immaginarne i contorni sociali, politici e persino didattici. Perciò oggi (alla vigilia della pubblicazione il 13 novembre di tutti i loro album rimasterizzati in in vinile) è retorico parlare di Beatles per esaltarne qualche caratteristica sconosciuta perché una traccia di loro è in ciascuno di noi, uno dei pochi fenomeni del secolo breve destinati a non avere fine.

Paolo Giordano

Da: http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/primo-singolo-dei-beatles-compie-50-anni-843678.html

beatles

lunedì 1 ottobre 2012

Aggiornamenti EURASIA ( 24/09 – 30/09 2012 )


lista_logo_g_01

Di seguito il sommario degli aggiornamenti della Rivista "Eurasia" dell’ultima settimana (dal 24 al 30 settembre 2012):

Indice

  • Articoli e saggi
  • Pubblicazioni
  • Appuntamenti

Articoli e saggi

Claudio Mutti, OLTRE IL NAZIONALISMO, PER DIFENDERE IL “SOGGETTO” EUROPA

Stefano Vernole, SIRIA IN FIAMME

Yves Bataille, A 13 ANNI DALLA FINE DELLA GUERRA D’AGGRESSIONE DELLA NATO: LA SERBIA, I BALCANI E LA RUSSIA

Chris Zambelis, L’IRAN, OBIETTIVO DELL’ALLEANZA SEGRETA DI ISRAELE E ARABIA SAUDITA

Sergey V. Biryukov, LA DOTTRINA EURASIATICA DEL PRESIDENTE NURSULTAN NAZARBAYEV. LO “SPAZIO PENSANTE”

Fabio Falchi, EURASIATISMO E SOVRANITA’ NAZIONALE

Massimo Aggius Vella, “VECCHIE” RISORSE E NUOVE SFIDE. IL BRASILE OGGI

Andrea Turi, LA RIFORMA DELLA BANCA CENTRALE SERBA: UN OSTACOLO ALLE ASPIRAZIONI EUROPEE DI BELGRADO?

Tiziano Ceccarelli, L’INTRIGO GIURIDICO INTERNAZIONALE DEL CASO ASSANGE – PARTE 2

Mahmud Ahmadinejad, DISCORSO DEL PRESIDENTE MAHMUD AHMADINEJAD ALL’ONU, 26 SETTEMBRE 2012

William Bavone , LA GUERRA DI ABIDJAN. UN CONFLITTO DA EVITARE

Pubblicazioni

E' attualmente disponibile in libreria l’ultimo numero (3/2012) di "Eurasia" (XXVII), "IL PERNO GEOGRAFICO DELLA STORIA".

Mansour Alì e Bossi Emanuele, “NEL CUORE DI HEZBOLLAH”, Anteo Edizioni

Fondato nel 1982 in seguito all’invasione del Libano da parte dell’esercito israeliano nell’ambito dell’operazione “Pace in Galilea”, il movimento Hezbollah è riuscito, nel corso degli anni, a trasformarsi gradualmente nel più agguerrito e sofisticato elemento della resistenza nazionale e regionale contro Israele. Le dinamiche geopolitiche areali e l’endemica instabilità interna del Libano hanno progressivamente portato il “Partito di Dio” a raccogliere, anche attraverso una politica assistenzialista molto sensibile ai bisogni degli strati più poveri della popolazione, crescenti consensi attorno a sé che hanno permesso ad Hezbollah di divenire una delle più solide formazioni politiche del “Paese dei Cedri”, sostenuta anche da fasce non sciite della popolazione libanese. Questo libro indaga in maniera approfondita la struttura portante che sorregge Hezbollah, analizzando gli scopi, il funzionamento e la visione strategica dell’anello centrale dell’asse della resistenza – di cui fanno parte anche Iran e Siria – che si trova attualmente sotto il fuoco incrociato delle potenze occidentali, della Turchia e delle monarchie del Golfo Persico. Prefazione di Leonid Savin.

Appuntamenti

“KAZAKHSTAN: IL PERNO EURASIATICO DELLA STORIA”. PRESENTAZIONE DI “EURASIA” A MODENA E MILANO

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito !

La Redazione.

Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...