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mercoledì 29 agosto 2012

BERSAGLIERI della REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

PICCOLA CAPRERA 2012

Nell’atmosfera avvilente che incombe sull’Italia è motivo di orgoglio ricordare i ragazzi che combatterono con tenacia nelle fasi finali della seconda guerra mondiale, inquadrati nei battaglioni di Bersaglieri dell’Esercito Nazionale Repubblicano. Fedeli al giura-mento, misero in gioco la loro giovinezza per difendere l’onore, l’indipendenza e l’avvenire dell’Italia. Emularono le fiamme cremisi che li avevano preceduti nelle sabbie dell’Africa Settentrionale, nel fango dell’Epiro e nelle nevi della Russia. Affrontarono il nemico a testa alta, sempre onorando la Bandiera e le tradizioni del Corpo. Vissero seicento giorni sotto l’insidia del terrorismo aereo degli anglo-americani e del terrorismo urbano e foraneo dei guerriglieri ribelli. Interpretando correttamente le norme del diritto internazionale, tutti i soldati della R.S.I. sono tuttora in stato di guerra con le forze anglo-americane. Il Ministro delle Forze Armate della R.S.I., Maresciallo Rodolfo Graziani, il 26 aprile 1945 conferì delega con pieni poteri al Generale Karl Wolff, plenipotenziario delle Forze Armate Germaniche in Italia, affinché conducesse per suo conto trattative con i plenipotenziari anglo-americani alle stesse condizioni praticate per le Forze Armate Germaniche. Il 29 aprile, nel palazzo reale di Caserta, fu firmato l’atto di resa che pose fine alle ostilità in Italia. Tra il 1° e l’8 maggio le Forze Armate Germaniche presenti sugli altri fronti d’Europa deposero le armi. Oggi, a sessantasette anni dalla fine della guerra, non è ancora stato firmato un Trattato di Pace tra la R.S.I., lo Stato Germanico e la coalizione di Stati che li avversarono. Di fatto, la Germania oggi è a tutti gli effetti una colonia degli Stati Uniti d’America, come il Giappone, sotto protettorato degli Stati Uniti dall’8 settembre 1951, quando fu firmato il Trattato di San Francisco, che sancì formalmente la fine della seconda guerra mondiale in Asia. La R.S.I. fu considerata uno Stato fantoccio, a differenza del Regno del Sud e a dispetto della realtà storica. Il Capo dello Stato della R.S.I. esercitò sempre, pur tra mille difficoltà, una sovranità piena, originaria e autonoma. Nel Regno del Sud, invece, tutte le leggi e tutti i decreti riceverono piena forza ed effetto di legge solo a seguito di ratifica e ordine del Governo Militare Alleato, in virtù della resa senza condizioni firmata a Cassibile il 3 settembre 1943 e a Malta ventisei giorni dopo. Il 25 ottobre 1943, ad un mese dalla sua costituzione, il Governo della R.S.I. espulse dalla circolazione in tutto il territorio sottoposto alla sua sovranità, comprese quindi anche la Venezia Tridentina e la Venezia Giulia, pur sotto regime militare, il marco d’occupazione germanico. Al Sud, la lira dell’ AMGOT (Allied Military Government for Occupied Territories), introdotta nel luglio 1943 con l’occupazione della Sicilia, fu ritirata a spese del Governo italiano, solo il 3 giugno 1950. Il Governo della R.S.I. chiuse il bilancio consuntivo con un saldo attivo di 20,9 miliardi di lire, a differenza del Governo del Regno del Sud, che rientrò nella capitale il 5 giugno 1944 con un passivo spaventoso, mai definito nei particolari. L’Italia, nata dalla resistenza e dalle piroette che le consentirono di ritrovarsi dietro i vincitori, con il Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 subì pesanti mutilazioni territoriali e la perdita, di fatto, della propria sovranità. Non tanto, formalmente, come la Germania, ancora priva di una Costituzione, sostituita da una Grundgesetz, una legge fondamentale, firmata dai generali del Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force (Quartier Generale Supremo della Forza di Spedizione Alleata, abbreviato SHAEF), che la imposero nel 1949 al popolo della testé costituita Repubblica Federale di Germania. Il raffronto tra gli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale, della Guerra Fredda, delle guerre calde in Corea e in Viet Nam, e degli interventi palesi ed occulti in ogni parte del mondo, con i recenti interventi in Irak, Serbia, Afgahnistan, Libano, Libia e Siria dovrebbe bastare anche ai più refrattari per capire la natura e le strategie dell’Imperialismo statunitense. Le mosche cocchiere al seguito dei vincitori, con zelo servile, demonizzarono e fecero perseguitare i soldati della Repubblica Sociale Italiana. Nel testamento politico del Capo della R.S.I. è forte l’ esortazione agli Italiani rimasti fedeli ai principî, ad essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità legittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della Patria. Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la Patria non più Patria quando si è chiamati a servirla dal basso.” Nella sua onestà intellettuale e con l’enorme amore per l’Italia e gli Italiani, il Capo della R.S.I. non avrebbe mai potuto prevedere di qual basso livello sarebbero state le autorità legittimamente costituite dal 1945 al 2012. Presidenti della Repubblica, Capi del Governo, Deputati e Senatori, mossi da interessi di partito o di consorteria, hanno operato nel rispetto degli articoli della Costituzione che li favorivano, ignorando sfacciatamente quelli contrari. Hanno assistito, inerti, alla perdita progressiva di quello che restava della sovranità popolare. Con i Trattati di Maastricht, Nizza e Lisbona il potere è passato ad organismi sovranazionali, non elettivi, di carattere burocratico, tecnico, finanziario e bancario. Le sigle BCE – FMI più la Commissione Europea denotano il vero potere, emanano ordini e direttive che i Governi nazionali, magari con il mal di pancia, eseguono. Il popolo elegge dei parlamenti che si occupano di cose piuttosto marginali. Non di meno gli esercizi elettorali fanno bene al potere perché il potere reale è felice di far scatenare le pulsioni dell’elettorato, orientato su partiti abbastanza simili l’uno all’altro. Si contendono la conquista della maggioranza nelle Assemblee dove andranno ad attuare le disposizioni della Commissione Europea o della BCE, immuni da qualsiasi contaminazione “democratica”. Per i soldati della R.S.I. rimasti fedeli ai principî che li spinsero a combattere per l’unità, l’indipendenza e l’avvenire dell’Italia, tutto questo è terribile. Lo smantellamento dello Stato Sociale per attuare le assurde regole del liberismo più sfrenato colpisce la stragrande maggioranza degli Italiani, a vantaggio dei politici privilegiati e di qualche migliaio di speculatori e di parassiti. Il Governo di professori imposto da un Presidente succubo dei poteri occulti internazionali succhia il sangue agli Italiani per ricapitalizzare le banche e risanare il bilancio dello Stato, disastrato dalla corruzione e dal consociativismo. Lo scopo non è il bene del popolo (Salus Populi Suprema Lex), ma la moneta unica del Sistema Europeo di Banche Centrali, l’euro. Una Camera dei Deputati ed un Senato inqualificabili hanno ratificato senza discussioni l’adesione a sistemi di controllo imposti dalla Commissione Europea e dalla Banca Centrale Europea che stravolgono i diritti costituzionali degli Italiani, condannandoli ad un futuro di progressive privazioni. Un secolo fa si discuteva della convenienza a limitare la libertà individuale a favore della libertà nazionale. Oggi si assiste impotenti alla perdita di ogni libertà fondamentale dell’ individuo nello stesso tempo in cui si sacrifica ogni residua libertà della Nazione.

ITALIA, REPUBBLICA, SOCIALIZZAZIONE

ONORE AI COMBATTENTI DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA!

 

Domenica 2 settembre 2012 alle ore 10:30 sarà celebrata

la Cerimonia in ricordo dei Bersaglieri della

Repubblica Sociale Italiana

 

Per informazioni rivolgersi al bersagliere Gianni

Bortolon , responsabile verso gli Amministratori del

Sacrario e il Cerimoniere.

Gianni BORTOLON località Croce, 5

CASTELLETTO di BRENZONE (VR)

telefono: 045 743 0101

Posta elettronica: bortolon.gianni @libero.it

 

“Piccola Caprera”

Via per Pozzolengo, 1 PONTI sul MINCIO (MN)

Telefono: 0376 88 104 – 0376 88 555

Posta elettronica: piccola_caprera @virgilio.it

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