Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

lunedì 30 gennaio 2012

Capitalismo allo stato terminale?

Martedì 31 gennaio alle ore 17,30 nei locali de L'Universale in via Francesco Caracciolo 12 Roma conversazione di Antonio Saccà sul tema "Capitalismo allo stato terminale?"

Seguirà breve dibattito

capitalismo morto

domenica 29 gennaio 2012

Per una nuova oggettività Popolo Partecipazione Destino

Layout 1

E’ morto Oscar Luigi Scalfaro


Chiese, dopo la guerra da P.M., una sola condanna a morte, che ottenne... Quella di Enrico Vezzalini...
Scalfaro                 Enrico Vezzalini
"ENRICO VEZZALINI è tra coloro che non solo hanno pagato con la vita la loro fede, ma hanno trovato accusatori anche dopo la morte. Fuori di ogni intento apologetico, ecco dei dati di fatto e dei documenti.
Il primo rilievo ci riporta alla veramente orribile strage di Ferrara del novembre dal '43 che, appena conosciuta, mandò sulle furie Mussolini. Di quell'azione “stupida e bestiale” (così fu definita dal Capo della R.S.I.) si è voluto chiamare responsabile il Vezzalini. E’ invece dimostrato che fu condotta dal gruppo di estremisti che, durante le sedute al Castello di Verona, si atteggiavano a giustizieri e colsero al volo la notizia dell'assassinio di Ghisellini, federale di Ferrara, per un'azione di rappresaglia intonata ai loro criteri. Il fatto che il Capo della R.S.I. dopo aver condannato quell'azione, mandò appunto il Vezzalini a coprire il posto del Ghisellini e più tardi lo creò capo della provincia di Ferrara, e per sé eloquente. Rimasto in quell'ufficio fino all'agosto del '44, Vezzalini fu poi mandato a reggere la provincia di Novara, particolarmente difficile per le numerose forze partigiane che vi operavano e i travasi di ogni genere attraverso il confine svizzero. Là ebbe la conferma di quella realtà che egli aveva già intuito, fin dall'8 settembre, quand'era Ispettore del G.U.F.: che cioè agli italiani che non accettavano di passare al nemico, restava soltanto “il dovere di morire da uomini d'onore”.
Non tutti i gerarchi uguali o superiori a lui, seguivano la stessa linea; perciò il Vezzalini trovò anche tra loro dei critici acerbi. Quanti però lo hanno conosciuto da vicino non mettono in dubbio la sua dirittura, il suo disinteresse (dopo aver ricoperto tante cariche, muore nella povertà più completa), la sua dedizione ad una causa che per lui era tutto. Per lui il fascismo si identificava col bene della Religione e della Patria. Anche nella guerra in Spagna aveva combattuto “per la civiltà cristiana”, come gli antichi crociati. Negli ultimi mesi della R.S.I. ebbe incarichi ispettivi. Nel giorno del progettato concentramento in Valtellina, uno dei pochi reparti che arrivò fino a Menaggio, sostenendo aspri combattimenti coi partigiani ed avendo parecchi morti e feriti - lo stesso comandante restò ferito - fu quello del prefetto Vezzalini. Arrestato il 28 aprile fra Cernobbio e Corno, fu portato a San Fedele d'Intelvi, poi a Omegna, quindi a Novara. Qui fu giudicato in un'atmosfera arroventata, quando ogni fatto d'arme, ogni uccisione di partigiani, comunque avvenuta, era addebitata a chi sul luogo aveva rivestito cariche. Il processo si svolse il 14 e il 15 giugno senza nessuna possibilità da parte dell'accusato di procurarsi prove e testimonianze a discarico. Condannato a morte ed omesso, per inspiegabile errore, il ricorso in Cassazione, egli restò in serena attesa più della morte che della ripresa di un dibattito giudiziario che, dato il momento e il luogo, non poteva essere che una gazzarra umiliante. Non gli mancò l'amarezza estrema: seppe che l'allora prefetto di Novara, già da lui liberato dal carcere per l'“insigne personalità sua di medico noto e onoratissimo”, aveva spedito a Roma l'inqualificabile telegramma pubblicato da tutti i giornali: “E’ parere di tutta questa popolazione e mio personale che il sanguinario Vezzalini sia fucilato”. La fucilazione ebbe luogo all'alba del 23 settembre. Va ricordato un particolare che avvicina il Vezzalini ai grandi condannati politici di ogni tempo. Durante il lungo periodo intercorso fra condanna ed esecuzione gli è stata offerta la fuga dal carcere: poiché tale offerta non poteva essere estesa agli altri sei condannati con lui, la respinse con le parole: “0 tutti o nessuno!”.
Monsignor Pozzo che assisté il condannato, scriveva alla di lui madre: “Il suo contegno mi ha edificato e direi quasi meravigliato. Ho ammirato la sua serenità d'animo, il suo coraggio, la preparazione al grande passaggio... La sua parola appassionata riuscì a portare la rassegnazione e la serenità ai compagni di sacrificio. Sono persuaso che già si trovi a godere la pace dei giusti.... E’ caduto da santo!”. E il giudice, pure presente all'esecuzione, ha dichiarato: “Sembrava andasse ad un ricevimento, tanto era composto, dignitoso e sereno. Io, avversario politico, ho doluto abbracciarlo e baciarlo”.
Quale pluridecorato, il Vezzalini ha chiesto d'essere fucilato al petto: non l'ha ottenuto. Ma le sue ultime parole sono state: - Perdono a tutti! Viva l'Italia! Viva il fascismo! -

Pochi giorni prima di morire scrisse al padre:
Babbo,
il tuo Enrico, che volesti generoso come tuo padre, garibaldino, e, come te, volontario per la Patria, cade. Cade da soldato della propria Fede, con fierezza. Sii fiero.
Sii forte.
Bacio te, mamma; Nera, Bianca... ed i miei cari. Aiutali; li lascio nella miseria.
E ricorda sempre loro che non c'è che la vita del sacrificio che possa permettere di morire con assoluta fortezza.
Ti bacio.
Tuo Enrico"...

sabato 28 gennaio 2012

La Terra che non avete mai visto!

la terra come non si era mai vista

Blue Marble 2012, il pianeta Terra in alta risoluzione
Questa foto entrerà nella storia: è la Terra come non l'abbiamo mai vista, la migliore immagine del nostro pianeta. La Nasa l'ha chiamata 'Blue Marble 2012', marmo blu 2012, come un'altra famosa foto scattata nel 1972. E' stata realizzata mettendo insieme numerosi scatti eseguiti il 4 gennaio scorso e ha una risoluzione di 8mila per 8mila pixel. L'ha spedita sulla terra il satellite Suomi NPP, mentre la 'Blue Marble' del 1972 fu realizzata dall'Apollo 17.

Le altre foto dallo spazio

Studium

Associazione Romania Qvirites
MMDCCLXV a.V.c.

info@arqreligioneromana.it

testata studium

Anno X - numero 31 - Ianvarivs - Febrvarivs MMDCCLXV a.V.c. - Gennaio-Febbraio 2012 e.v.

Stvdivm e' il notiziario informativo dell'Associazione Romània Qurites, primo strumento di comunicazione e contatto tra i soci e gli interessati all'opera e alla realta' associativa e gentilizia.


Sommario

- Victrix Edizioni Ultime uscite
- Victrix Edizioni Calendario Romano 2012 e.v.
- ARQ Satvrnia Regna
- ARQ Scuola di Formazione propedeutica alla Religione romano-italiana
- ARQ Tesseramento 2012 e.v..

'Ideo magno animo nos non vnivs vrbis moenibvs clvsimvs, sed in totivs orbis commercivm emisimvs patriamqve nobis mvndvm professi svmvs, vt liceret latiorem virtvti campvm dare'

Seneca,De Tranqvillitate animi

VICTRIX Ultime Uscite

Salvs Pvblica

 
SALVS PVBLICA POPVLI ROMANI
Cattaneo, C.

Victrix Edizioni
Collana Religio Romana
formato 15x21

pg. 198
18,00 €
ORDINA

Tutto il lungo percorso del culto alla Salvtis popvli Romani è delineato con completezza di fonti e con rigore di metodo in questo saggio. Attraverso le sue pagine parlano la storia ufficiale di Livio e la religione di Stato di Cicerone, ma anche il sentire popolare di Plauto. Ogni tipologia di fonte viene presa in considerazione ed utilizzata al meglio, esaminando tutta la bibliografia sorta in merito nel tempo. Notevole spazio è dato anche alla numismatica e all’iconografia della Salvs, la cui immagine, associata al serpente, ne ha consentito quell’assimilazione con Igea, che ne ha determinato la funzione di protettrice.


Gli AVGVRES

V. Spinazzola

Victrix Edizioni
Collana Religio Romana
formato 15x21
pg. 192
19,00 €
ORDINA

'Furon chiamati così i sacerdoti incaricati d’interrogare, mediante l’interpretazione di segni naturali, che costituivano gli auspicii, la volontà di Giove intorno ad atti determinati.Se gli Dei non consentono, ed è estraneo allo spirito della religione romana, di indagare e conoscere il futuro essi non disdegnano di concedere o negare il loro assenso alle azioni umane, prima che vengano intraprese, inviando segni, che regole tradizionali determinino ed aiutino a rivelare. Custodi di queste regole, il cui complesso forma la scienza degli auspicii, sono, per la natura stessa del loro ufficio, gli augures. '

 

Calendario Romano 2012 e.v.

calendario studium

Victrix Edizioni
Collana Mvnvscola
formato 25x32
pg. 14
10,00 €
ORDINA

La suddivisione di ogni mese è poi scandita secondo la cadenza rituale e civile della vita religiosa romana, perciò sono evidenziate le qualità dei giorni, le festività e le principali divinità ad esse connesse, gli anniversari, le indicazioni cultuali di massima del rito pubblico e privato.
Il Calendario è corredato, inoltre, da citazioni tratte dai Fasti di Ovidio, dalla Natvralis Historia di Plinio e dal De Agricoltvra di Columella. Infine, integrano la serie dei dati offerti alcuni elementi cosmologici, come le tavole delle effemeridi tradizionali dei pianeti, le indicazioni delle fasi lunari, le inclinazioni meteorologiche in relazione al moto delle stelle fisse.

Vi ricordiamo per una più completa lettura del Calendario Romano

Tempvs Sacrvm
Introduzione alla Pratica operativa del Calendario Romano

Victrix Edizioni
formato 15x21
p.184
16,60 €
ORDINA

L.M.A.Viola

Victrix Edizioni
www.victrix.it

info@victrix.it

Sul sito è disponibile il nuovo Catalogo in pdf

SATVRNIA REGNA Eternita' ed attualita' della Tradizione Religiosa Italico Romano-Italiana

Satvrnia Regna n.49
Lug-Dic 2010 e.v.

Victrix Edizioni
formato 17 x 24
pg. 176
14,00 €
ORDINA

Sezione I Orientamenti religiosi preliminari.
Sapientia, Avctoritas, Traditio (II parte) di L.M.A. Viola
- La fiera del neospiritualismo pagano I parte di A.R.Q.
Sezione II La conversione religiosa
Problemi della conversione. Il De Tranqvillitate animi e l'instabilità del proficiente al principio della vita religiosa. - De Tranqvillitate animi

Le origini della filologia tradizionale romana (II parte) di L.M.A. Viola

Sezione III La vita religiosa
Venere, Enea e l’androgine.Ermeneutica virgiliana (II parte) di Y.A. Dauge

 

Satvrnia Regna n.48
Gen.-Giu. 2010 e.v.

Victrix Edizioni
formato 17 x 24
pg. 136
10,00 €
ORDINA

Sezione I Orientamenti religiosi preliminari.
La Sapienza Divina e la regolarità della sua tradizione nelle religioni (I parte) di L.M.A. Viola
- Dal Vaticano I al Vaticano II. La progressiva distruzione della tradizione cattolica. Conseguenze e reazione romano-italiana di Ultor

Sezione II La conversione religiosa.
Passi sulla conversione. Il De brevitate Vitae e la vita religiosa

Le origini della filologia tradizionale romana (I parte) di L.M.A. Viola

Sezione III La vita religiosa basilare
Venere, Enea e l¹Androgine. Ermeneutica virgiliana (I parte) di Y. A. Dauge

Sono disponibili sul sito i Sommari degli Arretrati Satvrnia Regna

ARQ

Scuola di formazione propedeutica alla religione romano-italiana
II sezione – La conversione e la costituzione dell’animo religioso
La seconda sezione delle attività istituzionali della A.R.Q è dedicata alla formazione dell’animo religioso romano-italiano, affinché esso possa condurre una vita religiosa regolare secondo la tradizione spirituale divina
di Roma-Italia.

La sessione formativa annuale della conversione è stata unificata e resa più organica, per rendere possibile l’accesso basilare alla formazione religiosa al pubblico, nelle forme concesse dalla istituzione. La struttura seminariale mensile sarà integrata da seminari di approfondimento della pratica e da soggiorni-ritiri, nei quali il partecipante è assistito nello sviluppo di una personalità religiosa equilibrata e nell' applicazione alla pratica del regime di transizione dalla vita profana alla vita religiosa.

Per avere informazioni sulla Scuola si può visionare il Programma completo

E' possibile rivolgersi alla Segreteria ARQ sia telefonicamente, che per lettera o posta elettronica, per avere maggiori chiarimenti sulla Scuola, sulle sue sezioni e sui modi della frequenza.

Per conoscere l'opera dell’ARQ sono a disposizione i seguenti materiali:
1) Documento istituzionale ARQ, a disposizione di quanti lo richiedano.
2) Sito istituzionale ARQ
3) Stvdivm. Notiziario informativo dell’ARQ, inviato al vs.indirizzo email.
4) Satvrnia Regna. Rivista della tradizione religiosa italico-romano-
italiana. Disponibili sul sito sommari ed informazioni.
5) Edizioni Victrix. Pubblicazioni di cultura classica romano-italiana. www.victrix.it

TESSERAMENTO

MMDCCLXV a.V.c.
(2012 e.v.)


Socio Liber
quota da 20,00 €

R i c e v e :
- Saturnia Regna (2 numeri annuali)


Socio Avditor
quota da 50,00 €

R i c e v e :
- Saturnia Regna (2 numeri annuali)
A c c e d e :
- alle attività di orientamento generale alla cultura e alla religione romano-italiana (I sezione attività ARQ)
-ai servizi riservati


Socio Favtor
quota da 100,00 €

R i c e v e :
- Saturnia Regna (2 numeri annuali)
- Kalendarium MMDCCLXV a.V.c. (2012 e.v.)
- Sconto del 10% sulle Edizioni Victrix
A c c e d e :
- alle attività di orientamento generale (I sezione attività ARQ)
- alla formazione religiosa propedeutica di base e superiore (II sezione attività ARQ)
- ai servizi riservati.


Socio Optimvs
quota da 150,00 €

R i c e v e :
- Saturnia Regna (2 numeri annuali)
- Kalendarium ed Agenda MMDCCLXV a.V.c. (2012 e.v.)
- Sconto del 20% sulle Edizioni Victrix
A c c e d e :
- alle attività di orientamento generale (I sezione attività ARQ)
- alla formazione religiosa propedeutica di base e superiore (II sezione attività ARQ)
- ai servizi riservati


Contatti
La Segreteria ARQ e' disponibile tutti i martedi' dalle 17.00 alle 18.30 per contatto diretto telefonico, altrimenti e' consigliabile inviare una email o una lettera agli indirizzi indicati:
Associazione Romania Qvirites

c.so Garibaldi 120- 47100 Forli'
tel e fax 0543 35922
www.arqreligioneromana.it
info@arqreligioneromana.it

Istituzionale ARQ
Sommario
• Il Sodalizio religioso gentilizio.
• Identità e funzione
• L'Associazione Romània Quirites
Si può richiedere gratuitamente inviando una richiesta ad info@arqreligioneromana.it

Vi ringraziamo per la gentile attenzione
Segreteria ARQ

giovedì 26 gennaio 2012

Queste le parole di Zarathustra

queste le parole di zarathustra

Il giorno 27 gennaio 2012, alle ore 18, nella sala della Libreria Edicolé, in Benevento, piazza Commestibili, via Torre della Catena n. 25, il prof. Francesco Ingravalle, dell’Università del Piemonte Orientale, presenterà, nella collezione Alter ego delle Edizioni di Ar, l’opera di Friedrich Nietzsche:

Queste le parole di Zarathustra. Un Libro per Tutti e Nessuno.

Introdurrà Marina Simeone, presidente dell’Associazione “Generoso Simeone”

Assisteranno l’editore Franco G. Freda e la curatrice della collezione Anna K. Valerio

ASSOCIAZIONE CULTURALE “GENEROSO SIMEONE”.

 

Friedrich Nietzsche,
Queste le parole di Zarathustra

Testo originale a fronte. A cura di Giulio Sézac.
Collana Alter ego. Edizioni Ar, pagine 588. € 60.

L’editio sincera di Nietzsche, la collezione “Alter ego” di Ar, che ospita i testi del grande filosofo tedesco con l’originale a fronte, è giunta alla prova decisiva: la versione dello Zarathustra. Opera da far tremare le vene e i polsi per la profondità teoretica, per la purezza stilistica, per il labirinto di echi e rimandi in essa contenuti (illuminati con sorprendente virtuosismo dal Curatore).

Dal risvolto editoriale.

[…] Più che un testo speculativo, lo Zarathustra è uno specchio: ognuno vi si può riconoscere, ognuno, leggendolo parlerà di sé. Ci si può scoprire nani o funamboli, danzatori o banditi, o fragili eremiti. E’ come un arabesco interminabile in cui scorre il filo dell’umano.[…]
L’umanità è mutevole, incerta, pallida e capricciosa, incline alla danza e al massacro, malata e studiosa. Perciò Nietzsche sostiene che vada superata […]

Anna K. Valerio

Il teppista–30anni maledetti a Milano

Oggi 26 gennaio alle 19 alla Ritter, in via Maiocchi, 28

APERITIVO con Nino Ciccarelli.

Nino, storico leader della Curva Nord, è il protagonista del Libro di Giorgio Specchia, "Il teppista", che sta spopolando, tanto da essere recensito su Gazzetta dello Sport e Sportweek.

------------------------------------------------------------------------------------------

Il romanzo di una Milano e di un’Italia lontane dai luoghi comuni, anche da quelli sulla criminalità, raccontate attraverso l'incredibile vita di Nino Ciccarelli. Personaggio reale e dalle mille incarnazioni, alcune delle quali gli hanno regalato dodici anni di carcere. Una Milano e un'Italia poco conosciute, dove ambienti all‘apparenza lontanissimi sono in realtà collegati. Finanza, politica, spettacolo, calcio, criminalità più o meno organizzata, cultura: un mondo parallelo che per una serie di circostanze ha permesso a un ragazzo di Quarto Oggiaro di dare del tu a personaggi noti in tutto il pianeta. Il protagonista del libro di Giorgio Specchia è un famoso ultrà dell'Inter, ma il calcio e ciò che gli gira intorno sono solo una piccola parte di una storia che racconta tre decenni senza senso. Chi è nato nella seconda metà dei Sessanta o nella prima dei Settanta potrà magari identificarsi in qualche personaggio, qualcuno dirà che questo è un libro generazionale. Ma di una generazione che non dà lezioni di vita. E nemmeno vuole ascoltarne.
IL TEPPISTA - Trent'anni maledetti a Milano, di Giorgio Specchia (Indiscreto Editore, foto di Max & Douglas, grafica di Alessandra Crippa, tatuaggi Studio Bagatto). 160 pagine, in vendita a 12 euro via web presso www.hoepli.ite le altre principali librerie online italiane. Disponibile anche nei negozi tradizionali: quello di riferimento è la Libreria Internazionale Hoepli di Milano, ma siamo un po' ovunque. Nel caso non ci troviate, il vostro libraio sarà in grado di procurarvi il volume in un paio di giorni. E' disponibile anche la versione eBook, attraverso la piattaforma BookRepublic. Per informazioni e segnalazioni potete scrivere direttamente all'editore, Stefano Olivari

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

Venduto mai

di Nino Ciccarelli
Non mi sono mai venduto a nessuno, soprattutto a un giornalista. Però un libro, anzi un romanzo, sulla mia vita ci voleva. Perché? Prima di tutto perché sugli ultras ho letto sempre e solo cazzate, scritte da chi gli ultras non li conosce. Come se a me facessero commentare un concerto della Scala o scrivere un editoriale sul debito pubblico. Sulle curve, invece, sdottorano sempre quelli che non possono sapere niente di noi: sociologi, giornalisti, persino scrittori che scoprono il calcio solo dopo un episodio di cronaca nera. Tutta gente, quella lì, che vive su pianeti diversi dal mio e pretende di farmi la morale. Giorgio invece questa storia l’ha vissuta, ha fondato insieme a me e a tanti altri ragazzi un gruppo allo stadio e per parecchi anni abbiamo condiviso gioie e lutti.
La gioia di sentirsi tra amici, senza invidie, ogni volta che ci incontravamo allo stadio e fuori. E la gioia di vivere a mille all’ora, di collaudare il nostro corpo giovane contro altri corpi giovani. Ma anche i lutti, troppi. Molti dei ragazzi che sono citati in questa storia non ci sono più, portati via da droga, incidenti stradali, malattie infami. Sempre sommersi, anche da morti, dalla merda che ci gettano addosso. Ma nella merda spesso ci sono caduti anche loro, i politici e gran parte della stampa. Comunque non mi sento superiore a loro, come invece si sentono quei tipi lì rispetto a noi. Oh, non prendetemi per presuntuoso o montato. La mia è una storia come tante altre. Tutti nella vita abbiamo qualcosa da scrivere su noi stessi. Tutti. Basta saperla raccontare, questa storia. E magari, come ha fatto Giorgio, romanzarla. Però alla fine mi ha convinto a dirgli di sì. Non ho voluto scriverla io, queste faticose righe di prefazione mi sembrano sufficienti. E nemmeno ho voluto che Giorgio scrivesse per conto mio o, peggio ancora, con me a dirgli cosa mettere o non mettere in queste pagine. Lui è l’autore e io sono il protagonista, i ruoli sono chiari. E’ giusto che la gente capisca chi siamo veramente noi ultras, ma di sicuro questo non è uno dei mille libri sugli ultras. Anzi, il calcio e ciò che gli gira intorno sono solo una piccola parte di una storia che racconta tre decenni di Milano, di Italia e di ragazzi senza troppe prospettive. Gli Ottanta delle bande giovanili e della Milano da bere sono il decennio più interessante, ma anche i Novanta e gli Zero sono pieni di vicende mai davvero raccontate da chi le ha vissute. Chi è nato nella seconda metà dei Sessanta o nella prima dei Settanta potrà magari identificarsi in qualche personaggio, in un certo senso questo è un libro generazionale. Sappiate però che non tutti quelli della mia generazione sono come me. Io mi sono solo spinto un po’ più in là. E, per questo, l’ho pagata con le dodici foglie d’edera tatuate sul mio braccio sinistro. Una per ogni anno di galera davvero scontato. Se non fossi andato in curva forse queste foglie sarebbero state di più... In questo libro ci sono una Milano e un’Italia lontane dai luoghi comuni, anche da quelli sulla criminalità. E proprio per questo poco conosciute, perché la gente non si rende conto di quanto ambienti all‘apparenza lontanissimi siano in realtà collegati. La finanza, la politica, lo spettacolo, il calcio, la criminalità più o meno organizzata, la cultura, eccetera: un mondo parallelo che prende per il culo tutti voi, un mondo che per una serie di circostanze ha permesso a un ragazzo di strada come me di dare del tu a personaggi noti in tutto il pianeta. In carcere il tempo per leggere non mi è mancato e devo dire che mai ho trovato qualcosa di interessante sulle periferie e su realtà ai confini di tutto, dove sbagliare è più facile che fare la cosa giusta. Sempre ammesso che una cosa giusta esista. Di solito il giornalista o il sociologo della situazione alternano il loro moralismo a una sorta di passione per i dettagli più violenti e squallidi, senza nemmeno provare a capire che dietro a ogni persona c’è una vita. Magari senza speranze, ma pur sempre una vita. Non sono un critico letterario, come si sarà intuito, quindi non so come classificare questo libro a metà fra storia e romanzo. Forse non è tutto vero quello che leggerete nelle prossime pagine, trovo giusto lasciare il dubbio. Come non è vero, d’altronde, tutto quello che leggete sui giornali sulle pagine di cronaca. Sì, magari è vero che quel tale ha sparato a quell’altro, per la storiella basta copiare i comunicati della polizia. Più difficile è capire il perché, visto che la maggior parte delle disgrazie accade solo perché…accade. Tutto è assurdo e senza senso, chi ha vissuto senza protezioni se ne può rendere conto meglio degli altri. Il problema è che loro pensano di fare cronaca e anche di educare i lettori come se fossero bambini. Questo è bene, questo è male, quel tale è rispettabile, quell’altro no. Invece... Cazzate. Cazzate e solo cazzate. Per evitare equivoci concludo dicendo che non sono certo uno da imitare, anche perché a fare le spese di tante prodezze sono quasi sempre stati mia moglie e i miei figli. Sono partito da Quarto Oggiaro e arrivato non so dove, rischiando più volte di morire lungo il percorso. Non sono una vittima del sistema, non sono un eroe, non cerco approvazione ideologica. Però posso guardarmi allo specchio senza provare vergogna. Non è poco.
Nino Ciccarelli
Milano, ottobre 2011

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

di Stefano Basilico

Dodici foglie d’edera tatuate sul braccio. Una per ogni anno di galera scontato. Fino in fondo, senza sconti, dentro e fuori dal carcere per tutta una vita. Una vita, quella di Nino Ciccarelli, che parte da Quarto Oggiaro, il quartiere più duro di Milano. Duro se non ci nasci, perché se vieni da lì lo spaccio e i coltelli si accompagnano alle partitelle in piazza Prealpi e alle birre con gli amici, e tutto rientra nella normalità. Dal pallone per strada si passa in fretta allo stadio, nei settori più caldi e popolari, le curve. A San Siro la situazione è manichea e dopo aver imparato a dire “mamma” e “papà” bisogna scegliere: la Nord è Nerazzurra, la Sud è Rossonera.

Nino sceglie la Nord, e ne diventa uno dei leader più rispettati. La sua storia, raccontata dall’amico Giorgio Specchia nel romanzo “Il teppista”, è anche, in buona parte, la storia di una delle tifoserie organizzate più antiche, temute e rispettate d’Italia. Nino ha contribuito al suo sviluppo negli anni d’oro, presente ad ogni partita e fondatore di uno dei gruppi più forti della Nord, i Viking. E la sua storia si intreccia quella di tutta una città, non a caso il sottotitolo è “Trent’anni maledetti a Milano”. Un percorso e una vita in cui si scopre che i tanto vituperati ultras, carne da macello per giornalisti buonisti in cerca di facili bersagli, non sono che la parte più nobile di una città in cui gli intrecci criminali tra finanza, sport, politica e scommesse la fanno da padrona. Facile prendersela con chi fa macello in piedi su una balaustra, mettendoci faccia, cuore e gola per la propria squadra, e ignorare il sotterraneo fiume melmoso di denaro, cocaina ed escort che attraversa il mondo dei colletti bianchi meneghini più in fretta dei Navigli. Ma alla fine del libro viene da domandarselo, se sarà più rispettabile un omone tatuato e con mille vizi, e che magari picchia duro e vive di espedienti, rispetto ad un politico corrotto, a sportivi tossicodipendenti o che scommettono, ai giovani parvenus dell’alta finanza sempre pronti a sputare giudizi, come fa Efrem, compagno di scuola da bambino che Nino incontrerà anche da adulto, sempre con la stessa spocchia, e sempre meritevole di una sonora lezione.

Sono tante le vite che si intrecciano in questo dipinto vero e verista di Milano, personaggi che sotto la Madonnina sono cresciuti, si sono conosciuti, si sono divertiti, hanno tifato e fatto la galera insieme. In molti purtroppo non ci sono più, vittime della droga o della violenza, ma in tanti sono ancora qui, e se leggeranno “Il teppista” ricorderanno dei tempi in cui si andava con le Dr. Martens in Colonne, degli Skins, delle trasferte e delle partite epiche, dei locali della Milano da bere e di quelle curve uccise dal calcio moderno. Questo libro non vuol essere una risposta alla retorica di chi riempie le pagine sugli “atroci delitti” compiuti dalle tifoserie, o di chi punta il dito ringhiando contro gli ultras davanti alle telecamere per poi cercarne l’appoggio ad ogni elezione. Vuole semplicemente raccontare una storia senza alcun’altra pretesa, e lo fa. Lo fa bene, perché la storia è vera e lo si capisce dal primo all’ultimo capitolo, non vuole muovere a pietà nessuno né implorare perdono davanti a qualche tribunale, e neppure “fare brutto”. Vuole solo raccontare una vita, lo dice Nino stesso: “Non sono una vittima del sistema, non sono un eroe, non cerco approvazione ideologica. Però posso guardarmi allo specchio senza provare vergogna”. Da questa frase traspare tutto il senso di queste 151 pagine, in cui si racconta di scontri feroci, di un’esistenza vissuta a muso duro, ma sempre a testa alta e sempre tenendo in mente il valore più importante che può trasmetterti una curva: la lealtà.

Dispacci da Lorien: Carlo Venturino

Carlo Venturino, scomparso in un incidente stradale
il 27 dicembre 1983, durante uno spettacolo degli
Amici del Vento a Campo Hobbit 1 (giugno 1977)

Come per ogni ricorrenza di questo genere è difficile scindere il momento del ricordo da quello della commemorazione.

Ricordi ce ne sono sempre tanti. Anche se gli anni passano, non si possono cancellare le immagini della giovinezza. Semmai, il tempo vi cala sopra un filtro roseo che fa sembrare meravigliosi periodi che, invece, furono tormentati, pericolosi e difficili da vivere. Eppure basta il ricordo del sorriso di Carlo, delle “canzonacce” intonate in auto mentre si andava ai concerti, delle bevute tra i monti del canavese a far sembrare tutto stupendo e irripetibile; benché l’unica cosa veramente irripetibile sia solo la nostra trascorsa giovinezza.

Tuttavia di Carlo c’è anche una memoria condivisa, un’immagine che ha attraversato gli anni grazie alle canzoni da lui scritte, grazie all’impegno del fratello Marco nel continuare – per anni – sulla stessa strada e grazie all’impegno di molti dei nostri gruppi nel riproporle, concerto dopo concerto, anno dopo anno, fino a farle giungere ai quindicenni di oggi…

Ricordo e memoria, così, si sovrappongono e ritornano quotidiani. Non avrebbero bisogno di anniversari o commemorazioni; eppure tutti sentiamo il bisogno di fermarci a quel giorno, a quell’ora, all’istante preciso in cui Carlo ci ha lasciati soli… per percepire lo scorrere del tempo sulla nostra stessa pelle e per valutare lo scorrere delle emozioni nel nostro povero cuore.

Sono trascorsi 28 anni… “forse un secolo diverso”… “Ma il sogno nei miei occhi non morirà” !!

Guido Giraudo

“Il nostro tempo” cantata da Carlo Venturino al secondo Campo Hobbit nel 1978. (Il brano rimasto inedito verrà inciso solo nel 1993 dal fratello Marco).

 

“Cantare una canzone“, brano inedito di Carlo Venturino che non è mai stato pubblicato.

Com’è difficile cantare
una canzone che non sia
nata dai soldi o dalla bassa corruzione
che non sia fatta con i sogni di una notte da drogato
che non canti né di sesso né di amore consumato.

Com’è difficile cantare
una canzone che non sia
un monumento alla moderna ipocrisia
che non sia fatta di parole che non vogliono dire niente
che di rosso canti solo la vergogna di chi mente
ma qualche nota voglio ancora regalare
al colore dei tuoi occhi e dal tuo vestito bianco
e cantare ancora un poco lungo i raggi del sole
finchè il tramonto non riposi sulla quella collina.

Com’è difficile che arrivino queste povere canzoni
nei campi che han distrutto i carri dalla stella rossa
dove tu donna e tu mio amico
ancora il giorno vi affannate
a far tornare un po’ di vita in quelle terre abbandonate.

Com’è difficile cantare
bevendo vino con gli amici
giocando a carte in un cortile
dimenticando il mondo vile
ma qualche nota voglio ancora regalare
a questo cielo che ha il colore dei tuoi occhi
e cantare ancora un poco aggrappato alla rugiada
finchè il mattino non riposi su quella margherita.

Com’è difficile cantare
com’è difficile cantare
com’è difficile cantare la primavera.

Com’è difficile cantare
com’è difficile cantare
com’è difficile cantare la vita vera.

Da www.cantiribelli.com

Eruzione solare, le radiazioni investono la Terra

È il fenomeno più intenso dal 2005 e influisce sulle comunicazioni radio.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-01-2012]

016724-470-eruzione_solare_nasa
 
Si è verificata nei giorni scorsi - e le conseguenze perdurano ancora - la più violenta eruzione solare degli ultimi anni.

martedì 24 gennaio 2012

Dai forconi alle baionette

dai forconi alle baionette

Mercoledì 25 gennaio 2012 - h. 17,30
DAI FORCONI ALLE BAIONETTE
L’Europa delle Nazioni in rivolta
contro l’Europa delle Banche
2012: l’anno della rivoluzione in Italia?
Dalla Sicilia soffia il vento della «protesta»,
sarà la Rete a sconfiggere la censura del Palazzo?

Ne parlerà ad amici e collaboratori
Claudio Tedeschi
Direttore de «il Borghese»
presso la Libreria Galleria delle Arti
L'UNIVERSALE
Roma - Via Caracciolo 12
librerialuniversale@libero.it
info: 339.4987052
c.tedeschi@ilborghese.net

Aggiornamenti EURASIA (14/20 01 2012)

eurasia

Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (dal 14 al 20 Gennaio 2012):

Pubblicazioni

È attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero (3/2011) di "Eurasia" (XXIV) dedicato a: "BRICS: I mattoni del nuovo ordine"

Ultime uscite

Il risveglio del Drago

Diego Angelo Bertozzi, Andrea Fais

Dopo Capire le rivolte arabe di P. Longo e D. Scalea e Progetti di egemonia di F. Brunello Zanitti, Eurasia propone un terzo volume scientifico, concernente questa volta la Cina. Il risveglio del Drago. Politica e strategie della rinascita cinese - questo il titolo dell'opera - è pubblicato assieme alle Edizioni all'Insegna del Veltro di Parma. Gli autori sono Diego Angelo Bertozzi, già artefice del recente La Cina da impero a nazione e Andrea Fais, studioso di geopolitica già contributore di "Eurasia".

Progetti di egemonia

Francesco Brunello Zanitti

Neo-cons USA e neo-revisionisti israeliani a confronto. In seguito alla vittoria di Bush nel 2000 e soprattutto dopo gli attentati dell’11 Settembre i neocons statunitensi hanno influenzato considerevolmente la politica estera della Casa Bianca. Allo stesso tempo, l’ultimo decennio della politica israeliana è stato caratterizzato dal rafforzamento della destra, in particolare del Likud, partito erede del neorevisionismo, movimento politico basato su alcuni concetti già espressi dal sionismo revisionista e dal suo capo, Vladimir Jabotinsky. Si può parlare in questo contesto di un singolare legame tra i neocons e gli esponenti del Likud? Il neoconservatorismo e il neorevisionismo, pur essendo movimenti nati in ambienti politici e geografici lontani e differenti, hanno elementi in comune nelle loro ideologie? L’analisi del pensiero dei due movimenti politici e le azioni intraprese in politica estera dagli appartenenti a queste correnti possono offrire una chiave di lettura per comprendere le somiglianze e le differenze tra neoconservatorismo statunitense e neorevisionismo israeliano.

Prossimamente

Songun: antimperialismo e identità nazionale nella Corea socialista

Alessandro Lattanzio

Songun è uno dei pochi testi sulla Repubblica Popolare di Corea pubblicati in Italia. La parola Songun indica la politica adottata da Pyongyang dalla metà degli anni '90. Indica il piano di razionalizzazione delle risorse della Corea socialista, puntando al rafforzamento delle forze armate e dell'industria più strettamente collegate ad esse.
Questa politica dell' "Esercito prima di tutto" venne adottata dopo il collasso dell'Unione Sovietica, principale interlocutore economico-industriale della Repubblica Popolare di Corea, e dopo il fallimento della politica di avvicinamento a Washington: in cambio dell'interruzione del programma nucleare nazionale, Pyongyang avrebbe ricevuto aiuti e anche due reattori elettronucleari per produrre energia. Washington non corrispose alle promesse che aveva avanzato, sebbene la Repubblica Popolare di Corea avesse iniziato ad adempiere all'accordo. Da allora, venne intrapresa dalla leadership nordcoreana la linea del Songun.

Articoli e saggi

L'editoriale di Eurasia 3/2011 (XXIV)

BRICS: I mattoni dell'edificio multipolare

Dieci anni fa l’acronimo BRIC entrava nel lessico dell’economia e della finanza internazionali. Da allora la cooperazione tra i Paesi emergenti che tale sigla raggruppa ha assunto un registro sempre più marcatamente geoeconomico e geopolitico. Il consolidamento delle relazioni tra Brasile, Russia, India, Cina e, dal 2010, Sudafrica è stato possibile non solo a causa delle evidenti comuni necessità economiche in materia di modernizzazione e sviluppo – tipiche dei paesi emergenti – ma anche in virtù di una condivisa visione della politica internazionale. Il coordinamento politico sviluppatosi in ambito BRICS nel corso di pochi semestri costituisce un elemento di accelerazione della transizione uni-multipolare.

Teoria geopolitica

Ridefinire il binomio guerra-pace nell’era globale

Luca Francesco Vismara

Il Trattato di Maastricht e, in ultimo, il Trattato di Lisbona, insieme all’adozione della moneta unica europea e le altre tappe del percorso UE, ha portato negli anni ad una progressiva erosione di sovranità - politica, legislativa ed economica - dei singoli Stati ed un accentramento, a livello di istituzioni europee, di prerogative nazionali. Quali interessi vengono promossi a Bruxelles e come si sviluppa il processo decisionale soprattutto presso la Commissione Europea? I principi di legittimità e trasparenza, tanto invocati in passato, vengono effettivamente rispettati? Si sta davvero costruendo “l’Europa dei cittadini”?

Venerdì, 20 Gennaio

Il Kazakhstan sotto attacco

Matteo Pistilli

Dagli anni Novanta ad oggi, con la fine dell’impero sovietico, nella società kazaka si è manifestato un riaffiorante sentimento religioso. Specialmente nelle aree meridionali e occidentali del Paese è facile osservare, accanto a un rifiorire dell’Islam, la crescente presenza di seguaci della setta salafita, sostenuta da ambienti sauditi e qatarioti e ostile alla pratica islamica tradizionale.

Mercoledì, 18 Gennaio

RUANDA - Secondo il rapporto francese non furono i Tutsi ad abbattere l’aereo di Habyarimana: ma qual è la verità?

Stefano Vernole

Nel 1994, il missile che colpì l’aereo dell’allora presidente del Ruanda Juvenile Habyarimana (sostenuto dalla Francia), il cui abbattimento fu la scintilla che scatenò il genocidio ruandese, non venne sparato dai ribelli tutsi, ma da alcuni ufficiali hutu, desiderosi di bloccare l’applicazione del trattato di pace che il presidente aveva appena firmato ad Arusha, in Tanzania.

Lunedì, 16 Gennaio

Romania: colpo di Stato "tecnico" in vista?

Luca Bistolfi

È il quarto giorno di proteste in Romania. Senza pressoché soluzione di continuità, duemila romeni stanno protestando maniera forte e veemente contro il presidente della Repubblica Traian Basescu e contro il capo del governo Emil Boc. Uomini, donne, vecchi, giovani e studenti sono in piazza esasperati dalla gravissima situazione economica in cui versa, ormai da diversi mesi, il Paese carpatico-danubiano.

Domenica, 15 Gennaio

Quali sono le opzioni serbe in Kosovo e Metohija?

Stefano Vernole

Dopo la Dichiarazione di indipendenza da parte del Governo albanese di Pristina il 17 febbraio 2008, i serbi del Nord del Kosovo e Metohija effettuarono una sorta di contro-secessione dalle strutture amministrative del neo-Stato, riconosciuto oggi da circa un’ottantina di Stati su 192 presenti alle Nazioni Unite. Questo Stato parallelo serbo è stato, già dalla fine della guerra del 1999, incoraggiato da Belgrado e ha reso la sua minoranza nel Kosmet autonoma dalle strutture politiche albanesi nei settori della giustizia, dell’istruzione e della sanità. Proprio il tentativo di rimuovere questa situazione de facto, sulla spinta delle stesse istituzioni internazionali che per tanti anni tollerarono invece l’analogo e precedente Stato parallelo che gli albanesi del Kosovo avevano messo in piedi durante l’era Milosevic, ha provocato nei mesi scorsi duri scontri tra la minoranza serba del Nord e la NATO (che occupa questa provincia ormai da 12 anni).

...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito!

la Redazione

invPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare} inv

lunedì 23 gennaio 2012

Complimenti Capitano!

Totti il capitano

Con i due goal messi a segno contro il Cesena  Francesco Totti diventa il miglior realizzatore di sempre della A.S. ROMA!

Complimenti e auguri Capitano!

UN CAPITANO, C’E’ SOLO UN CAPITANO; UN CAPITANO!

venerdì 20 gennaio 2012

Per Emanuela Orlandi: tutti sabato 21 ore 16 alla basilica di Sant’Apollinare

Riceviamo e pubblichiamo

Emanuela Orlandi ieri e oggi

Carissimi,

sono Pietro Orlandi mi scuso per l’ulteriore lettera sull’appuntamento di sabato prossimo a Roma, davanti alla basilica di Sant’Apollinare (corso Rinascimento), alle 16, ma ci tenevo a ricordare come si svolgerà, nella speranza che tanti altri di voi (soprattutto coloro che abitano a Roma) si aggreghino. Oppure invitino a partecipare amici, parenti o conoscenti residenti nella capitale.

La questura ieri mi ha concesso l’autorizzazione e quindi si tratta di un incontro assolutamente regolare, in cui esprimere in modo pacato ma fermo il desiderio di verità e giustizia.

La presenza del boss della Magliana in una basilica è uno scandalo che primo o poi dovrà essere chiarito, e spero metta in moto un meccanismo di trasparenza anche sulla fine di mia sorella Emanuela. Tanti porteranno simbolicamente una fascetta tra i capelli, altri manifestini e foto, striscioni e candele, flauti e poesie. Ci saranno persone della cultura e parlamentari, ma soprattutto tantissime persone che mettono al primo posto la verità e l’onestà. Il mio cuore è gonfio di speranza…

Vi aspetto, e se siete certi di venire (qualora non lo abbiate già fatto), comunicatemelo all’indirizzo mail tuttiasantapollinare@gmail.com indicando anche il luogo di provenienza.

Un forte abbraccio

Pietro

P.S Ho creato su Facebook un gruppo dedicato a Emanuela e alla petizione , questo è il link:

http://www.facebook.com/groups/233131686753398/

al quale potete aggiungervi per facilitare le comunicazioni (messaggi, appuntamenti, novità o aggiornamenti). Resta inteso che per aderire alla petizione al Papa Facebook non c'entra: occorre inviare la mail a questo indirizzo (petizione.emanuela@libero.it) con i propri dati personali.

giovedì 19 gennaio 2012

Le Edizioni di Ar sull’inserto del Corriere “Sette”

Su "Sette", l'inserto del Corriere della Sera di questa settimana,
oggi in edicola, due pagine sulle Edizioni di Ar e sull'Adel Libreria Ar.

Ti stringe la mano che sembra una morsa, ti studia, ti guata. Giorgio Freda detto Franco non guarda, no: prende la mira. Eccolo, giacca scura e capelli bianchi, nel suo quartier generale che è questo palazzo del Settecento nella piazza centrale di Avellino. Tre piani di librerie e tavoli dove spuntano testi da brivido, come il "Mein Kampf" di Hitler o "L'anticristiano" di Nietzsche. In queste stanze dense di cameratismo Freda ha vissuto a lungo nel silenzio circondandosi solo di strettissimi collaboratori. Ora le apre per la prima volta dopo quarant'anni a un'intervista, proprio nei giorni freddi dei rigurgiti xenofobi e antisemiti di Roma e Firenze, dalla strage di senegalesi del militante di Casa Pound ai progetti neofascisti di Militia, un gruppo che si ispira anche a questi suoi libri.
"Dopo i processi e la clausura credo di poter ora dedicarmi al mio 'amore del lontano', a questa repubblica delle lettere...".
Freda parla da intellettuale ma è soprattutto l'uomo delle trame nere, il teorico della disintegrazione del sistema, colui che per la giustizia italiana è responsabile con Giovanni Ventura di 21 attentati, per i quali è stato condannato a 15 anni di reclusione. E' l'anima nera d'Italia. E ora che Ventura è morto, è anche l'ultimo depositario delle verità su quelle bombe e sulla strategia della tensione culminata con la strage di Piazza Fontana che il 12 dicembre 1969 fece 17 morti e 84 feriti. Una strage, quest'ultima, per la quale è stato assolto in via definitiva anche se l'ultima sentenza della Cassazione, in un passaggio, lo ha ritirato in ballo come probabile organizzatore della stessa. "La verità, la verità...Shakespeare diceva che i segreti si affidano al cuore, non alla lingua. Voi volete la verità, ma lei vi vuole? Vi vuole quella verità che per Nietzsche è impastata del terribile e del violento?". Cita, glissa, allude, provoca. Dei senegalesi pensa "che non sia stata una strage razzista ma un'irruzione nevrotica. L'idea di razza può essere un farmaco nel momento in cui la coltivano i Greci, interpretata da un individuo balordo può diventare veleno".
Ancora l'idea della razza, ancora adesso che di anni ne ha 70. Possibile? Possibile che possa ancora oggi considerare un uomo diverso perché ha una pelle o origini diverse? "E quando la discriminazione avviene per il colore delle idee? Lo sa quanto può essere subdola la scure del moralismo ideologico?".
Il pensiero negativo
Su questi piani Freda ha portato di recente la sede delle edizioni di Ar e dell'Adel Libreria Ar, le sue creature, migliaia di testi ispirati ai filosofi del pensiero negativo, Schopenhauer, Nietzsche, Heidegger, Kierkegaard, ma anche Evola e alcuni testi classici del nazionalsocialismo. Qui, fra questi volumi, è tornato a chiamare a raccolta un gruppo di intellettuali italiani contrari al sistema, una decina di sodali che arrivano da tutta Italia: Avellino, Napoli, Padova, Torino, Milano, Verona, per un rito che ricorda quello delle letture "accensive" degli anni Settanta, a Padova, nella libreria di via Patriarcato dove si ritrovavano i fascisti di allora.
"Ruminiamo qualche pagina notevole, cerchiamo di trovare e offrire buoni motivi per stare al mondo". La vicinanza con Casa Pound e con Militia sembra scontata. "Legami organizzativi con loro non ne ho ma se nelle librerie di questi giovani trovate il mio 'Platone. Lo Stato secondo giustizia', allora è probabile, sì, che siano miei camerati. Le opinioni di Casa Pound, comunque, non sono una minaccia, sono schiette e coraggiose. Salutari. Non sono convenienti e opportunistiche. I mostri di oggi sono altri: la morte dell'anima, la mancanza di prospettive, di spazio per l'ottimismo. Non si è mai stati meno liberi di oggi".
La mansarda è borghese
In questo elegante palazzo lui stesso abita all'ultimo, dominante e mansardato piano: "Mansarda?! Direi soffitta, mansarda è borghese, suvvia". Antiborghese, anticristiano, antidemocratico, anti tutto. Freda passeggia e passeggiando ascolta in silenzio le domande; riflette sempre prima di rispondere, poi respira a fondo e vibra. E' come se avesse dentro di sé un fuoco sempre acceso che talvolta gli sale fino agli occhi caricandoli di furore: "Appartengo alla razza dei fanatici, una razza in via di estinzione". Detesta e demolisce. "Non mi interesso di gente asservita soltanto a logiche commerciali. Si va in giù, verso lo squallido, il misero, il morboso, anziché andare in su, verso il grande stile". E le stragi? E gli attentati? Piazza Fontana è grande stile? Sono un atto cavalleresco le vittime e i feriti? Provi a dirlo a quelle famiglie. "Tre tribunali hanno sancito definitivamente la mia non responsabilità per Piazza Fontana, non si deve prendere neanche in considerazione chi vuole discutere la verità del giudicato". Fuori dalla finestra c'è piazza della Libertà con le luci del Natale. Non esiste per lui cosa più distante della festa cristiana: "Se potessi salvare un solo libro sarebbe 'L'anticristiano' di Nietzsche". Guarda fuori e dice che la vita "è una guerra", che "la pace è impossibile", che "tutto è guerra".
Saliamo al piano superiore, il piano del suo ufficio. Altri libri, enciclopedie, una scrivania e due sedie. "Prego". Come editore dice di salvare solo qualche artista, qualche scrittore, "coloro che concorrono al bello, alla grande passione, a Dioniso e che rifuggono la mediocrità". Sorpresa, fra questi spuntano Che Guevara e, più vicino, Roberto Saviano: "Vigoroso, dominato da un grande sdegno. Ma ci sono anche altri autori valenti, oggi. Mi vengono in mente Michela Murgia, Antonio Scurati, Antonio Pennacchi, Veronica Tomassini, le eresie di Pietrangelo Buttafuoco, il fuoco e gli abissi di Antonio Moresco, l'ironia di Giuseppe Culicchia, la deliziosa insolenza di Silvia Valerio. Grazia espressiva ce n'è in giro".
Saliamo ancora e finiamo nella sua cigolante soffitta. In queste stanze fredde e geometriche prepara un caffè con un vecchio filtro napoletano: "Qui possiamo dirci tutto, senza riguardi. E' rimasta qualche curiosità?" Piazza Fontana. "E Piazzale Loreto?", ghigna. "Ognuno ha le sue memorie. Avevo 7 anni nel giorno dell'attentato a Togliatti e il corteo dei comunisti ha aggredito mio padre mentre stavamo passeggiando insieme. Lo hanno preso a calci in testa senza badare a me che ero vicino...". Chissà se è lì la culla delle stragi. "I segreti si affidano al cuore, non alla lingua". Gelo.


Andrea Pasqualetto (Sette, 19/12/2012)

mercoledì 18 gennaio 2012

La notizia è vera ma i media non ne parlano

i forconi

forza nuova e i forconi

Claudio Mutti assume la direzione di EURASIA rivista di studi geopolitici

eurasia

 

Gentili lettori,

assumo la direzione effettiva di “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, periodico pubblicato dalla casa editrice che fondai nell’ormai lontano 1978.

Mentre ringrazio i redattori, i collaboratori e tutti coloro che – in particolare il CPE – hanno in vario modo sostenuto “Eurasia” in questi suoi primi sette anni di attività, esprimo la mia gratitudine al dottor Tiberio Graziani per aver diretto la rivista dalla sua fondazione fino al numero 3/2011 (in distribuzione nei prossimi giorni), portandola ad un livello qualitativo che viene unanimemente riconosciuto come egregio. Ringrazio la dott.ssa Alessandra Colla per aver generosamente accettato la carica di rappresentante legale in questa nuova fase della vita di “Eurasia”.

Un memore e commosso pensiero va a Carlo Terracciano, il quale mi esortò a pubblicare una rivista di geopolitica in un’epoca in cui tale disciplina era guardata con sospetto (anche in Italia, dove ne erano stati pionieri gli studiosi facenti capo alla vecchia rivista fascista “Geopolitica”), o veniva strumentalmente volgarizzata da un gruppo editoriale oligarchico di orientamento atlantista.

Come dichiarazione d’intenti della nuova direzione, nulla di meglio che ricordare le linee guida alle quali “Eurasia” si ispira, negli stessi termini in cui esse furono presentate ai nostri lettori sette anni fa:

Lo scopo di questa nuova rivista di studi geopolitici è quello di promuovere, stimolare e diffondere la ricerca e la scienza geopolitica nell’ambito della comunità scientifica nazionale ed internazionale, nonché di sensibilizzare sulle tematiche eurasiatiche il mondo politico, intellettuale, militare, economico e dell’informazione. La prospettiva di EURASIA non corrisponde solo a quella delle relazioni internazionali in senso stretto, ma è anche quella, più fondamentale, che concerne l’influenza esercitata sulle “rappresentazioni” geopolitiche passate e attuali, nonché sugli scenari futuri, dai rapporti culturali e spirituali tra i popoli che abitano la massa continentale eurasiatica.

Infatti, pur non rappresentando nessun particolare indirizzo accademico, né adottando alcuno specifico e preferenziale approccio metodologico per l’indagine e l’interpretazione degli avvenimenti geopolitici, la rivista EURASIA ha l’ambizione di porre all’attenzione degli addetti ai lavori l’importanza della riscoperta dell’unità spirituale dell’Eurasia, così come essa da sempre si esprime nelle molteplici e variegate forme culturali. Il riconoscimento di tale realtà costituisce infatti un fattore innovativo e decisivo per l’avanzamento della scienza geopolitica del XXI secolo, in alternativa alle pilotate, restrittive, “ideologiche”, e dunque a-scientifiche, teorie dello “scontro di civiltà” o del “melting-pot”, che tanta confusione e danno hanno ingenerato sia nell’ambito della indagine scientifica che in quello delle applicazioni pratiche.

Sic Deus me adjuvet!

Claudio Mutti

inv

invinvPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

invL'accesso alla Lista di diffusione :: Eurasia è gratuito. Si prega di farla circolare e diffondere ampiamente.

martedì 17 gennaio 2012

Geoplitica – La nuova rivista dell'IsAG

Geopolitica

Salve,

siamo lieti di presentarvi il sito di GEOPOLITICA, la nuova rivista dell'IsAG, associazione no profit dedicata alla promozione dello studio delle relazioni internazionali.
Il sito, oltre a fornire tutte le informazioni sulla rivista, costituisce anche un portale informativo a se stante, ricco di notizie ed analisi offerte gratuitamente al lettore, senza inserzioni pubblicitarie.
La rivista GEOPOLITICA uscirà a cadenza trimestrale e sarà la prima, e per ora unica, rivista italiana di geopolitica ad applicare la revisione paritaria. Il primo numero è previsto per marzo/aprile."

Geopolitica – La Rivista

Lista di diffusione

La presente newsletter servirà ad informare sulle uscite della rivista, sugli eventi organizzati, sulle offerte e sugli ultimi aggiornamenti del sito. Sarà inviata non più di una volte a settimana.
per visitare il sito cliccare qui // www.geopolitica-rivista.org

invinvPer consultare gli archivi della Lista di diffusione Geopolitica // cliccare
Per contattarci //cliccare

invL'accesso alla Lista di diffusione – Geopolitica è gratuito. Si prega di farla circolare e diffondere ampiamente.

domenica 15 gennaio 2012

….e che nessuno resti indietro!!

e che nessuno resti indietro!

Al festival delle scienze si parla del Tempo

Quattro giorni di eventi di carattere scientifico, filosofico e musicale per rispondere alla domanda: che cos'è il tempo?

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-01-2012]

festival scienze roma tempo

Prenderà il via tra meno di una settimana, giovedì 19 gennaio, la settima edizione del Festival delle Scienze di Roma, ospitato dall'Auditorium Parco della Musica.

Tema portante dei quattro giorni di eventi (il festival si concluderà domenica 22) sarà il tempo, indagato grazie alla partecipazione di scienziati come il fisico Julian Barbour, l'astrofisico John Richard Gott III, il filosofo Peter Ludlow, lo scrittore Stefano Benni e molti altri.

Clicca qui per visualizzare l'intero articolo

sabato 14 gennaio 2012

Ve lo ricordate quel sorrisino?

sorrisino idiota

La bufera Standard and Poor's si è abbattuta su tutta l'Europa

Decisione pesante dell'agenzia di rating americana sulla Francia che perde la tripla A. Ma anche l'Italia viene declassata insieme a molti paesi dell'Unione. Ad aggravare la situazione la sospensione delle trattative per i 14 miliardi del debito greco da ripagare entro marzo. La strada per salvare l'Europa è ancora molto lunga

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...