Vogliamo giustizia!

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Giustizia per i morti di Bologna

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mercoledì 5 ottobre 2011

In memoria di un Camerata innocente che il regime ha fatto suicidare

Nanni De Angelis
MARCHIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCHIO. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, è solo per un debito che abbiamo verso coloro che fuori dal palazzo credono che qui si possa conoscere la verità che mi permetterò di rispondere al signor Sottosegretario che è venuto qui a leggere, alterando la verità, una risposta che gli è stata fornita con comodità e sufficienza in parte dall’ineffabile Ministro della giustizia e in parte dall’ineffabile Ministro dell’interno che si vergogna di venire in quest’Aula ad assumere le proprie responsabilità, magari sperando, nei suoi viaggi in Italia, in incontri altrove, alla televisione o alla radio, di non trovare qualcuno che possa esternare alla sua persona ciò che noi invece riteniamo di dover esternare, cioè il disprezzo assoluto: lo stesso disprezzo da lui dimostrato verso la verità e verso le conclusioni di una vicenda, alle quali si è giunti nascondendo ciò che a mio modesto avviso non deve essere taciuto nell’Aula del Senato.
Signor Sottosegretario, noi le abbiamo posto delle domande precise e alle domande precise lei ha risposto con delle bugie precise. Non soffermerò la mia attenzione su quella parte ignobile della sua risposta, che le hanno scritto e che lei ha letto qua, circa i mandati di cattura verso Ciavardini e De Angelis, perché, mentre di Ciavardini lei dice che è accusato dell’omicidio dell’agente Serpico, invece dice che il mandato di cattura verso De Angelis riguarda anche un omicidio, ma non indica la persona che sarebbe stata uccisa. Questo fa parte della menzogna, della volgare menzogna con la quale cercate di coprire le responsabilità morali e politiche che vi si addossano.
Ecco perché, signor Sottosegretario, non so con quale animo (lei in fondo non è un cinico, la conosciamo bene) può leggere quel documento che le è stato preparato non so in quale sottoscala della questura di Roma e che lei viene qui a far passare come verità; non so con quale animo, con quale dignità di rappresentante del popolo, di uomo di governo possa leggere quel documento ignobile senza indicare chi è il morto. Perché per Ciavardini ha parlato di omicidio nei confronti dell’agente Serpico? Perché per De Angelis ha taciuto? Per giustificare il signor sostituto procuratore della Repubblica che lei chiama genericamente il procuratore della Repubblica di Roma? Lei sa che il De Angelis è stato ricoverato in ospedale, anzi lei sa le modalità con le quali il De Angelis è stato arrestato in via Sistina, lei sa perché le abbiamo mandato - e il signor Ministro la conosce bene – la lettera di un cittadino che a via Sistina era presente nel momento dell’arresto. Lei sa che gli agenti di pubblica sicurezza lo hanno immediatamente disarmato, lo hanno messo per terra e si sono divertiti a pestargli il cranio. Lei questo lo sa, e si vergogni, onorevole Sottosegretario, a venire in quest’Aula a raccontare le menzogne che le sono state passate. Lei sa che, portato in questura, il De Angelis è stato fatto passare tra due file di poliziotti ai quali è stato detto: ecco il responsabile dell’assassinio di Serpico. L’ignobile funzionario della questura di Roma che ha detto questa bugia dovrebbe essere allontanato immediatamente! E lei viene qui a proteggerlo leggendo delle menzogne nell’Aula del Senato!
Ma c’è di più: viene ricoverato in ospedale con sette giorni di prognosi. E chi era il procuratore della Repubblica? Lo proteggete, vero? Lo protegge il Ministro di grazia e giustizia, ma lo dico io il nome: si tratta del dottor Guardata. Lo dica in Aula, si assuma questa responsabilità. Il dottor Guardata ha detto alla DIGOS di portare immediatamente il De Angelis in carcere, pur sapendo di non poterlo e di non doverlo portare al carcere e conoscendo lo stato confusionale nel quale quel giovane si trovava.
Siete i compiici morali di quel suicidio e vi denunzio pubblicamente come tali. Ma la cosa più ignobile è la copertura del Governo per siffatti personaggi. La cosa più ignobile è il fatto che il Governo cerca di proteggere un suicidio effettuato in quel modo e cerca di darne una giustificazione morale leggendo un mandato di cattura nel quale si parla di omicidio verso ignoti. Chi è il morto? Lo dica, onorevole Sottosegretario, per non squalificarsi definitivamente nell’Aula del Senato e nei confronti dell’opinione pubblica; ci dica chi ha ucciso De Angelis, perché, se c’è il mandato di cattura, deve essere indicato il nome della persona uccisa, altrimenti vi è un falso che denunzio in quest’Aula. E prego il Presidente di quest’Assemblea di prendere atto che qui dentro si legge un documento falso da parte del Governo perché non esiste nel mandato di cattura il nome del morto.Dopo di che, oltre ad essere i protettori politici dei complici degli assassini — e non vi si può fare niente — dopo tutto questo, lei viene qui a giustificare, in fondo, il suicidio di questo giovane.
Le abbiamo chiesto nella nostra interrogazione se sono state sequestrate le cartelle cliniche e se sono stati interrogati tutti gli agenti e i presenti in questura quella mattina all’atto dell’arresto del giovane De Angelis, quando è stato portato
dalla macchina nel corridoio della squadra mobile, verso la DIGOS, e dove è stato effettuato il pestaggio del giovane dopo che lo stesso è stato indicato, al pestaggio da parte di un funzionario di pubblica sicurezza. Lei non ha dato risposta a questi interrogativi; non ha detto neppure che è falso quanto è affermato nella nostra interrogazione. E questa è la riprova del fatto che abbiamo detto la verità.
Lei ci ha detto che il De Angelis è stato portato all’ospedale San Giovanni dove gli sono stati dati sette giorni di prognosi, dove sono state cucite una ferita alla nuca ed una alla tempia. Inoltre lei ha taciuto il nome del magistrato che ha ordinato il trasporto del De Angelis al carcere di Rebibbia. Per giustificare tutto ciò, si è assunto in quest’Aula, come rappresentante del Governo, la responsabilità, che è tutta sua, di coprire quel magistrato, quel funzionario, il comportamento di questi signori. E venite a parlare di libertà, di giustizia, di democrazia, venite a dirci che avete combattuto per restituire libertà, ordine, giustizia e democrazia a questo paese, mentre siete qui a coprire responsabilità, come il più ignobile fellone complice di assassini possa fare in una Repubblica sottosviluppata di non so quale paese abbandonato del continente.
Signor Sottosegretario, le dichiariamo (assieme al fatto che non siamo soddisfatti della sua risposta) a nome di tutto il Gruppo del Movimento sociale — Destra nazionale, circa 2.000.000 di persone rappresentate da noi in Italia, il nostro disprezzo più profondo nei confronti di chi, rappresentando il Governo in Italia, avrebbe dovuto avere la sensibilità soprattutto di non difendere e di non coprire le responsabilità di chi le ha, di non coprirle con una vernice calunniosa nei confronti di un giovane - non vogliamo sapere i motivi politici che l’hanno spinto a compiere il suo gesto — perché ne devono rispondere tutti indistintamente davanti alla giustizia del nostro paese. Non stiamo qui a difendere le loro azioni più o meno criminose, perché non ci interessano e saranno, anzi devono essere, i giudici a giudicare le malefatte di chiunque si copra di vernice rossa o nera nella sua follia terroristica. Non consentiamo al Governo di porsi sullo stesso piano, anzi peggio, dei terroristi, mistificando la verità e venendo qui a proteggere i complici di quel suicidio, anzi di quell’omicidio.
Si vergogni e si tenga il nostro disprezzo insieme alla nostra insoddisfazione!

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