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lunedì 15 agosto 2011

La baby pensione di Di Pietro

Di Pietro: «Io già in pensione a 45 anni. Certo, è assurdo, ma come rifiutare?»

ROMA — Ministro Antonio Di Pietro lei è andato in pensione a 45 anni. Era usurato?
«Ma no. E poi non ho mica smesso di lavorare. Forse lo faccio più di prima».
Un assegno vitalizio dello Stato a un quarantenne come lo racconta a un operaio?
«Mi rendo conto che ottenere una pensione in quel modo è una cosa assurda, ma era la legge di allora e non potevo certo rifiutare».

Marco Galluzzo 18 luglio 2007 (intervista all’allora Ministro dei Lavori Pubblici, Antonio Di Pietro)

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/07_Luglio/18/galluzzo_intervista_di_pietro_pensioni.shtml

Rivelazione – Il giornalista Mario Giordano dedica un libro alle pensioni d’oro che prosciugano le casse: il deputato bergamasco, dal 1995 (44 anni) percepisce una pensione di circa 2mila euro al mese.

Da 16 anni il magistrato Di Pietro è in pensione. Duemila euro oltre lo stipendio da deputato

Per molti la pensione è un sogno. Per alcuni diventa davvero poco onorevole, come per esempio per Antonio Di Pietro, ex magistrato di Mani Pulite e presidente del partito L’Italia dei Valori. Lo sostiene il giornalista Mario Giordano nel suo libro fresco di stampa, esce il 5 aprile in libreria, “Sanguisughe. Le pensioni d’oro che prosciugano le tasche”. Giordano fa i conti in tasca a molti personaggi noti che, pur svolgendo altre attività percepiscono pensioni d’oro o, perlomeno, consistenti.

È il caso del sessantenne parlamentare bergamasco che da ormai quindici anni, dal 1° settembre del 1995 quando a 44 anni ha lasciato la magistratura, percepisce una pensione di circa 2mila euro al mese. I cedolini sono «in carico alla provincia di Bergamo» che ogni mese fa transitare sul conto corrente dell’onorevole Di Pietro la pensione da magistrato: 2.644,57 euro lordi al mese, 1956 euro netti.

«Che forse non saranno molti – scrive Giordano – ma sono sempre quasi cinque volte più della minima. E che si vanno a cumulare senza alcuna decurtazione al ricco stipendio da parlamentare. Non male per chi passa le sue giornate a tuonare contro i privilegi altrui, non è vero?».

Con la sua scrittura graffiante il giornalista affonda la penna senza pietà. «Se la sua esistenza dovesse durare quanto quella media di un italiano (lunga vita!) – continua Giordano – finirà per incassare il vitalizio almeno per altri 20 anni. E dunque è evidente che il magistrato Di Pietro ha versato all’ente previdenziale solo una minima parte di quello che il pensionato Di Pietro dall’ente previdenziale ha preso e prenderà. È così che nascono i buchi nei conti, ma che importa? “Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga”. Lo sapete di chi sono queste parole? Di Tonino, naturalmente. Un moralizzatore baby pensionato. Un uomo sempre molto attento ai valori. Così attento che ha cominciato a incassarli già a 44 anni…».

http://www.bergamonews.it/politica/articolo.php?id=40193

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