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sabato 13 agosto 2011

Juno porta i LEGO su Giove

 

Giove, Giunone e Galileo Galilei sono i passeggeri della sonda che studierà il gigante del sistema solare.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 08-08-2011]

NASA Juno Giove Giunone Galileo LEGO

Nonostante l'era degli Shuttle si sia ormai conclusa, alla NASA non hanno certo deciso di chiudere bottega.

Ha infatti avuto inizio la missione di Juno, la sonda che avrà il compito di studiare da vicino il pianeta più grande del sistema solare: Giove.

Prima che questo sia possibile dovranno però trascorrere cinque anni: tanti ne impiegherà Juno (il cui nome è evidentemente Giunone, la consorte del dio Giove, in inglese) per raggiungere il gigante.

Juno permetterà alla NASA di svelare i molti aspetti di Giove che il pianeta ancora nasconde sotto la coltre di nubi della propria atmosfera e di studiarne, per la prima volta, i poli.

Per compiere la propria missione la sonda è attrezzata con otto diversi strumenti scientifici, due dei quali realizzati con il finanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana: «Uno» spiega Enrico Saggese, presidente dell'ASI - «si occuperà dell'atmosfera e l'altro effettuerà degli esperimenti di radio-scienza».

Su Juno gli scienziati hanno però trovato lo spazio per inserire tre "strumenti" di un tipo diverso, più frivolo: tre "omini" realizzati da LEGO, l'azienda danese produttrice dei famosi mattoncini.

Non si tratta di personaggi presenti nelle serie in vendita nei negozi, ma di prodotti appositamente realizzati per il viaggio spaziale.

Realizzati non in plastica ma in alluminio, raffigurano Giove con in mano un fulmine, Giunone con in mano una lente d'ingrandimento e Galileo Galilei con in mano un modellino del pianeta e un telescopio.

Sul sito della NASA si trova la spiegazione di questa scelta: «Nella mitologia greca e romana, Giove si ammantava di nubi per nascondere le proprie malefatte. Dal monte Olimpo Giunone era in grado di scrutare oltre le nubi e rivelare la vera natura di Giove. Giunone regge una lente d'ingrandimento per simboleggiare la propria ricerca della verità».

A Galileo si deve invece la scoperta dei quattro maggiori satelliti di Giove, che egli indicò come «astri medicei» (in onore della famiglia Medici) e che oggi sono collettivamente noti come satelliti galileiani in suo onore.

Dopo che, nell'estate del 2016, avrà raggiunto Giove, la sonda Juno avrà a disposizione 33 orbite per compiere la propria missione. Quindi verrà fatta precipitare sul pianeta.

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