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martedì 9 agosto 2011

Due brevetti italiani per conquistare Marte

I primi coloni costruiranno case in ilmenite, ottenendo le sostanze necessarie direttamente dal pianeta rosso.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 01-08-2011]

Marte brevetti italiani ilmenite Cao

Sarà grazie a due tecnologie sviluppate in Italia se un giorno l'uomo potrà colonizzare il pianeta Marte.

Alcuni ricercatori dell'Università di Cagliari e del Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna (CRS4), coordinati da Giacomo Cao, hanno trovato come utilizzare le risorse presenti su Marte per ottenere quanto necessario ai primi astronauti che vi si potranno stabilire.

Le tecnologie sono protette l'una da un brevetto internazionale e l'altra da un brevetto nazionale e sono frutto del progetto Cosmic finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana con 500.000 euro.

Il primo brevetto riguarda un «Procedimento di fabbricazione di elementi per strutture abitative e/o industriali sul suolo lunare, marziano e/o di asteroide»: già questa dicitura illustra come la tecnologia non sia stata sviluppata esclusivamente per la colonizzazione marziana ma possa essere adoperata anche in altri ambienti.

«L'idea» - spiega il professor Cao - «è sfruttare il suolo lunare e marziano per costruire delle strutture abitative o industriali; dal suolo lunare è possibile estrarre una sostanza chiamata ilmenite (un ossido misto di ferro e titanio) utile a realizzare i manufatti per le strutture in questione».

Il secondo copre invece il «Procedimento per l'ottenimento di prodotti utili al sostentamento di missioni spaziali sul suolo marziano mediante l'utilizzo di risorse reperibili in situ».

In pratica si tratta di un sistema che permette di ottenere «sostanze quali ossigeno, acqua, monossido di carbonio, ammoniaca, fertilizzanti azotati e biomassa edibile utili al sostentamento degli astronauti durante le missioni spaziali permanenti su Marte» (come spiega ancora il professor Cao) partendo da ciò che è già presente sul pianeta rosso.

Poter sfruttare le risorse locali per realizzare le strutture e ottenere le sostanze necessarie all'uomo rende un po' più concreta la possibilità di progettare una missione umana verso Marte.

Prima di arrivare a quel punto, però, il team di Cao dovrà dimostrare che queste tecnologie funzionano qui sulla Terra: il prossimo passo è dunque provarne la validità alle agenzie spaziali interessate.

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