Vogliamo giustizia!

Vogliamo giustizia!
Giustizia per i morti di Bologna

Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

giovedì 30 giugno 2011

PARACADUTUSTI Milano: ONORE ai CADUTI


SABATO 2 LUGLIO P.V., IN OCCASIONE DELLA RICORRENZA DELLA BATTAGLIA DEL PASTIFICIO DI MOGADISCIO (CHECK POINT PASTA) ALLE ORE 11:00 PRESSO I GIARDINI DEL VERZIERE IN LARGO AUGUSTO A MILANO,RICORDEREMO COME OGNI ANNO I PARACADUTISTI CADUTI E RIMASTI GRAVEMENTE FERITI NEL CORSO DI TALE EVENTO BELLICO CHE HA COINVOLTO DIRETTAMENTE I MILITARI IN SERVIZIO APPARTENENTI ALLA NOSTRA SPECIALITA'.
NEL CORSO DI TALE CELEBRAZIONE EFFETTUEREMO IL MINUTO DI SILENZIO E DEPOSITEREMO UNA CORONA DI FIORI SUL CIPPO IN MEMORIA DEI SOLDATI CADUTI IN MISSIONE DI PACE, FORTEMENTE VOLUTO E REALIZZATO DALLA SEZIONE ANPD'I DI MILANO NEGLI ANNI PRECEDENTI CON IL CONTRIBUTO DELLE ISTITUZIONI LOCALI.
E' D'OBBLIGO LA PRESENZA DI TUTTI ED IL BASCO AMARANTO O DEL REPARTO DI APPARTENENZA.
E' GRADITA LA PRESENZA DI PARENTI O AMICI.
AI PARACADUTISTI CHE HANNO IN PROGRAMMA ATTIVITA' LANCISTICA PER QUEL GIORNO CHIEDO DI POSTICIPARE L'ATTIVITA' ALLA DOMENICA IN MODO DA GARANTIRE LA PROPRIA PRESENZA SUL LUOGO DELLA CERIMONIA.

ORA E SEMPRE FOLGORE!

PAR. MARCO TADDEI

mercoledì 29 giugno 2011

Al-Qaida e la ribellione libica

Al-Qaida e la ribellione libica
Un nuovo rapporto spiega la connessione.
Joseph Rosenthal :
leggi in Eurasia:
http://www.eurasia-rivista.org/al-qaida-e-la-ribellione-libica/10104/
Un nuovo rapporto di due think tank francesi conclude che i jihadisti hanno giocato un ruolo predominante nella ribellione della Libia orientale contro il governo di Muammar Gheddafi, e che i “veri democratici” rappresentano solo una minoranza della ribellione. Il rapporto, inoltre, mette in discussione le giustificazioni addotte per l’intervento militare occidentale in Libia, sostenendo che essi sono in gran parte basati su “esagerazioni dei media e su una sfacciata disinformazione”.

martedì 28 giugno 2011

Crisi globale


Egregio Direttore,
leggendo la lettera del Sig. G. M. del 28 Giugno viene messa in evidenza la situazione di allarme economico che stiamo vivendo. Purtroppo va detto allo scrivente che questa crisi non avrà mai la parola "fine", almeno finché persiste l'attuale sistema politico-economico-finanziario.
La soluzione non sta nel ridurre o meno l'età del pensionamento o nell'aumento degli stipendi, anche se interventi in tal senso sarebbero eticamente auspicabili. Non sta nemmeno nell'andare alle urne perché ciò consente di cambiare le marionette ma non i burattinai.
La crisi globale che stiamo vivendo è stata scientificamente programmata a tavolino per creare debito, precarietà di massa e spolpare le ultime risorse economiche, non ultimi i risparmi dei cittadini. In un sistema simile è chiaro che, avendo noi raggiunto un tenore di vita abbastanza alto e non volendovi rinunciare, sempre più ampi strati della popolazione sono facilmente ricattabili e disposti ad ogni compromesso pur di avere, anche a tempo determinato, uno straccio di stipendio illusorio. Questo porta ad un decadimento morale, sociale e culturale, a disperazione e a rifugiarsi in uno stile di vita che spazia nei settori più degradanti.
E' l'iperliberismo economico degli ultimi 15 anni il motore della spinta globalizzatrice che ci ha regalato queste prelibatezze.
Tutti i paesi europei e non, sono afflitti, seppur in diversa misura fra loro, da questa malattia perniciosa e che sta per varcare il punto del non ritorno.
La cura sta nel riappropriarsi della propria sovranità, ad esempio quella monetaria, ossia l'uscita dal sistema schiavistico dell'Unione Europea e dell'Euro. La moneta va emessa dallo stato (sulla falsa riga dei "Greenbacks" emessi da Abramo Lincoln attorno al 1860, da Adolf Hitler negli anni 30 e da J.F. Kennedy nel 1963), essa deve essere di proprietà dei cittadini e non delle banche private come è oggi. Essa non va gravata da "signoraggio", cioè quel perverso utile che deriva dalla differenza tra il costo intrinseco di produzione della banconota ed il suo valore nominale stampato sopra più l'applicazione del 3,5% del tasso di sconto, vera origine dell'enorme debito pubblico e fonte di una gigantesca usura. La Banca d' Italia va nazionalizzata mentre oggi altro non è che una Spa i cui soci sono i vari istituti di credito privati.
Vanno reintrodotti i dazi all'importazione per tutti quei prodotti che, importati a costi troppo bassi, uccidono la nostra economia. Disincentivare l'imprenditoria italiana a delocalizzare all'estero le produzioni, tutelandola appunto nei suoi interessi. Non prendere più ordini dal Parlamento Europeo, vero e proprio alveare di parassiti che remano contro gli interessi di tutti noi a favore di una élite finanziaria criminale apolide che ha le sue sedi oltre oceano.
Uscire dalla NATO che ci obbliga a enormi spese militari, a combattere e a morire per conto terzi in guerre che non ci competono.
Uscire dal WTO/OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) il cui compito è di dominare interi settori strategici dell'economia, come l'agricoltura, impoverendola tramite "tariffe di mercato" che privilegiano i grossi gruppi multinazionali e mandando sul lastrico i produttori.
Abolire l'attendibilità che viene data alle agenzie di "rating" come Fitch, Moody's, Standard & Poor's che si permettono, da oltre oceano, di dare pagelle e voti a tutti gli stati rendendoli di fatto facili prede della speculazione e dell'usura finanziaria.
Uscire dalla Banca dei Regolamenti Internazionali con sede a Basilea dove si decide chi diventerà ricco e chi povero e dove vengono decise le manovre usuraie nei confronti dei cittadini.
Uscire dall'ONU, una pagliacciata mangiasoldi, inutile e ipocrita. Sbarazzarsi dell'attuale classe politica, sia di maggioranza che di minoranza, spedendola a spaccare pietre a Perdasdefogu in Sardegna.
Questo e altro perché quello che ci aspetta è una dittatura, ma non negli stili e colori che già conosciamo, niente colonnelli o carri armati, ma una dittatura mercantile gestita dall'alta finanza mondialista che troverà nei vari governi nazionali i suoi ascari esecutori e guardiani. Tentare di contrastarla significa farsi dei nemici e si potrebbe fare la fine della Libia ma val la pena correre dei rischi piuttosto che rimanere servi per l'eternità.
Distinti Saluti
G. F. S.
Soragna (Parma)

lunedì 27 giugno 2011

Disperato amore

In una bella giornata di sole col mare alle porte, nel giorno dell’annuncio del prossimo addio alle scene del “nostro” Vasco Rossi, cosa ci può essere di meglio di una bella canzone di musica alternativa?
Zetazeroalfa - Disperato amore
Ti senti solo su questa strada e pensi al sogno che avevi un tempo
È tanto peso, tanto dolore tra il bianco e il nero di una stagione
Ti senti solo su questa strada, ti hanno cacciato, ti hanno tradito
Ti hanno ingiuriato e calpestato e dato in pasto all'assassino
Ti senti solo su questa strada, piove nel buio tutto intorno,
Ma non c'è notte senza mattino perché combattere è un destino!
Ti senti solo su questa strada, ma il grande sogno è in ogni momento
E con silenzio e con decisione difendi la tua postazione
Ti senti solo su questa strada e poi di botto un gran rumore
E strappa al sogno il suo torpore e il bianco e nero torna colore
Ci sono tante persone intorno e tutte con lo stesso sogno
La stessa voglia di camminare, la stessa voglia di lottare adesso!
Ti senti solo su questa strada, ma non sei solo su questa strada
E questo peso, questo dolore è solo il tuo disperato amore
Ti sento solo su questa strada, ma non sei solo su questa strada
E brucia il peso, brucia il dolore di questo tuo disperato amore
Ti senti solo su questa strada, ma non sei solo su questa strada
E non c'è peso, non c'è dolore: figli di un disperato amore!
Diritti di proprietà dei rispettivi autori © Zetazeroalfa



sabato 25 giugno 2011

M.O./ Tensione nel Mediterraneo


Anche una nave italiana, la Stefano Chiarini

Roma, 24 giu. (TMNews) - I promotori della Freedom Flotilla 2, denominata "Stay Human" (Restiamo Umani) e dedicata all'attivista e reporter free lance italiano Vittorio Arrigoni assassinato due mesi fa a Gaza, smentiscono le accuse di Israele e parlano di "campagna mediatica". Soprattutto insistono affinchè venga revocato il blocco navale della Striscia che, spiegano, viene imposto unilateralmente da Israele e senza legittimità internazionale. La coalizione di Ogn e di associazioni che sponsorizzano la Flotilla 2, hanno proposto due giorni fa l'ispezione, da parte di funzionari delle Nazioni Unite, delle navi prima della partenza per Gaza in modo da accertare l'assoluta assenza a bordo di armi o di carichi sospetti e il carattere pienamente pacifico della missione navale.
"Israele sa bene che a bordo delle nostre navi non ci sono armi e che i passeggeri sono pacifisti, attivisti dei diritti umani, parlamentari e giornalisti, ma usa l'allarme terrorismo per diffamarci e mantenere il blocco di Gaza", ha dichiarato un organizzatore italiano della Flotilla 2 che ha chiesto di rimanere anonimo. L'attivista ha ricordato che a bordo della nave americana "The Audacity of Hope" salirà anche Alice Walker, scrittrice statunitense e attivista dei diritti civili, premio Pulitzer con il romanzo "Il colore viola". "La nostra nave porterà lettere alla gente di Gaza. Lettere che esprimeranno solidarietà ed amore. Questo è ciò su cui si basa questo trasporto", ha scritto Walker in una lettera inviata al network statunitense "Cnn", allo scopo di negare qualsiasi intento "antisemita" della missione per Gaza.
Della Freedom Flotilla 2 "Stay Human" fa parte anche una nave italiana, la "Stefano Chiarini", che porta il nome del giornalista italiano esperto del Medio Oriente scomparso prematuramente nel 2007. Le altre imbarcazioni provengono da Francia, Gran Bretagna, Malesia, Estonia, Lettonia, Svezia, Australia, Kuwait e Portogallo. La Freedom Flotilla Italia ha allestito un info point e ha rivolto un appello alla mobilitazione in caso di un'azione di forza di Israele. Domenica scorsa, durante una cerimonia al porto di Haifa, il comandante della Marina M israeliana, l'ammiraglio Eliezer Marom, ha annunciato che la Flotilla 2 sarà bloccata in alto mare e non sarà permesso ad alcuna imbarcazione di raggiungere le coste di Gaza.

venerdì 24 giugno 2011

Quel caso Bisignani che sembra uscito dal blog di Grillo

Le vicende che coinvolgono Luigi Bisignani possono diventare un'arma micidiale nelle mani dell'ex comico.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 23-06-2011]
Luigi Bisignani caso loggia P4 Beppe Grillo
Luigi Bisignani

Com'è noto la novità di queste ultime elezioni e dei referendum è proprio la potenza del movimento di Beppe Grillo.
Armati soltanto della Rete, i suoi seguaci hanno impedito nel 2010 la conferma in Piemonte della presidente di centrosinistra Mercedes Bresso.
Poi, nel 2011, rubando voti di protesta anche alla Lega e al centrodestra, hanno aiutato la vittoria del centrosinistra con Pisapia a Milano e Ballarè a Novara.
I loro temi - dal no alla privatizzazione dell'acqua al no al nucleare - sono diventati di massa e hanno permesso di superare lo scoglio del quorum ai referendum.
Eppure tutti i commentatori continuano a dire che Grillo non va bene, che è solo protesta e qualunquismo. Chissà.
Intanto scoppia però il caso Bisignani, dal nome del faccendiere accusato di aver dato vita a una nuova P2, la P4, per manovrare giudici, politici e imprenditori.
Grillo accusa la politica di essere tutta uguale e i politici di essere tutti uguali. Tutti si offendono e perfino una parte dei frequentatori del suo blog si dice scandalizzata: no, Pisapia non è e non sarà mai Berlusconi.
Peccato però che dalle intercettazioni telefoniche delle conversazioni sostenute da Bisignani emerga come non siano magari tutti uguali, ma molti si somiglino.
Bisignani informa il sottosegretario di Berlusconi, Letta, sui processi che lo potrebbero riguardare e promuove colloqui tra Massimo D'Alema, leader del PD, e i generali dei servizi segreti.
Poi riceve telefonate da Luca di Montezemolo, che vorrebbe entrare in politica in una posizione centrista, perché la Rai trasmetta le fiction prodotte da una sua ex ,attrice di film di serie B.
Ciò che molti denunciano come grottesco, esagerato, estremistico nelle invettive del blog di Beppe Grillo e dei suoi grillini appare invece vero e reale - fin troppo - nelle indagini dei giudici: tutti uguali, tutti pappa e ciccia, tutti intenti a farsi gli affaracci propri.
La realtà supera il blog di Grillo alla grande e, forse, l'indagine su Bisignani farà superare il 10% al Movimento 5 stelle.
Pier Luigi Tolardo - Quelli di Zeus
Pier Luigi Tolardo

Gli USA creano una Internet-ombra

Una Internet e una rete cellulare parallele permetteranno di aggirare la censura.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 23-06-2011]
Obama Internet ombra censura
Gli avvenimenti di questi ultimi mesi in diversi paesi arabi hanno incoraggiato la Casa Bianca e il Pentagono a investire pesantemente in progetti di ricerca e sviluppo di tecnologie che permettano l'accesso alla Rete nonostante le varie censure governative.
In effetti in Iran, Siria, Libia ed Egitto, per impedire alla contestazione di organizzarsi il potere politico-militare ha virtualmente distrutto l'accesso al Internet per gran parte della popolazione.
Perciò, secondo quanto riportato dal New York Times nei giorni scorsi, l'amministrazione Obama starebbe per varare sia una rete Internet "ombra" sia un sistema parallelo di telefonia mobile in grado di sfuggire alle limitazioni imposta dalla censura.
Questo progetto nel solo 2011 costerà circa 50 milioni di dollari; cifra ben spesa, secondo il Segretario di Stato Hillary Clinton, perché «si tratta di difendere la libertà di espressione».
Due milioni di dollari sarebbero stati inoltre stanziati per realizzare una speciale "valigia Internet" comprendente un portatile per la gestione amministrativa del sistema, dischi rigidi, CD per l'installazione e cifratura delle comunicazioni, batteria e antenne.
L'intento sarebbe quello di realizzare con facilità un sistema in grado di coprire larga parte dei territori interessati mediante la creazione di una rete di tipo mesh, tecnologia che consente ad ogni utente di divenire a propria volta router verso altri utenti.
Una rete così congegnata ha il grande vantaggio di adattarsi modularmente alle esigenze degli utenti che ne costituiscono le maglie.
Inutile precisare che il sistema è stato originariamente pensato per le basi USA in Afghanistan, dove il Pentagono ha già stanziato oltre 50 milioni di dollari nell'intento di limitare le interruzioni alla comunicazioni governative da parte dei talebani.
Dodi Casella - Olimpo Informatico

giovedì 23 giugno 2011

Appello contro la dittatura bancaria

APPELLO CONTRO LA DITTATURA BANCARIA


Siamo tutti sotto Usura
Lo Stato, il Popolo e le Aziende soffrono per l’impoverimento pianificato dalle Banche Centrali con la complicità delle Istituzioni.
La finta “crisi” serve ad aumentare il loro controllo sull’economia e sulla politica.
NO al Signoraggio Bancario
NO alla Povertà pianificata
NO alla Dittatura delle Banche

LEGGI L'APPELLO

Atmosfere in nero.


All’ombra forte di Céline, di cui noi non ignoriamo l’anniversario della morte. Siamo arrivati – E venne Valle Giulia è stato avviso esaltante! – con il plurale maiestatico d’obbligo a difesa acerrima del principio di vanità.
Arrivati dove? A far di narrativa e alla grande. Gabriele D’Annunzio affermava esserci stato prima Dante, in  mezzo il nulla e poi egli stesso. Errore del poeta vate. Adesso ci sono io.
Cinque racconti. Corrispondenze di generazioni. Storie raccolte dalla viva voce, frammenti, armonia con il narrare e la sua creatività. Atmosfere, dunque, e in nero. Nero, perché il grigio cenere, il grigio della vergogna,  della dimenticanza, dell’ottuso manicheismo non ci appartiene. Meglio il rosso, se si preferisce. Il nero della  camicia, il rosso del sangue. Storie di uomini che la sconfitta non ha domato. Storie di morte certo, però grido fiero e disperato. ‘Vitam pro vita exponimus’, ricordate quante volte abbiamo cantato? Per amore dell’esistenza  donata senza rimpianto e al servizio dell’Idea. Risposta a chi pensa che veniamo da luoghi mefitici e catacombali,  puzzo di cadavere e culto dell’orrido. Poveri di spirito o in malafede, ignorano la giovinezza, la gioia di vivere,  la ricerca della felicità possibile… Giovinezza amara a volte, amara gioia sovente, aspra felicità conquistata  dentro il cuore e nella mente. Faccia al sole e in culo al mondo…potrebbe essere l’esordio di una introduzione,  è soltanto la quarta di copertina.

L’affetto e la stima dimostratimi da Emilio, Btg. Leonessa, e Gina, ausiliaria GNR, mi hanno consentito di inserire la loro storia in questi racconti, pur con l’autonomia dello scrittore. Sono loro grato.

Mario M. Merlino, con le edizioni Settimo Sigillo pubblica oramai da dieci anni. Saggi, traduzioni, da solo o a quattro mani, scanzonate rivisitazioni, modulando il linguaggio nelle sue varie forme espressive.
Poeta, autore di riduzioni teatrali, estroso, verboso, un po’ folle, funambolo…in attesa di diventare
adulto.
Clicca qui per visualizzare la scheda del libro

mercoledì 22 giugno 2011

Il ritorno dello sceriffo. Di Nottingham

Valter Delle Donne

«Chi imbratta i muri, sfascia le panchine o danneggia un sedile di un mezzo pubblico non è degno di avere un avvocato d’ufficio. Che se lo ingaggi da solo con i suoi soldi e se non li ha, chieda a papà che lo ha mandato in giro a fare danni. Se un ladro d’appartamento entra in casa mia o un rapinatore irrompe nel mio negozio devo poter reagire. La legge deve consentirmi di reagire “con forza proporzionata” per difendere la mia proprietà. Chi usa un coltello anche solo per minacciare qualcuno deve finire in galera. A proposito di galera, i carcerati è giusto che lavorino di più. E, visto che ci siamo, i risarcimenti per le vittime vanno adeguati. Gli indennizzi sono troppo bassi. Il sistema delle carceri? Va rivisto da capo. È chiaro che sta fallendo, non vale niente. I detenuti in cella si drogano, stanno in cella 23 ore su 24 e quando escono sono peggiori di quando sono entrati. La mia ricetta è troppo severa? Può darsi, ma la mia missione è quella di far sentire al sicuro le famiglie»
È l’ultimo monologo di un film di Clint Eastwood? Acqua. Una conversazione carpita a Palazzo Chigi tra Maroni e La Russa? Acqua. L’ha detta un leader internazionale? Fuocherello. Gheddafi? Acqua. Quello che avete letto, più o meno in questi termini, forse anche in forma edulcorata rispetto alla sostanza, racchiude in sintesi le linee guida della riforma della giustizia britannica così come la vuole il premier David Cameron. Sì, proprio lui, il testimonial della destra bon ton. Osannato per il suo approccio illuminato e modernizzatore, esempio additato alla classe dirigente del centrodestra italiano. Indovinate come ha definito la riforma il quotidiano The Guardian? «Svolta “Law and order”». Che non c’entra niente con l’omonima serie di telefilm americani. Da noi andrebbe tradotta con il termine “legge e ordine”. Concetto desueto, superato, ammuffito, che ormai non sta a cuore più a nessuno. O no?

La moneta da 5 euro col QR code

La Zecca Olandese festeggia il secolo di vita: il codice QR sulle monete commemorative nasconde una sorpresa.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 21-06-2011]
Monete olandesi QR code zecca reale
I QR Code, quelle strane immagini che possono contenere tutta una serie di informazioni utili, si trovano ormai pressoché dappertutto.
Così la Zecca Reale Olandese ha deciso di inciderne uno sulle monete da 10 euro in oro e da 5 euro in argento coniate per festeggiare il proprio centesimo anniversario.
Le monete saranno distribuite a partire dal 22 giugno e chi seguirà il codice QR verrà portato su un sito dedicato, non ancora attivo, dove troverà una non meglio specificata «sorpresa», secondo quanto promesso dalla zecca.

martedì 21 giugno 2011

Libreria Ar 15 libri rari (in copia unica)


Pacor M. (a cura). – Hitler stratega. Prima ed. it. I rapporti militari di Hitler con i comandanti delle armate tedesche. Pp. 606, cop. rigida, leggera usura. Mondadori, 1966. Euro 45,00
George Bernard. – L’ondata rossa sulla Germania dell’Est 1945-1951. Dal 1945 al 1951, tre milioni e mezzo di tedeschi vennero espulsi dalle loro terre, e durante questo ripiegamento circa due milioni persero la vita per gli stenti, l freddo e le sevizie dei russi e dei polacchi. Ma questi morti vennero presto dimenticati per lasciare spazio ad altre vittime più sfruttabili per i fini politici dei vincitori. Solo l’Autore di questo libro, ebbe il coraggio di rendere pubblico il dramma delle popolazione tedesca dell’Europa dell’est. Indice: L’assalto finale al territorio del Reich; l’invincibile speranza di tornare in patria; i cavalieri teutonici in Russia mille ani fa; il germanesimo storico dell’Europa centrale; lo slavismo dall’una guerra mondiale all’altra; “basterà la miseria a mandarli via”; la più grande migrazione dei tempi moderni. Pp. 230. Volpe, 1969. Euro 45,00
Gentile Panfilo. – Democrazie mafiose. L’Autore, in questo seguace del Mosca, mette a nudo la natura delle democrazie: queste sono delle oligarchie mal selezionate, dove i peggiori, prendono i posti dei migliori, e la demagogia e la persuasione occulta diventano gli strumenti per ottenere il voto; in buona sostanza , queste sono ‘democrazie mafiose’. Indice: Ideale democratico e democrazie mafiose; la classe dirigente nelle democrazie mafiose; l’utopia democratica come principio di legittimità; la persistenza del mito della sovranità popolare; il tramonto delle ideologie; la rivolta dei giovani; Sartre, filosofo impostore; Marcuse, sociologo del nostro tempo. Pp. 152, con sovracop. Volpe, 1969. Euro 45,00
Irving David. – Goering. Il Maresciallo del Reich. Ultimo comandante del leggendario squadrone Richthofen, capo dell’aeronautica tedesca e delle Camicie Brune, primo ministro della Prussia, presidente del Consiglio di Stato prussiano, capocaccia e capo forestazione del reich, commissario speciale di Hitler per il piano quadriennale, presidente del Consiglio della Difesa del reich, maresciallo del Grande Reich, presidente del Consiglio per la Ricerca Scientifica. Pp. 720+inserto fotografico, cop. rigida con sovracop. Mondadori/Cde, 1990. Euro 45,00
De Biase Carlo. – L’otto settembre di Badoglio. La prova del tradimento. L’avventura di Badoglio, da Stalingrado (1942) e l’8 settembre, di cui l’Autore rivela aspetti inediti e segreti, come i rapporti tra il Maresciallo e il Partito Comunista; nel libro, inoltre, le vere ragioni della disorganizzazione dell’esercito dopo l’8 settembre e della fine della flotta italiana a Malta. Accanto a Badoglio, sono descritti e portati alla ‘resa dei conti’ Acquarone, Vittorio Emanuele III, Ajmone di Savoia e Maria José, di cui si illustrano i tentativi di giungere ad una pace separata. Pp. 288, cop. rigida con sovracop. e fascetta. Il Borghese, 1968. Euro 45,00
Cabiati Aldo (Generale). – La guerra lampo. Polonia, Norvegia, Francia. Indice degli argomenti: I precedenti immediati; la campagna di Polonia; le operazioni in occidente dal settembre 1939 all’aprile 1940; la campagna di Norvegia; l’offensiva germanica alla fronte occidentale. Pp. 360. Corbaccio, 1940. Euro 40,00
Bailly Auguste. – La Serenissima Repubblica di Venezia. Il grande storico francese fa rivivere la storia di Venezia: dalle piccole comunità di Veneti a centro economico e politico di primaria importanza, dall’estendesi della sua potenza, alle lotte con Genova e con i Turchi, poi, la sua costituzione, l’arte, le feste, la vita quotidiana, la decadenza e la lotta per sopravvivere. Indice: Le origini. Dalle invasioni barbariche alla fondazione; lo sviluppo; l’estendersi della potenza veneziana. Le lotte con i Normanni; la politica veneziane nel XII sec. Le crociate; la vita della capital; la lotta fra Venezia e Genova; l’evoluzione della Costituzione veneziana; l’età d’oro; le ultime guerre; Venezia nel XVIII sec; le feste e la vita gaia; il gioco e i piaceri; le arti; le fine di Venezia. Pp. 392, 18 ill., cop. rigida con sovracop. Dall’Oglio, 1963. Euro 40,00
Critica Fascista. Rivista quindicinale del Fascismo diretta da Giuseppe Bottai. Scritti di Camillo Pellizzi, cesarini Sforza, Gherardo Casini e altri. Anno II, settembre 1924. Euro 25,00
Angeletti O.F. – Difesa dell’Adriatico. Con l’aggiunta di articoli comparsi su ‘Il Popolo d’Italia’ preceduti da un discorso di A. Mussolini. Pp. 168, intonso, 32 tavole. Eia, 1928. Euro 35,00
La Destra. Numero speciale sul mezzogiorno. “La Destra nazionale e il Sud”: scritti di Almirante, Roberti, Nencioni, Di Crollallanza, Tripodi, Basadonna Pazzaglia; Sponziello, D’Aquino, Grammatico, D’Asaro. Inoltre, scritti di tedeschi, Papi, De Felice, De Biase, Ferraguti, Baldi, sempre sul tema del Mezzogiorno. Pp. 170. Edizioni del Borghese, 1973. Euro 40,00
Arya. Numero speciale dedicato alle SS italiane. Periodico ciclostilato o fotocopiato, realizzato a Montreal in lingua italiana, da ambienti vicini a Savitri Devi. Pp. 16. Montreal 1980. Euro 25,00
Wagner R., Poland F., Reisinger E. – La civiltà antica. Gli aspetti caratteristici della civiltà greco-romana: la letteratura (la lingua, la lirica, il dramma, la tragedia, la commedia, la scena, la retorica e l’eloquenza); la filosofia e la scienza; la religione (la religione greca, le forme di culto, i giochi, la religione romana, forme romane di culto); l’arte (l’arte cretese-micenea, l’architettura greca, l’architettura romana, la plastica greca, l’arte plastica romana, la pittura); la vita privata (l’abitazione, la suppellettile, le vesti, la vita quotidiana, vita economica, la famiglia, l’educazione, le sepolture); l’esercito (la Grecia, Roma); Il diritto pubblico. Pp. 390, 119 ill., 5 tav., 2 carte. Vallecchi, 1924. Euro 40,00
Desmond Young. – Rommel. Prima ed. it. La straordinaria vita del comandante dell’Afrika Korps. Pp. 408, con sovracop. Longanesi, 1950. Euro 30,00
Burzio F. – Profeti d’oggi. La difesa della personalità umana dalle correnti collettivistiche e la ricerca per le basi spirituali per l’occidente. Indice: filobolscevismo; il concetto di personalità; il Demiurgo e le possibilità di una trasformazione religiosa del mondo occidentale; la crisi del progresso; i valori spirituali; conclusioni sul marxismo; umanesimo magico; città e campagna; il mito del sangue; Ortéga; umanesimo spiritualista; Stefan George; Huizinga e la crisi; Freud e il peccato; un critico di Nietzsche: Max Scheler. Pp. 254. Bompiani, 1943. Euro 28,00
Pellegrino Claudio Sestieri. - Paestum. La città, la necropoli preistorica in contrada Gaudo, lo Heraion alla Foce del Sele. Pp. 70, 35 ill. Libreria dello Stato, 1944. Euro 20,00

Informatizzazione: PA poco digitali in Italia

Informatizzazione: PA poco digitali in Italia

di Alessandro Vinciarelli

venerdì 17 giugno 2011

Pochissimi Comuni in Italia utilizzano il canale online per offrire i propri servizi al cittadino e alle imprese. Solo l'1,4% offre un servizio completo via web. La bassa informatizzazione della PA ci penalizza a livello mondiale.

È poco informatizzata la Pubblica Amministrazione italiana, o perlomeno fa poco ricorso alle tecnologie digitali per offrire i propri servizi ad imprese e cittadini. Secondo un recente dossier redatto da Confartigianato solo 541 Comuni, su un totale in Italia di 8100 realtà, riescono ad iniziare e quindi portare a termine una pratica utilizzando il canale online.

In sostanza di tratta di un misero 6,7%. Un a percentuale sicuramente non all'altezza di un Paese come il nostro che si colloca tra i più industrializzati del mondo.

E la situazione peggiora se si va ad analizzare la presenza di Comuni capaci di fornire ai cittadini un servizio completo via web, pari solo a 112 ovvero l'1,4% del totale.

L'organizzazione delle Pmi e degli artigiani lancia quindi un monito alle pubbliche amministrazioni della penisola, denunciando la mancanza in ben 1191 Comuni di sistemi informatici per gestire il patrimonio, in 818 non si utilizzano affatto soluzioni informatiche per la gestione del personale e in 49 realtà italiane addirittura i servizi di contabilità vengono ancora effettuati a mano.

Una situazione che ci fa sfigurare a livello globale, non a caso infatti la Banca Mondiale ha posizionale l'Italia all'80esimo posto nella propria classifica "Doing business 2011", che misurava la capacità di costruire un'impresa.

Il classico fardello che si porta dietro il nostro Paese cono le lungaggini burocratiche e, appunto, la scarsa informatizzazione dei servizi offerti dalla PA. Questo non demoralizza solo gli investitori per le attività private, ma va a pesare anche sulla realizzazione di opere pubbliche.

Prima che il PM Paolo Ferraro venga suicidato


    
di Paolo Franceschetti   da: http://blogghete.altervista.org/joomla/index.php?option=com_kunena&func=view&catid=4&id=268&Itemid=128
C’è un PM della procura di Roma che sta indagando su una setta satanica diffusa negli ambienti militari. L’organizzazione su cui indaga il PM è collegata alla vicenda di Carmela Rea, nonché alla morte della donna trovata a Roma priva degli organi.
Come da copione, il magistrato è stato sottoposto a una serie di procedimenti disciplinari, nonché un tentato TSO.
Minacce sono arrivate a lui e alla sua donna.
Cerchiamo quindi di dare massima diffusione alla vicenda, nella speranza di evitare che, come da copione, il PM venga suicidato, o gli capitino incidenti.
Nella speranza di evitare un altro caso Clementina Forleo (a cui uccisero i genitori in un incidente e a cui poi causarono degli incidenti).
Nella speranza di evitare un altro caso De Magistris.
Nella speranza di evitare un altro dei tanti casi, meno noti ma altrettanto gravi, di persone che si sono scontrate con il fenomeno delle sette sataniche.
Di recente ad esempio un uomo si è recato alla stazione dei carabinieri di Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo, per denunciare alcuni fatti riguardante una setta satanica. Risultato: nulla è stato fatto e l'uomo è stato rinchiuso in una clinica psichiatrica dopo che gli è stato somministrato il TSO ed è stato denunciato per porto abusivo d'arma dopo una perquisizione effettuata in casa sua.
Il fenomeno del satanismo è diffuso a macchia d’olio su tutto il terreno nazionale (e internazionale), coperto dalla complicità dei media e delle istituzioni, nonché dagli studiosi del settore che ne negano l'esistenza.
Nei prossimi articoli daremo maggiore conto di questa vicenda cercando di capirne meglio i dettagli. E pubblicheremo una serie di articoli sulla diffusione del satanismo.
Di sequito linkiamo alcuni degli articoli che riguardano la vicenda di Paolo Ferraro.
www.grnet.it/news/95-news/2840-roma-magi...lenti-coperture.html
www.ultimenotizieflash.com/2011/06/13/me...llambiente-militare/
www.corsera.it/notizia.php?id=4233


lunedì 20 giugno 2011

Il Patriottismo ambientale


Roma, martedi 21 giugno ore 20.30, presso la libreria-circolo delle Arti “L’UNIVERSALE”, conversazioni di Giampiero Joime e Giovanni Monastra
sul tema:
 PATRIOTTISMO AMBIENTALE
ORIGINI, PASSATO PROSSIMO, ATTUALITA’

Clicca qui per visualizzare la locandina dell'evento.

domenica 19 giugno 2011

Il bancomat con macchina della verità incorporata

Analizzando la voce stabilisce se l'utente sta mentendo, e nega il prestito.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 18-06-2011]
Sberbank bancomat macchina della verità
La banca russa Sberbank sta testando un nuovo modello di bancomat in grado di capire se la persona che ha davanti mente.
Più che un bancomat in senso stretto, in realtà, è una sorta di impiegato virtuale: chi vi si avvicina pur senza essere cliente della banca può usare la macchina per aprire un conto, chiedere un prestito o farsi rilasciare una carta di credito senza che alcun dipendente umano intervenga.
Per poter ottenere tutto ciò il bancomat effettua una scansione del passaporto che l'utente deve fornire, poi registra le impronte digitali e esegue una scansione a tre dimensioni del volto, che sarà usata per il riconoscimento facciale.
Infine, quale ultimo passo, chiederà di rispondere a voce ad alcune domande come «Avete un lavoro?» e «Al momento avete altri prestiti in corso?» valutando le risposte tramite un software di analisi vocale.
Il programma, sviluppato da un'azienda che serve anche l'FSB (il servizio che ha sostituito il KGB) basandosi in parte sui dati raccolti durante gli interrogatori della polizia, rileva il tono della voce e la velocità con cui la persona esaminata parla stabilendo così il livello di stress emotivo e determinando in questo modo se davanti alla macchina vi sia qualcuno che tiene nascosta la verità.
Il sistema è stato ideato allo scopo di ridurre le frodi, necessità urgente specialmente in tempo di crisi finanziaria, e secondo Sberbank rispetta le leggi russe sulla privacy: per obbedire alla norma che vieta alle aziende di possedere i profili vocali dei clienti, questi saranno salvati sulle carte di credito personali di ognuno.
Il vicepresidente della banca sostiene infine che anche chi è conscio della presenza del sistema farà fatica ad aggirarlo, riuscendo a fare passare delle bugie per genuine, dato che il software misura risposte involontarie fornite dal sistema nervoso.

sabato 18 giugno 2011

"Socialità, Identità e Sovranità Nazionale"


ROMA - Assemblea aperta 18 giugno 2011 "Socialità, Identità e Sovranità Nazionale"

Sabato 18 giugno, dalle 9,00 alle 16,00 nel Cinema-teatro Tiziano in Via Guido Reni n. 2/e (Dove si trova e come arrivarci), si terrà un'assemblea sui temi "Socialità, Identità e Sovranità Nazionale", aperta a tutti coloro che desiderano partecipare anche attivamente con un loro personale contributo nel dibattito.
Socialità L’Italia è agli ultimi posti nelle classifiche mondiali nel rapporto esportazioni/importazioni: tale ritardo ha le sue cause anche nell’impostazione del mondo del lavoro e della produzione. La Germania, ad esempio, occupa il secondo posto di questa particolare classifica dopo la Cina, grazie anche alla Cogestione (prevista peraltro dall’art. 46 Costituzione Repubblica Italiana, mai applicato in oltre 60 anni!) prevista per legge dello Stato nelle grandi aziende, dove i prestatori d’opera hanno i loro rappresentanti nel Consigli d’Amministrazione e possiedono circa un terzo dell’intero pacchetto azionario. In una parola, la Socializzazione, nonché un’obiettiva perequazione degli stipendi, la Sanità, l’Istruzione, la Giustizia, le Forze dell’Ordine, i Trasporti pubblici, la Riscossione dei tributi e i servizi pubblici in genere a gestione statale, contro la moda deviante e deleteria delle privatizzazioni, della svendita del patrimonio pubblico e dello smantellamento dello stato sociale, possono costituire la soluzione per far riacquisire competitività alla produzione del Bel Paese, che si traduce in reale sviluppo e occupazione.
Identità Nazionale La nostra identità è minata da molteplici fattori. Pertanto, va salvaguardata la produzione nazionale, oltre a quanto sopra detto, con una particolare tutela dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’artigianato, di cui l’Italia era la culla a livello mondiale, e difesa la lingua italiana, contrastando ogni sua degenerazione e l’abuso di termini stranieri. Occorre anche un’effettiva tutela della famiglia tradizionale, ben distinta da sue perverse parodie, con forme di finanziamento agevolato per la prima abitazione, quali affitti di case popolari con diritto di riscatto e Mutuo Sociale per l’acquisto, privilegiando le coppie italiane.
Sovranità Nazionale L’Italia è tuttora soggetta al Trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, unilateralmente quindi con le caratteristiche più di “Diktat” che di “Trattato” vero e proprio, con tutte le sue deleterie conseguenze (vedi XII disposizione transitoria della Costituzione Repubblica Italiana). Si ritengono, pertanto, ormai maturati i tempi per la rescissione unilaterale di tale “Trattato” e per dare corso a un nuovo ruolo internazionale dell'Italia: fuori della Nato, per un’Europa Nazione, dal Portogallo alla Russia, con esclusione dei paesi extra-europei; rivendicazione delle radici romano-cristiane dell’Europa; sostegno alle popolazioni dell’est-europeo e dei paesi extra-comunitari con interventi sul loro territorio. Inoltre, la piena sovranità di una nazione è imprescindibile da quella monetaria: occorre assolutamente, dunque, riportare al più presto sotto il controllo pubblico la Banca d'Italia e reintrodurre la proprietà popolare della moneta, anche per arrestare la crescita esponenziale del debito pubblico. Ma è anche necessaria l’espulsione immediata dei cittadini non italiani sprovvisti di permesso di soggiorno o che non abbiano stabile e civile residenza nel nostro paese e che conducano una vita da irregolari.
Questi motivi e tanti altri, come anche gli esiti delle ultime elezioni amministrative e dei referendum dimostrano, debbono essere di stimolo alla formazione di una Terza Via con apertura a tutte le componenti d’Area Nazional-Popolare, non più vincolata a forze politiche che non condividano o siano in palese contrasto con tale impostazione di massima.
“Poca favilla gran fiamma feconda” (Dante - Divina Commedia/Paradiso/Canto I/Verso 34)

mercoledì 15 giugno 2011

Mogol: "Ecco il brano inedito con Lucio Battisti.Parlava già di immigrati, ma restò nel cassetto"

Clicca per ingrandire
articolo di mercoledì 15 giugno 2011
di Paolo Giordano
Il testo era destinato all’album Una giornata uggiosa (VIDEO INEDITO) ma rimase nel cassetto. L'autore: "È una canzone sui valori della famiglia. La tenemmo per il disco successivo, che mai ci fu". La vedova Battisti non ha mai voluto pubblicare la musica. Mogol depositerà il testo: leggi
nostro inviato ad Aosta
Si ferma un po’, ci pensa su: «Questo è di sicuro l’inedito più importante tra quelli che ho scritto con Lucio Battisti». Una rivelazione. Mogol si illumina. Dopo trent’anni ha deciso di consegnarlo ufficialmente alla storia della nostra canzone d’autore: «Voglio depositarne il testo alla Siae», annuncia (lo pubblichiamo qui a fianco). L’inedito si intitola Il paradiso non è qui, sembra scritto l’altro giorno e un emozionato Ron l’ha interpretato qui ieri sera durante il Premio Mogol. Un brano sugli italiani quand’erano emigranti, con un paio di versi che sono un urlo disperato e lontano: «Cosa ho fatto Mari, ho paura di averti perso, scrivi per carità». Quando la cantò nell’unico provino rimasto (c’è anche in rete), Battisti aveva la voce incrinata. Ma da allora su questa canzone c’è solo nebbia, molte supposizioni (avrebbe potuto cantarlo anche Bruno Lauzi) e nessuna certezza. Il paradiso non è qui non è mai stato inciso, anche se è stato lì lì per finire nell’ultimo album che il più importante autore della musica popolare italiana ha scritto con Battisti, Una giornata uggiosa. Invece niente, tutto sfumò all’ultimo e peccato: avrebbe potuto essere un grande successo ed è diventato soltanto un grande mistero.
Caro Mogol, che cosa accadde esattamente?
«Dopo aver ascoltato la musica di Lucio, avevo scritto questo testo. Facevo sempre così: prima la sua musica e poi le mie parole. E a lui era piaciuto molto ciò che avevo scritto. Pensava di inserirlo nell’album Una giornata uggiosa».
Poi però non lo incise.
«Mi disse che c’erano già troppe canzoni in scaletta e che l’avremmo tenuto per l’album successivo. Ma quello fu il nostro ultimo disco insieme».
Non ne avete più parlato?
«Mai più. E la moglie di Battisti, che è l’erede, non ha mai pubblicato la musica».
Mogol vuole fare un appello?
«Assolutamente no, sarebbe del tutto inutile. Oltretutto non la vedo da quasi vent’anni».
Quindi?
«Credo che depositerò il testo, che è mio e quindi posso farlo. Chiederò consiglio alla Siae».
Battisti cosa ne penserebbe?
«Penso che sarebbe d’accordo. Ma è una mia libera interpretazione».

Lei potrebbe però dare il testo a qualche altro interprete.

«Non lo farei mai, sarebbe una speculazione. Ho scritto quelle parole per quella musica, non per altre. Oltretutto è una musica bellissima, con radici etniche. Ma se l’erede di chi l’ha composta non la deposita… È una sua scelta».

Il paradiso non è qui è la storia di un emigrante in un paese di lingua inglese dove il vino costa caro e le donne sono senza memoria. Ha perso la sua terra. E ha paura di perdere anche il suo amore.

«Sente più vicino le tradizioni, la famiglia e capisce che la migrazione è stata un sacrificio troppo grande».
Oggi l’emigrazione è di clamorosa attualità.
«Ma la situazione è totalmente opposta rispetto a quando ho scritto quel testo. Il “mio” emigrante sta male dov’è e vuole ritornare nella sua patria. Gli emigranti di oggi sognano di non farlo e non mi pare che, in linea di massima, si trovino così male qui in Occidente».
Occhio, è un tema delicato.
«Dovremmo aprire le nostre porte solo quando siamo in grado di offrire lavoro, sicurezza e sanità. È ovvio che se l’immigrato non trova un impiego, rischia di andare fuori legge. Forse dovremmo favorire gli investimenti, e quindi l’occupazione, nei loro paesi d’origine».
Corsi e ricorsi. Quarant’anni fa le Mogol Battisti erano spesso stroncate. La critica esaltava altri brani, spesso politicizzati, che però ormai il pubblico ha quasi dimenticato. Invece oggi anche i bambini canticchiano le vostre canzoni.
«Abbiamo subito pressioni fortissime. Diciamo che allora andava di moda fare canzoni politiche».
Chi non le faceva, non faceva cultura.
«Ma il mondo è sempre stato pieno di imbecilli colti».

Ma perché non avete seguito la moda?

«Semplicemente perché non volevamo fare canzoni speculative».
Sono quelle che non resistono al tempo che passa.
«Allora se eri neutrale venivi considerato un qualunquista».
Peggio, vi consideravano di destra, persino fascisti.
«Spesso la gente comprava i nostri dischi e chiedeva un sacchetto doppio per non far capire per strada che erano di Battisti».
Roba da matti. Però tanto vi ascoltavano tutti, anche gli estremisti.
«Nel covo delle Brigate Rosse di via Gradoli hanno trovato la collezione completa delle nostre canzoni. Solo le nostre, mica quelle di altri».

© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. 

Stanotte la Luna si tinge di rosso

La più lunga eclissi degli ultimi 11 anni sarà visibile da tutta l'Italia, nuvole permettendo.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 15-06-2011]
Stasera Eclissi Luna rossa
Il giorno - anzi, la notte - dell'eclissi di Luna più lunga degli ultimi 11 anni sta per arrivare.
Questa sera, a partire dalle 19.23, il nostro satellite entrerà nel cono d'ombra della Terra e, dopo essere sorto (dalle 20.40 alle 21.10 a seconda della latitudine), darà luogo al suggestivo fenomeno noto come Luna rossa, in quanto assumerà proprio una tinta rossastra.
Tale tonalità sarà dovuta alla luce che in quei 100 minuti colpirà la Luna, ossia soltanto quella rifratta dall'atmosfera terrestre, dato che il pianeta nasconderà la Luna al Sole.
La fase massima dell'eclissi durerà fino alle 23.03; poi la Luna inizierà a uscire dall'ombra del nostro pianeta.
Questa sera occhi puntati al cielo, dunque, nuvole permettendo: l'eclissi sarà visibile in tutta Italia, a patto che il maltempo di questi giorni, il quale apparentemente sta concedendo una tregua, non rovini lo spettacolo.

martedì 14 giugno 2011

I ragazzi della Fiamma


Aperitivo letterario mercoledì 15 giugno ore 19.30 a Roma nella libreria-galleria delle Arti "L'UNIVERSALE".
Presentazione, in collaborazione con la "Libreria Europa", del libro di Antonio Carioti " I ragazzi della Fiamma" i giovani neofascisti e il progetto della Grande Destra 1952-1958.
Ne discutono Massimo Anderson, Adalberto Baldoni e Michele Coccia. Modera Enzo Cipriano.
Sarà presente l'autore.

Clicca qui per visualizzare la locandina dell'evento

domenica 12 giugno 2011

In morte di un collega


Mercoledì 14 giugno alle ore 18.00 al Mel bookstore in via de' Cerretani n. 16r a Firenze (tel. 055 287339)
presentazione del libro di Fabrizio Rinaldini In morte di un collega Sassoscritto editore, 2011
Fabrizio Rinaldini In morte di un collega Sassoscritto editore, 2011
collana Topazio, Firenze, 2011, 304 pagine, 13,50 euro. Richiedere a:
Sassoscritto S.r.l.Via Masaccio n. 176 - 50132 - Firenze tel. 055 5535179 cell. 3343204757
http://www.sassoscrittoeditore.it/
"Un suicidio che non è un suicidio, l'omicidio di una prostituta, un tecnico informatico in guerra con il mondo, una cura contro l'Aids che fa bene solo alle finanze di una multinazionale, un incidente in auto che non è un incidente. Fra romanzo d'autore e medical thriller, periferie post-moderne e librerie della vecchia Firenze, la storia di un uomo e di una donna in lotta contro l'ingiustizia e il destino. Ambientato tra Firenze, Prato, Sesto Fiorentino e Bologna. Fabrizio Rinaldini, fiorentino, è nato 55 anni or sono. Dopo una lunga disavventura giudiziaria che gli ha permesso di assaporare l'equanimità dell'italica legge, un matrimonio durato poco e finito male, qualche anno trascorso in Africa e in America del sud per lavoro, molte amicizie sbagliate e poche "fratellanze" vere e proprie, più di un legame sentimentale finito peggio del matrimonio, ha deciso che la cosa più divertente di tutte era scrivere. Così scrive, frequenta archivi e biblioteche per ricerche improbabili, e lavora come sistemista informatico per una multinazionale francese. Vive ancora nel contado fiorentino e non cambierebbe Badia a Settimo neppure con un attico a Manhattan con vista sull'Hudson, mantiene vivi i legami con la propria comunità ideale, ama i gatti, la birra Weisse, i Pink Floyd, Shakespeare, l'irraggiungibile Céline e Non, je ne regrette rien di Edith Piaf." Oltre a queste poche note trovate sul sito della libreria fiorentina che ospiterà la presentazione del libro posso personalmente testimoniare due cose: le ricerche di Fabrizio nelle biblioteche non sono affatto improbabili ma serie, precise e, per i miei gusti, molto interessanti. Il libro, che ho avuto la fortuna di leggere in anteprima grazie alla cortesia dell'autore, è assolutamente imperdibile. Una storia avvincente che ti cattura dalla prima all'ultima pagina, una comunità di riferimento e un mondo di valori che ci è familiare: "Ogni tanto Gloria gli chiedeva 'Chi è quello?' o 'E quello?', indicando un poster o una foto. E lui le rispondeva, cercando di riassumerle in poche frasi le vite, tragiche e meravigliose, di Codreanu, di Szalasi, di Josè Antonio Primo de Rivera, di Evita Peron, di Drieu, di Pavolini, di Darnand e di tanti altri. Si dilungò solo su Céline di cui lei aveva letto il Voyage, la foto lo ritraeva ormai vecchio, pochi mesi prima della morte, seduto col gatto Bebért sulle ginocchia. Le raccontò del suo lavoro come medico dei poveri nella banlieu parigina, gli ultimi anni, delle sue donne, della fuga da Parigi, della condanna. 'Sai tutto di lui' gli disse con ammirazione. 'Molte cose... il maledetto Louis-Ferdinand è stato uno dei più grandi del Novecento'. " Se questo fosse un paese normale Fabrizio sarebbe uno scrittore famoso e In morte di un collega un clamoroso successo editoriale. Ne consiglio a tutti acquisto ed attenta lettura. Per una volta, in mezzo a tanta spazzatura editoriale, denaro ben speso. Harm Wulf

sabato 11 giugno 2011

Fondazione RSI: Progetto "Banca della Memoria"

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La Delegazione Romana della Fondazione RSI – Istituto Storico ha istituito il progetto “BANCA DELLA MEMORIA” che prevede una serie di videointerviste da effettuare a tutti coloro che hanno aderito alla Repubblica Sociale Italiana a vario titolo.
Lo scopo principale di questo progetto è quello di conservare per sempre le esperienze di vita di tutti i giorni dei tanti eroi che hanno partecipato a questo primo esperimento repubblicano italiano, nell’assoluta convinzione di servire la Patria e rimanere fedeli ad essa.
Il progetto è già partito con una prima serie di colloqui con alcuni ex-ragazzi romani che hanno fatto parte della RSI e si concluderà con la pubblicazione di tutto il materiale raccolto.
Se qualcuno fosse interessato a far sì che la propria esperienza nella RSI non venga dimenticata, può telefonare al numero della Delegazione Romana (06.86.21.73.34) chiedendo del Dott. Giuseppe Carlino curatore del progetto.
http://fondazionersi-roma.blogspot.com/
fondazionersiroma@gmail.com

giovedì 9 giugno 2011

Se nel Golan ci fossero stati 23 morti israeliani, caduti sotto il piombo siriano…

di Francesco Lamendola - 06/06/2011
Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte]

Domenica 5 giugno 2011 era il 44° anniversario della Nakasa, la bruciante sconfitta subita dagli eserciti arabi nella Guerra dei Sei Giorni del 1967, con la quale non solo svanì il sogno dei profughi palestinesi di poter fare ritorno nei loro paesi d’origine, dopo l’espulsione del 1948, ma altri territori vennero occupati dall’esercito israeliano. 
Si trattava delle alture del Golan, sottratte alla Siria; della Transgiordania, sottratta alla Giordania; della Striscia di Gaza e della Penisola del Sinai, sottratta all’Egitto: così, altre centinaia di migliaia di profughi presero la via dell’esilio, mentre gli Arabi che rimasero dovettero adattarsi a vivere sotto un regime di occupazione. 
Il Sinai è poi stato restituito all’Egitto, dopo una nuova guerra (quella del Kippur, nel 1973) e il trattato di pace con l’Egitto; Gaza e la Transgiordania avrebbero dovuto costituire il nuovo, fantomatico Stato palestinese; mentre le alture del Golan non sono mai state restituite alla sovranità siriana e, anzi, il governo israeliano ha fatto capire che non lo saranno nemmeno in futuro, data la loro decisiva importanza strategica. 
Fu in quella occasione che l’esercito con la stella di Davide occupò il settore giordano di Gerusalemme, aprendo la più grave di tutte le ferite nella coscienza del popolo palestinese e, più in generale, del mondo arabo: perché, oltre al fatto che la città vecchia era abitata da Palestinesi da tempo immemorabile, Gerusalemme è, oltre che il centro morale dell’Ebraismo, anche la terza città santa dell’Islam, dopo La Mecca e Medina, e vanta la presenza di due degli edifici più sacri di quest’ultima religione, la Moschea di Omar e la Moschea di Al Aqsa. 
Il 30 giugno 1980, poi, la Knesset, il Parlamento israeliano, ha proclamato unilateralmente che Gerusalemme è la capitale «una e indivisibile» dello Stato d’Israele, benché l’O.N.U. e la comunità internazionale non abbiano mai riconosciuto tale decreto: su 83 Stati che hanno una rappresentanza diplomatica in Israele, 64 la mantengono a Tel Aviv e nessuno a Gerusalemme; solo due, Bolivia e Paraguay, ce l’hanno nel distretto di Gerusalemme, ma fuori dalla città. 
Da allora, le autorità israeliane hanno fatto di tutto per snazionalizzare Gerusalemme Est e per indurre la popolazione araba ad andarsene; e ciò a dispetto della risoluzione numero 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, con la quale si intimava allo Stato di Israele di ritirarsi dai territori occupati con la Guerra dei Sei Giorni nel giugno del 1967, e di restituirli alla legittima sovranità degli Stati arabi. 
La Corte Internazionale di Giustizia si è espressa in maniera esplicita, affermando che la proclamazione israeliana di Gerusalemme come propria capitale è in palese violazione delle norme che regolano il diritto internazionale. 
In occasione della triste ricorrenza della Nakasa, migliaia di manifestanti palestinesi e siriani hanno preso d’assalto le recinzioni di confine sulle Alture del Golan e hanno tentato di penetrarvi, per affermare simbolicamente il loro diritto a fare ritorno alle proprie case, dopo quasi mezzo secolo di esilio; ma la risposta israeliana è stata immediata. 
Sotto il piombo delle armi automatiche sono caduti 23 manifestanti arabi (secondo la televisione di Damasco), fra i quali una donna e un bambino, mentre più di 200 persone sono rimaste ferite. Altre fonti parlano di cifre diverse, ma sempre su quell’ordine di grandezza: a partire da un “minimo” di quattordici morti, fino a un massimo di 320 feriti. 
Anche se l’esercito di Damasco, tutto impegnato a sparare sui propri concittadini per difendere un regime sempre più screditato e traballante, ha un evidente interesse ad amplificare la strage, per ovvie ragioni di strategia mediatica, resta il fatto che essa c’è stata, ma non sembra aver scalfito più di tanto la coscienza dell’opinione pubblica internazionale. 
Era già successo: per esempio, durane la cosiddetta Operazione Piombo Fuso, lanciata dalle Forze armate israeliane contro le posizioni di Hamas nella Striscia di Gaza, fra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009 e che vide, fra l’altro, bombardamenti dall’aria e dal mare e l’impiego di proiettili al fosforo bianco, provocando un bilancio finale di 1.400 vittime palestinesi, delle quali 800 erano civili e 300 erano donne e bambini. 
Questi 23 morti della giornata di ieri, sulle Alture del Golan, sono dunque gli ultimi di una lunga serie che non si è mai arrestata e che continua tuttora, fra l’indifferenza e le tiepide proteste della comunità internazionale che, al massimo, si dice “preoccupata” di quanto sta accadendo, senza distinguere tra uccisori e vittime e senza sbilanciarsi in affermazioni di principio circa la questione centrale della sovranità (con la sola eccezione dello status di Gerusalemme, come abbiamo già detto). 
Ci domandiamo che cosa sarebbe accaduto se, nel giro di una sola giornata, fossero stati ventitré soldati israeliani a cadere sto il piombo arabo, o meglio, se fossero stati ventitré civili israeliani, compresi donne e bambini, a finire vittime di un attentato terroristico. 
Vi sono pochi dubbi sul fatto che la reazione internazionale sarebbe stata fortissima: le maggiori potenze si sarebbero affrettate ad esprimere la loro piena solidarietà ad Israele; il Papa avrebbe espresso orrore per la violenza e cordoglio per le vittime; e la stampa occidentale, a cominciare da quella italiana, invece di dedicare al fatto un articolo in terza pagina, sarebbe uscita con titoli cubitali in prima pagina, corredati da foto scioccanti dei morti e dei feriti. 
Evidentemente, i morti non sono tutti uguali: anche quando sono civili; anche quando si tratta di donne e bambini. 
Alcuni sono più uguali degli altri; molto più uguali. 
Alcuni vengono seppelliti in silenzio, pianti solo dai loro parenti; per altri, il mondo intero leva altissimi lamenti e invoca giustizia contro gli assassini. 
Siamo arrivati al punto che persino fare ragionamenti come questo è diventato politicamente scorretto: si viene subito sospettati di antisemitismo. 
Dire che ventitré civili palestinesi e siriani sono stati uccisi dall’esercito israeliano e che il mondo intero non ha fatto una piega non è un dovere di cronaca, né una testimonianza resa alla verità: è un atto di antisemitismo mascherato e, perciò, tanto più odioso e intollerabile. 
Fino a questo punto è arrivato il ricatto morale della cultura politica dominante: se vengono uccisi dei civili israeliani è una barbarie; se vengono uccisi dei civili arabi, sembra che si stia parlando di mosche o di zanzare.    
Due pesi e due misure davanti alla morte; due pesi e due misure davanti alla storia. 
Bisogna che qualcuno lo dica, che qualcuno alzi la voce. 
Vorremmo invitare tutti a rileggersi quel passo de «La casa in collina» di Cesare Pavese, in cui vengono dette parole memorabili sul senso dei morti ammazzati in guerra, in ogni guerra, sia essa vicina o lontana nel tempo e nello spazio: 
«Ma ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche morto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l'ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Non è paura, non è la solita viltà. Ci si sente umiliati perché si capisce - si tocca con gli occhi - che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato. Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.» 
Anche questi ventitré morti palestinesi e siriani, senza un volto, senza un nome, ci interrogano e chiedono che il loro sangue venga placato. 
Anch’essi ci ricordano che se siamo vivi, se continuiamo la nostra vita di sempre nelle nostre comode case, affaccendati nelle nostre cose d’ogni giorno, lo dobbiamo un po’ anche a loro: a loro, che sono morti al posto nostro. 
Dovremmo sentirci umiliati avanti a questi morti, anche se non possiamo vederli; né dovremmo chiederci per chi suona la campana. 
Essa suona per noi. 
E suona tanto più forte, con rintocchi tanto più sinistri, quanto meno la nostra coscienza si mostra capace d’indignazione; quanto più essa si adagia nel conformismo dominante, che non è solamente politico, ma anche etico.


Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it

martedì 7 giugno 2011

Sovranità monetaria


Quando i tempi stanno per cambiare le avvisaglie avvengono mediante scossoni che si verificano all'interno del sistema.
L'allegato ne rappresenta uno di questi.
Il 16 giugno manifestazione a Roma ore 13.30 -14.30 concentramento a Piazza Esedra nei pressi di Piazza dei Cinquecento (Stazione Termini)
Avanti sempre
Savino Frigiola

Per visualizzare gli allegati clicca qui

Poste, scuse ai pensionati.

Poste, scuse ai pensionati
di Alessandro Vinciarelli
lunedì 6 giugno 2011
Poste Italiane «si scusa con i propri clienti per i rallentamenti nella erogazione dei servizi presso i propri sportelli», ma i clienti sono sul piede di guerra. Possibile class action?
Poste Italiane si scusa con i propri clienti in relazione al rallentamento avuto nell'erogazione dei propri servizi presso gli sportelli pubblici. Secondo quanto dichiarato, "l'inconveniente  era dovuto al malfunzionamento del software verificatosi sui sistemi centrali Ibm sui quali appoggiano le attività degli uffici postali".
Inoltre, sottolinea Poste gli uffici postali "hanno operato oltre il normale orario di chiusura consentendo l'erogazione dei servizi a tutti i clienti in attesa e garantendo così oltre 6 milioni di transazioni, il pagamento di oltre 180 mila pensioni e l'accettazione di oltre 1,2 milioni di bollettini, nella media delle attività abitualmente svolte".
Infine "i pensionati che non hanno potuto riscuotere la pensione a seguito dei rallentamenti lo potranno fare con le consuete modalità a partire da lunedì 6 giugno".
Tuttavia tutte queste scuse e spiegazioni non sono state sufficienti per le associazioni di consumatori, tanto che dopo il blocco di venerdì Adusbef e Federconsumatori hanno invitato l'amministratore delegato di Poste Massimo Sarmi ad aprire un tavolo per risarcire tutti i cittadini che hanno subito dei danni.
Questo, dicono le associazioni, perchè "stavolta l'ente Poste non riuscirà ad evitare una class action" e soprattutto "il caos e i disservizi che da martedì scorso hanno paralizzato gli uffici postali non può essere addossato sulle spalle degli utenti, specie migliaia di pensionati che ritirano la pensione per poterla impiegare (in parte) per pagare bollette ed utenze e che devono essere immediatamente risarciti".

domenica 5 giugno 2011

I chromebook

chromebook

I computer "cloud" di Samsung e Acer

Sono i primi computer portatili su cui girerà il nuovo sistema operativo di Google, Chrome OS. Prodotti da due colossi dell'informatica (Acer e Samsung), saranno in vendita a partire dal 15 giugno. Probabilmente siamo di fronte a una nuova, rivoluzionaria, generazione di notebook. Ma per quale motivo? Perchè (stando alle attese e alle promesse) si tratterà di un computer portatile su cui gira un sistema operativo leggero, senza hard disk classico né cd, che si avvia in pochi secondi (7-8) e è subito in rete. In Italia i due Chromebook verranno lanciati da 3 Italia (per sfruttare la tecnologia 3G integrata ed essere sempre in rete). Dal 15 i Chromebooks saranno offerti in abbonamento al prezzo di 15 euro mensili per ogni studente e di 21 euro per dispositivo per le aziende. Prezzo che comprende il computer, il sistema operativo e i relativi aggiornamenti, l'assistenza e il cambio di pc quando questo diventa obsoleto.
G.F.
www.google.com/chromebook

Comunitaria 2011



il programma

Una giornata all'insegna della festa, del divertimento e della solidarietà.
Musica, gastronomia, stand, artigianato, autoproduzioni, editoria.
Spazio - IO SOSTENGO RUTILIO
Maccarese - Spazio Libero Agro Romano www.agroromano.org
Organizzano
Fons Perennis - Raido - 2.11 - Janus - Foro 753
Hanno già aderito con un loro stand
Casa Italia Colleverde, Ass. Cult. Generoso Simeone, Sala Macchine Teseo Tesei, Ordine futuro/Fascio Etrusco, Viterbo Bullyson clan (mix martial arts), Memento Naturae.
Rassegna musicale in versione acustica
Hispanicus, La Vecchia Sezione, Gabriele Marconi, Aurora,
Trio Irish e Confederate Songs, Francesco & Simona

dove e come raggiungerci

COME RAGGIUNGERCI? In macchina, prendendo o l'autostrada o l'aurelia (qui sotto le indicazioni) oppure in treno, grazie ad un servizio navetta che dalla stazione di Maccarese porterà direttamente sul luogo del concerto (17.30 - 18.00 - 18.30 - 19.30).

Con mezzi propri
- Autostrada Roma-Fiumicino (Visualizzazione ingrandita della mappa)
1. Procedi in direzione ovest su A91 - 5.4 km
2. Prendi l'uscita per A12 verso Civitavecchia - 11.5 km
3. Prendi l'uscita verso Maccarese/Fregene - 450 m
4. Prosegui dritto - 600 m
5. Al bivio,
svolta verso sinistra
6. Dopo il ponticello,
gira nuovamente a sinistra
7. Ti trovi su Viale di Castel San Giorgio,
fermati sulla destra dopo circa 300m

- Aurelia (Visualizzazione ingrandita della mappa)
1. Procedi in direzione sudovest su Via Aurelia/SS1 - 9.2 km
2.
Esci su Via Arturo Pompeati Luchini - 290 m
3.
Alla rotonda prendi la 3a uscita e imbocca Via del Fontanile di Mezzaluna - 4,2 km
4.
Continua su Via della Muratella Nuova - 1 km
5.
Alla rotonda prendi la 1a uscita e imbocca Via della Muratella - 4 km
6.
Svolta leggermente a destra in Viale dei Tre Denari - 140 m
7.
Svolta a sinistra in Viale di Castel San Giorgio - 190 m
8.
Svolta a sinistra per rimanere su Viale di Castel San Giorgio - 12 m
9. Viale di Castel San Giorgio, 225 00057 Roma

Con mezzi pubblici
- Treni:
Partono da Roma Termini treni per la stazione di Maccarese in un arco di tempo compreso tra30 e 50 minuti massimo. La durata del viaggio è di 30 min ca.
pernottamento
Con tenda e sacco a pelo propri. Sia sul luogo del concerto (bisognerà mandare preventivamente una mail d'avviso a raidonotizie@gmail.com) sia in un camping attrezzato(Campeggio Marina Di Roma Di Napoleoni E Carlini S.N.C.‎ - Via San Carlo a Palidoro, 360, 00050 Fiumicino RM Tel: 066 670082).
pure i muri lo sanno!

gli organizzatori





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Comunitaria 2011
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venerdì 3 giugno 2011

Ma il centrodestra non sa più comunicare: anche per questo perde


articolo di venerdì 03 giugno 2011
di Marcello Foa
Dopo la sberla elettorale, il centrodestra ha anche un problema di comunicazione, non sa più capire i malumori dei cittadini e soprattutto non sa usare internet, mentre la sinistra...
Fino a qualche tempo fa il quadro era chiaro: intellighenzia a sinistra, comunicazione a destra. Ovvero: il mondo della cultura, dei libri, i talk-show (Santoro, Lerner) e l’intrattenimento chic (Fazio, Dandini) erano solidamente in mano a intellettuali e giornalisti progressisti, ma in campagna elettorale Berlusconi e, al nord, Bossi sapevano toccare le corde giuste per entrare in sintonia con l’elettorato; insomma sapevano comunicare meglio. E per questo vincevano.
Il primo assunto resta valido, come dimostra, tra l’altro, il flop di Sgarbi, che conferma un paradosso storico: l’Italia in questi anni è andata a destra, ma Berlusconi non ha mai saputo – e forse nemmeno voluto – creare un’élite culturale di destra, capace di contrastare sia in televisione che nei giornali e nelle case editrici lo strapotere della sinistra. Perché in vent’anni non è emerso un solo volto televisivo di destra capace di reggere una trasmissione in prima serata, come fa Floris? Non avendo costruito una nuova élite culturale e non essendo stato capace di preservare la grande tradizione liberale del Giornale di Montanelli, Bettiza, Piovene, Zappulli, Aron, il centrodestra ha di fatto regalato quel mondo alla sinistra. E oggi ne paga le conseguenze, lasciando tutto un mondo in mano agli altri .
Il secondo assunto è invece molto sorprendente. Degli errori di comunicazione commessi in questa campagna elettorale ho scritto di recente sia sul blog sia su il Giornale (vedi qui, qui e qui); però ho l’impressione che il centrodestra sia ancora sotto choc e che improvvisamente non riconosca più il mondo che lo circonda. Non sa più capire gli umori (e i malumori) dei cittadini e non sa più farsi capire. Pdl e Lega continuano a proporre la solita comunicazione, basata sul richiamo carismatico di Berlusconi e Bossi, che però non è più sufficiente e, talvolta, appare inadeguata. I leader del centrodestra da un lato non sanno più proporre i messaggi necessari per entrare in sintonia con i cittadini, sembrano aver perso il tocco magico. Dall’altro non sanno usare internet e i social network. Guardate come ha reagito la sinistra alla sentenza della Cassazione sul referendum sul nucleare: è partita immediatamente la mobilitazione, imperniata su internet. I comunicatori di sinistra hanno capito che internet serve a far circolare l’informazione, a creare aggregazioni nella società civile nella Rete, ma anche fuori. Poco importa che la signora Maria non vada su internet, l’importante è che ci vadano i suoi figli, i suoi nipoti, il suo giovare vicino di casa. Saranno loro a spiegare, informare, coinvolgere nel modo più efficace proprio grazie alla confidenzialità, al dialogo uno a uno con una persona di cui ci si fida.
Il volano garantito da Santoro e affini, Travaglio, Repubblica, le radio serve a rendere universale il messaggio e davvero completa la comunicazione. E la destra? Ha ripetuto i soliti slogan, mandato in tv i soliti politici, a cui la gente crede sempre meno associandoli a un’immagine perdente. Su internet è estremamente lacunosa. Il centrodestra rincorre la sinistra o tenta di controllare rigidamente il messaggio; non monitora gli umori, non promuove campagne, non ha nemmeno capito come si incentiva la circolarità e come si usano i social network. Insomma, non sa più comunicare né in tv né sulla Rete. C’è da stupirsi se poi perde?

© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

Il Partito dell’Astensione: il vero vincitore

Tutti i media  stanno continuando a bombardare gli italiani con le analisi del voto amministrativo . Non 
importa se cantano vittoria in quanto di sinistra , più o meno estrema , o piangono lacrime per la sconfitta se di destra . Passando per il centro che non sappiamo se esiste e cosa sia esattamente . Ma tutti , 
proprio tutti , ignorano ancora una volta il vero vincitore di questo turno di ballottaggio : il "Partito dell' Astensione" . 
Che , non voto dopo non voto , assieme alle alleate schede bianche e nulle (i cui dati non vengono mai forniti) viaggia in costante aumento . Alla faccia degli sponsor del regime "democratico" di destra , centro e sinistra e dei loro mentori politici , economici , sindacali , culturali etc. che li fanno vivere e prosperare solo 
nella metà della società . Quella che interessa loro ed i loro sodali . Io e tanti altri , stiamo nella altra . Quella di chi non vota per scelta "politica" , con la certezza della implosione naturale , nel tempo , di un sistema "democratico ed antifascista" (non solo italiano) che , tramite leggi elettorali , lacciuoli costituzionali , comportamenti dittatoriali ed economici delle caste dominanti , impedisce a gran parte del popolo di far 
sentire la propria voce in modo realmente rappresentativo . Che dovrebbe essere principalmente uno : quando e dove non vota (comprese bianche e nulle) la metà più uno degli elettori , tutti a casa e si 
annullano le vigenti leggi elettorali . So , sappiamo bene che la galassia dello astensionismo è variegata e scomposta . Ma esiste . E se ne frega dei media , dei partiti , dei sindacati , delle istituzioni...insomma di quanto viene percepito come lontano , falso e pure ostile . Piaccia o meno questo è un aspetto della realtà . 
Ignorarlo non servirà a nulla tranne che ad alimentare il fenomeno stesso . Per fortuna . 
http://www.vincenzomannello.it

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