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Ultimissime del giorno da ADNKRONOS

giovedì 31 marzo 2011

Icarus va a caccia di neutrini

Avviato al Gran Sasso l'esperimento ideato da Carlo Rubbia. Farà luce sulla "materia oscura".
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com/ - 30-03-2011]
Carlo Rubbia Icarus Gran Sasso neutrini Cern
Neutrini e materia oscura: sono questi gli argomenti su cui mira a fare luce il progetto Icarus - Imaging Cosmic and Rare Underground Signals - ideato da Carlo Rubbia già nel 1977 e finalmente avviato al laboratorio dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso.
Lì, sotto 1.400 metri di roccia, si osservano i neutrini emessi dal Cern di Ginevra, a più di 700 Km di distanza, sui quali alcune scoperte sono già state compiute.
Per poter raccogliere informazioni su questi elementi ancora in parte sconosciuti sono stati approntati due contenitori che ospitano argon liquido: alcuni - pochi, dei miliardi partiti dal Cern - neutrini si scontrano con gli atomi di argon, permettendo di capire qualcosa di più sulla loro natura.
Grazie a questi esperimenti Icarus spera di rispondere anche ad alcune delle domande sulla materia oscura che dovrebbe costituire circa il 95% dell'Universo ma che finora è rimasta completamente sconosciuta.
Iniziare a svelarne i misteri avrebbe ricadute immense su tutta la fisica e la cosmologia, con un'importanza che Rubbia stesso paragona a quello della rivoluzione copernicana.
Il premio Nobel è orgoglioso di poter fungere da padrino per Icarus non solo perché nato da una sua idea ma perché questo esperimento rappresenta "un'occasione per celebrare vent'anni di originale ricerca e sviluppo attraverso la realizzazione concreta in Italia di uno strumento scientifico di grandi dimensioni, di altissima tecnologia e fino ad ora unico al mondo, e che, peraltro seguendo il nostro esempio, sia americani che giapponesi hanno iniziato a sviluppare e perseguire".

Economia: Sarkozy vuole Roma fuori dall'euro (MF)


MILANO (MF-DJ)--Parigi, con la complicita' di Berlino, vuole arrivare allo show down finale: l'Italia fuori dalla serie A dell'euro. Quello che sulla carta potrebbe sembrare solo un elemento da spy story finanziaria si
comincia a materializzare sulla scrivania di Giulio Tremonti come una concreta possibilita'.
Le ultime uscite aggressive delle aziende francesi, a caccia dei tesori nascosti nella pancia di Edison, Parmalat, FonSai, Pioneer e persino Generali, nascondono, si legge in un articolo di Milano Finanza, un
progetto che va anche al di la' del gia' deprecabile evidente intento di far fuori Roma dalle rotte petrolifere della Libia in fiamme: spolpare il cuore dell'economia italiana, conquistarne magari una bella fetta del
risparmio e costringere il Belpaese affannato a fare i conti con la possibilita' di cadere nella serie B del futuro euro, tutto a trazione franco-tedesca.
Il tutto condito da un dato ancora oggi molto poco noto: una bella fetta del debito pubblico italiano, 1.700 miliardi, e' in pancia alle banche transalpine, dopo essere stato custodito per decenni nei portafogli dei
Bot people e negli ultimi anni da istituti italiani e soprattutto stranieri.

alberto.chimenti@mfdowjones.it

mercoledì 30 marzo 2011

La prossima guerra sarà per l’oro blu: l’acqua.


La prossima guerra sarà per l’oro blu: l’acqua. Nel Medio Oriente e Nord Africa, è già un casus belli. Il paese più ricco è l’Albania… di Antonio de Martini

Con un attacco nucleare si può mettere in ginocchio  anche un  grande paese in trenta giorni.  Con la Bomba A ( alimentare) una nazione  crolla in una settimana. Se privata di acqua, bastano due giorni.
Secondo un rapporto dell’Unicef   (“population without improved drinking water sources by region in 2002“WHO/UNICEF,2004), 1,1 miliardo di persone nel mondo  non ha accesso all’acqua e 2,6 miliardi ha accesso ad acque non potabili.
I continenti più problematici sono l’Asia e l’Africa  e il maggior consumatore di acqua è l’attività agricola ( utilizza  il 70% della disponibilità mondiale). L’allevamento fa la parte del leone dato che serve una quantità 15 volte maggiore per produrre un chilo di bovino, rispetto a quella necessaria per produrre un chilo di grano.
Secondo un rapporto del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo ( PNUD) , il 90% degli abitanti del Medio Oriente  nel 2025 vivranno in aree di penuria idrica grave.
Ecco perché le guerre dell’acqua sono già cominciate e colpiscono i più poveri.  Il Nilo viene conteso tra L’Egitto, il Sudan, l’Etiopia, ma anche ( dal maggio 2010 hanno firmato un accordo e vogliono aggiungersi ) Kenia, Tanzania, Burundi e Repubblica Democratica del Congo. Presto inizieranno i negoziati tra loro e si prevedono tensioni.  Cina e Russia  hanno già avuto problemi per controllo del bacino del  fiume Amur, ma per ora concentriamoci sulla zona calda.
Turchia, Siria e Irak e – presto  anche il kurdistan-  si contendono  il controllo dei bacini del  Tigri e L’Eufrate. Israele che ha visto ridursi drammaticamente il bacino del Lago di Tiberiade ( dai 450milioni di metri cubi /anno di 20 anni fa , agli 87 milioni di oggi)  e ridursi a un rigagnolo maleolente il  fiume Giordano, ha già fatto numerosi interventi militari per garantirsi l’uso delle acque del fiume Litani che ha le sorgenti in Libano.
Tecnologicamente avanzatissimo, Israele ha  costruito 31 centri per la dissalazione delle acque e 9 centri per il riuso delle acque reflue. Israele applica il riuso delle acque al 67% , l’Italia all’8%.
Per “fabbricare” un litro di petrolio sono necessari 2,5 litri di acqua, mentre per produrre un litro di biocarburante  dai cereali, servono circa  mille litri di acqua per ottenerli.
Nella crisi siriana ,  anche l’acqua ha messo  lo zampino.Un ricercatore della George  Washington University  ( Murhaf Jouejati) specialista di  problemi siriani, ha calcolato che circa 200.000 persone sono affluite nella zona da Deraa  ( dove ci sono i disordini) negli ultimi due anni a causa delle restrizioni unilaterlamente imposte agli agricoltori dell’est siriano dal sistema di  dighe turche che regolano il flusso dell’Eufrate, in palese violazione degli accordi sottoscritti nel 1987 che assicuravano alla Siria un minimo di 500metri cubi al secondo. La politica di riempimento dei bacini  del GAP ( vedi più sotto) ha bloccato queste acque per mesi.
La Turchia,  approfittando della debolezza politica dell’Irak, ha ridotto  del 40% la quantità  di acque che passano in Siria e Irak, creando una “quasi emergenza umanitaria ” a detta degli esperti.  L’ isola di Cipro ha problemi di stress idrico ( meno di mille metri cubi per abitante/anno) importanti a causa del flusso di turisti che in estate  invade le sue spiagge. L’area di Cipro Nord è rifornita ( 6 milioni di metri cubi/anno)  dalla Turchia col sistema dei “sacchi medusa” che , rimorchiati, trasportano ingenti quantitativi. Malta e Creta hanno lo stesso problema. Il sistema dei sacchi medusa è stato usato tra Turchia e Israele  per alcuni anni, ma a causa della tensione politica ( e dell’appoggio israeliano ai Kurdi)  è stato sospeso, mi pare, nel 2006.
Con 22 dighe e 19 centrali elettriche capaci di produrre  30 miliardi di KWh/anno, la Turchia è l’idropotenza del Medio Oriente.
La sola diga ATATURK   si estende su 800km quadrati per 140 metri di profondità e irrigerà 1,7 milioni diettari di terreno anatolico con 22 miliardi di metri cubi/anno assicurando alla Turchia l’autosufficienza alimentare. La zona , essenzialmente cerealicola, grazie all’acqua potrà assicurare la rotazione delle colture.
Certo, i nove dipartimenti turchi coinvolti nel progetto GAP ( progetto del sud est anatolico)  sono abitati in maggioranza da Kurdi  che parlano una loro lingua indoeuropea, occupano territori centrali in Iran , Irak, Siria e sono circa 40 milioni di persone. II trattato di Sevres alla fine della prima guerra mondiale ne riconobbe l’indipendenza e il diritto a un loro stato, ma  la riconquista di Ataturk mise fine al sogno.  Il sistema delle acque  creato dalla Turchia con una spesa di 30 miliardi di dollari  le da uno status di superpotenza  regionale  se non internazionale e solo la miopia di Sarkosi può cercare di emarginarla dall’Europa.
La presenza di questo investimento strategico  in territorio Kurdo  limita le possibilità dei kurdi  ( che il governo chiama “turchi della Montagna”)  ed è stato la ragione principale dell’accanimento militare nella repressione  del movimento indipendentista. I kurdi irakeni non possono aiutare i connazionali a pena di perdere le risorse idriche che li fanno vivere. Il ricatto dell’acqua è potente.
Anche la guerra Iran -Irak ( oltre 300mila morti )  durata otto anni ,è dovuta anche al desiderio di controllo dello Shatt el Arab, la confluenza -estuario di Tigri e Eufrate.
L’acqua è dunque preziosa  quanto e più del petrolio, presto avrà un costo ( non vuol dire che dovrà essere privatizzata, anzi.) e il paese più ricco  di acque del bacino mediterraneo è l’Albania.  Non solo , ha anche i maggiori dislivelli naturali rispetto al livello del mare. Con le sue acque ed un buon progetto, si può produrre  enrgia pari a quattro centrali nucleari,  un acquedotto che disseti il sud Italia  e  le fornisca energia a meno di metà del prezzo attuale.  Teniamoci pronti a difendere almeno Berisha.

Popolo Partecipazione Destino

lunedì 28 marzo 2011

Aggiornamento n. 79 di Cantiribelli

Link to Cantiribelli - Il portale della Musica Alternativa di Destra » Newsletter settimanale

Newsletter settimanale n.79
fondazione-massimo-morsello
Ecco la newsletter settimanale di www.cantiribelli.com, il portale della Musica Alternativa Italiana. Di seguito sono riportate le notizie più importanti degli ultimi 7 giorni:
1) Grande successo per il Memorial Massimo Morsello
http://www.cantiribelli.com/grande-successo-per-il-memorial-di-massimo-morsello
2) Importanti aggiornamenti nel sito della Lorien
http://www.cantiribelli.com/importanti-aggiornamenti-nel-sito-della-lorien
3) 30 Marzo – Concerto per ricordare Peppe Dimitri
http://www.cantiribelli.com/30-marzo-concerto-per-peppe-dimitri
4) Scarica l’ebook dedicato a Massimo Morsello con gli interventi di Guido Giraudo, Cristina Di Giorgi, Skoll, Roberto Scocco, Gabriele Marconi, Francesco Mancinelli, Hobbit, Zetazeroalfa, Londinium SPQR e Compagnia dell’Anello
http://www.cantiribelli.com/scarica-lebook-morsello-per-gli-amici-sono-solo-massimino
5) Prossimi concerti:
30 Marzo – La Vecchia Sezione e Marconi a Casalpalocco (RM)
01 Aprile – Skoll a Busto Arsizio (Va)
02 Aprile – Hobbit e Gesta Bellica a Brescia
02 Aprile – Testudo a Foggia
09 Aprile – Zetazeroalfa a Lucca
09 Aprile – La Vecchia Sezione a Verona
09 Aprile – Garrota Koma Etilico e Broi Laur a Cazzago San Martino (Bs)
16 Aprile – Hellzappoppin e Malnatt a Trento
17 Aprile – La Vecchia Sezione a Catanzaro
21 Maggio – La Vecchia Sezione a Catania
http://www.cantiribelli.com/category/concerti
6) Ascolta o scarica l’intervista a Skoll realizzata da RadioBandieraNera
http://www.cantiribelli.com/ascolta-o-scarica-lintervista-di-rbn-a-skoll
7) MP3 GRATUITI di F. Constantinescu, Decima Balder, Ich Liebe Dich, Terza Via, Indole, Compagnia dell’Anello e Skoll
http://www.cantiribelli.com/index.php/category/mp3
Grazie per l’attenzione,
http://www.cantiribelli.com/

Se l’occidente si crede Dio

di Massimo Fini - 27/03/2011
Fonte: Massimo Fini [scheda fonte]
http://1.bp.blogspot.com/_uC2S7S3G8Bo/TP-kQQoVVbI/AAAAAAAAAK8/N8If_Ld9cx8/s1600/imperialismo55.jpg
Nei bei tempi andati le Potenze quando volevano una cosa mandavano le cannoniere e se la prendevano. Era un metodo brutale ma, almeno, intellettualmente onesto. Oggi noi ci vergogniamo di fare la guerra. Naturalmente le guerre si fanno lo stesso, perché sono parte della storia dell’uomo, ma con cattiva coscienza pensando di salvarsi l’anima chiamandole con altri nomi: operazioni di polizia internazionale, di “peace keeping”, missioni in difesa dei “diritti umani”.
Con i “diritti umani” nell’Occidente liberale, democratico, illuminista, non si scherza. In nome loro siamo disposti a fare delle vere carneficine. Siamo i nuovi Robin Hood, cavalieri senza macchia e senza paura che difendono i Deboli contro i Forti, il Bene contro il Male che per noi è sempre Assoluto e non può avere dalla sua ragione alcuna. L’Occidente si è sostituito a Dio e amministra la Giustizia Universale, attraverso una sua polizia internazionale chiamata Nato alla cui testa c’è un Paese dalla morale specchiatissima, il vero faro della “cultura superiore”, l’unico ad aver sganciato l’Atomica, il solo ad avere praticato, in tempi moderni, la schiavitù, scomparsa dall’epoca romana, che ha avuto fino a mezzo secolo fa l’apartheid, che nel dopoguerra si è reso protagonista, secondo un conteggio di Gore Vidal, di 166 attacchi ad altri Stati non motivati da aggressioni nei suoi confronti, che ha 66 basi militari in 19 Paesi del mondo (senza contare quelle dell’Alleanza Atlantica, che son poi ancora basi Usa) e la cui storia è cominciata con un genocidio, anche a base di “armi chimiche” (whisky) su un popolo praticamente inerme (Winchester contro frecce).
In Serbia, in nome dei “diritti umani”, si fecero 5500 vittime civili, di cui 500 erano albanesi cioè quelli che si intendeva difendere, si è perpetrata (dopo quella del presidente croato Tudjman, nostro alleato: 800 mila serbi cacciati in un solo giorno dalle krajne) la più grande “pulizia etnica” dei Balcani: dei 360 mila serbi che vivevano in Kosovo ne sono rimasti solo 60 mila. In compenso c’è la più grande base americana del mondo. Ma questo era solo l’esordio dei “diritti umani”. In Iraq l’intervento americano ha provocato 170 mila morti, infinitamente di più di quanti ne avesse fatti Saddam Hussein in decenni di satrapia (il calcolo è stato fatto, molto semplicemente, da una rivista medica inglese confrontando i decessi dell’era Saddam con gli anni dell’intervento americano). Ma non è finita perché, acquisito l’Iraq come neoprotettorato Usa, si è innescata una feroce guerra civile fra sciiti e sunniti con decine e a volte centinaia di morti quasi ogni giorno, divenuti cosa così abituale che la stampa occidentale non ne dà più notizia, a meno che non venga accoppato qualche cristiano e allora ci sono le geremiadi del Papa che non ha mai speso una parola, dicansi una, per le vittime civili, adulti maschi, vecchi, donne, bambini, provocate dai bombardamenti Nato in Afghanistan.
Recita un rapporto Onu del 2009: «La maggioranza delle vittime civili (circa 60 mila, ndr) è causata dai bombardamenti della Nato». Perché i difensori dei “diritti umani”, i cavalieri senza macchia e senza paura, non hanno nemmeno più il coraggio di combattere. «Se potessi» ha detto Barack Obama «manderei in Afghanistan solo i robot, per risparmiare la vita dei nostri soldati». E gli afgani? E i Talebani? Non sono uomini propriamente detti, non appartengono alla “cultura superiore”. Ma il combattente che non combatte, approfittando della sua enorme superiorità tecnologica, perde ogni legittimità. In Afghanistan come in Libia.

Dove sono le bandiere della pace?


Ma, se non ora, quando?
Certo che sono strani quelli di "sinistra" e non parlo di partiti o movimenti ma proprio degli uomini e delle donne che ritengono di essere progressisti, illuminati, democratici e detentori della verità.
Chi non ricorda i balconi pieni delle bandiere arcobaleno e i cortei colorati?
C'è forse bisogno di qualcuno o qualcosa per esporre una bandiera: non dovrebbe essere un gesto spontaneo?
Allora è proprio vero che ci sono guerre di serie A e serie B e, soprattutto, morti di serie A e di serie B! 
P.S. Se non si fosse capito, non sono un pacifista!

Ti piace vincere facile (2)?


La vendetta dei ribelli: riconquistano Ajdabya e fanno a pezzi i nemici
di Gian Micalessin
I raid della coalizione mettono in fuga i fedelissimi di Gheddafi. E gli insorti li eguagliano in atrocità
Ajdabyia Un cencio di lana e sabbia, un pugno calcinato, cinque artigli di carbone avvinghiati ad zolla di deserto. La coperta si solleva, un nugolo di mosche svela l’orrore. Il cranio è un’anguria cucinata, bruciata, scoppiata, il resto uno scempio senza più forma. Ahmed Sheiki sventola la coperta insanguinata, gli insetti impazziti sciamano confusi tra lamiere contorte, sabbia infuocata, granate inesplose. Ronzano famelici e indifferenti su quel crogiuolo di vittoria e sconfitta, disprezzo e orrore. «Guardateli, sono neri, neri come quelli del Ciad sono venuti da lì non sono libici, sono mercenari, sono arrostiti con i soldi di Gheddafi», strilla Ahmed Sheiki mentre il suo amico solleva al cielo un altra coltre, scoperchia un’altra urna. Stavolta è una croce rivolta al cielo, le braccia aperte, il volto scavato da una sciabolata di schegge. Sono solo i primi due in questo sterminato cimitero di distruzione e morte che circonda l’asfalto, tracima nella sabbia s’estende tra le dune avvolge la città e le sue case, s’allunga a sud per una ventina di chilometri. Ajdabya è libera, le truppe di Gheddafi sono in fuga, i tricolori neri rossi e verdi dei ribelli issati sui cassoni dei pick up disegnano la vittoria. Le mitragliatrici antiaree e i kalashnikov la suggellano con migliaia di colpi sparati al cielo. In questa gazzarra di gioia e morte è disegnata la geografia della disfatta, il colpo fatale inferto alle truppe del rais dai Tornado e dai Rafael della coalizione, la vittoria intascata ma non guadagnata dall’armata Brancaleone della Cirenaica. I due primi corpi calcinati sono a una decina di chilometri dal posto di blocco che fino ad ieri sera segnava l’ultima linea ribelle. La svolta piomba dal cielo nella notte di venerdì quando una squadriglia inquadra nei radar i due carri T-72 appoggiati alla massicciata di sabbia, le batterie di katyusha parcheggiate nel deserto, i blindati con a bordo fantaccini libici e mercenari neri. Non è battaglia, è ecatombe. I missili decapitano i carri, carbonizzano i camion con le katyusha, trafiggono uno dopo l’altro i blindati per il trasporto truppa. Chi è ancora vivo zompa sui mezzi, salta sulle macchine civili razziate in città, corre verso sud. È una fuga disperata interrotta da continue scudisciate. Le piaghe sono un ricamo nero disegnato per chilometri nelle dune. Chi è colpito non ha speranze. Questa torretta di T-72 volata a venti metri dalla propria carcassa, quel grumo di carne sangue e vestiti che le fumano accanto ne sono la dimostrazione. I guerriglieri in jeans e bandana che ci danzano attorno sono controfigure di una svolta caduta dall’alto, decisa altrove. Dietro le truppe in fuga c’è solo il rombo dei jet e il fremito della paura. I ribelli per arrivare ad Aidabya devono solo metter in moto la proprio colonna. Solo inseguire la scia di morte. Eccola Ajdabya. Palazzi senz’anima finestre sprangate, abitazioni abbandonate da giorni. Chi come Mokhtar Said ti spinge tra le serrande i calcinacci d’una camera sventrata è appena arrivato da Bengasi. «Siamo fuggiti tutti, chi poteva sopravvivere qui... i soldati di Gheddafi tiravano su chiunque si muoveva». L’ingresso del suo vicino è un impasto di sabbia e sangue. «Sua moglie è morta decapitata da una scheggia, lui è rimasto ferito alla schiena. Non si poteva vivere qui». Di tanto in tanto qualcuno arriva, spinge il cancello, salta in macchina corre a Bengasi a richiamare la famiglia. «Chi poteva se n’è andato, chi è rimasto era senz’acqua e senza cibo - ti racconta Ahmad Lesmashy direttore dell’ospedale - Dentro non c’è un solo paziente. Non potevamo lavorare, di notte li trasferivamo fuori dalla città li mandavamo a Bengasi». Alla luce della liberazione la Stalingrado dei giorni passati sembra una città fantasma, desolantemente abbandonata. L’ultima mazzata è 20 chilometri oltre l’ingresso occidentale della città. Sono venti cadaveri che gli infermieri raccolgono e scodellano sul cassone di un camion. Visti da lontano sono un raccapricciante informe cumulo di carne, un monumento ambulante all’orrore della guerra. I guerriglieri lo circondano con i kalashnikov alzati, lanciano al cielo l’entusiasmo indifferente dei loro Allah Akbar. Tutto quel che non è ancora su quel camion, tutto quel che non fuma nella polvere, è arroccato trenta chilometri a sud. E per sloggiarlo non servirà l’entusiasmo rivoluzionario, non servirà Allah. Basterà un’altra artigliata di Tornado.

© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. -

domenica 27 marzo 2011

Storia del Btg. Uccelli della San Marco


La San Marco sulla Linea Gotica
Storia militare delle operazioni del II/6° Rgt. e III/5° Rgt.,
Divisione Fanteria di Marina "San Marco", ottobre 1944 - aprile 1945
di Pieramedeo Baldrati
a cura di Andrea Lombardi
In questo libro il ciclo di operazioni del II/6° (il famoso Battaglione Uccelli) e il III/5° (Battaglione Blotto) della Divisione Fanteria di Marina “San Marco” della RSI sulla Linea Gotica nei settori della Garfagnana e dell’Abetone sono ricostruiti giorno per giorno attraverso la pubblicazione dei diari di guerra delle due unità, integrati con documenti e testimonianze di veterani, fornendo così al lettore un quadro documentato e vivido dei durissimi combattimenti nell’inverno 1944-1945, che videro i Marò della “San Marco” tenere testa con apprezzabile efficienza militare alle superiori forze Alleate.
Con l’ordine di battaglia dettagliato dei due Battaglioni e le motivazioni delle ricompense al Valor Militare conseguite dai Marò nei combattimenti sulla Linea Gotica.
F.to 17x24, brossura, ill. in b/n e col., 290 pag., 29,- Euro, Ass. Cult. ITALIA, Genova 2011.
Info ars_italia@hotmail.com

sabato 26 marzo 2011

Aggiornamenti EURASIA (19-25 03 11)

eurasia

Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (19-25 Marzo 2011):
TEORIA GEOPOLITICA
Il tramonto del Leviathan statunitense
Antonio Grego
Pur se in una fase di declino gli Stati Uniti sono ancora capaci di esercitare una residua forma di egemonia: l'attuale fase è da ritenersi potenzialmente più pericolosa della precedente fase unipolare perché è proprio quando l'animale è ferito mortalmente che la sua reazione diventa più sconsiderata e furente.
VENERDÌ, 25 MARZO
L’Italia è in guerra contro i suoi interessi
Spartaco Puttini
Il rapporto stabilito con la Libia di Gheddafi rispondeva al nostro interesse nazionale. La situazione attuale no. Non corrispondeva all’interesse dell’Italia accettare la destabilizzazione del nostro partner all’inizio della crisi, né tantomeno schierarsi contro la Libia sperando che il nostro servilismo ci procurasse almeno le briciole sulle fumanti macerie di una nazione devastata dai bombardamenti, dopo.
GIOVEDÌ, 24 MARZO Dal Kosovo alla Libia: il lato oscuro dell'interventismo "umanitario"
Stefano Vernole
Giunto simbolicamente a Belgrado il 23 marzo il capo del governo di Mosca, Vladimir Putin, avrebbe dichiarato che tra l’attuale crisi libica e quella kosovara di 12 anni fa esisterebbero diverse differenze. Sicuramente, però, vi sono anche parecchie analogie. MERCOLEDÌ, 23 MARZO
Libia: che alternative aveva l'Italia
Daniele Scalea
In un articolo di pochi giorni fa si è criticato il comportamento della diplomazia italiana in occasione della crisi libica. Resta ora da valutare, per completezza, di quali alternative disponeva l'Italia per meglio affrontare la crisi libica.
MARTEDÌ, 22 MARZO
La Turchia e la fronda alla NATO: no ai bombardamenti sulla Libia
Aldo Braccio
Ankara ritiene che il comportamento della coalizione non sia conforme alle norme internazionali e chiede agli altri membri della NATO di rivedere i piani di eventuale intervento militare dell’organizzazione, sottolineando i danni subiti dalla popolazione civile nel corso dei primi bombardamenti alleati. LUNEDÌ, 21 MARZO
Bahrain: nuove rivolte, vecchie richieste
Rita Borgnolo
Tra passato e presente, il Bahrain si trova ad affrontare proteste e richieste di cambiamento la cui portata internazionale diventa fondamentale allorquando ad entrare in gioco sono potenze quali l'Arabia Saudita e l'Iran. Alla finestra, gli Stati Uniti, alla ricerca del giusto equilibrio nella regione mediorientale.
SABATO, 19 MARZO
L'Italia ha già perso la sua guerra di Libia
Daniele Scalea
Dopo aver celebrato in sordina il Centocinquantenario dell'Unità, il Governo italiano ha scelto d'aggiungere ai festeggiamenti uno strascico molto particolare: una guerra in Libia. Qualsiasi sarà l'esito dello scontro, l'Italia ha già perduto la sua campagna di Libia.
...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito.
Le ricordiamo che è attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero di "Eurasia" (3/2010) dedicato agli USA: Egemonia e declino
Buona lettura!
la Redazione
Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
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giovedì 24 marzo 2011

Nuovo allarme nucleare dalla vicina Slovenia….


Ieri alle 10.24, la centrale nucleare di Krsko in Slovenia è stata spenta a seguito di un' avaria di cui si ignorano le cause. Si suppone che i paesi limitrofi siamo stati informati. I sistemi di sicurezza sono entrati correttamente in funzione. Si aspettano notizie radiologiche sugli eventuali rilasci gassosi detti "controllati" (se ne conoscono le quantità e escono dal camino appositamente predisposto su ogni centrale...) , ma non meno dannosi per la salute di chi li respira, che accompagnano quasi sistematicamente le procedure di spegnimento forzato. Con l'eccezione dell'Osservatorio Italiano finora nessuna grande agenzia di stampa italiana ha riportato la notizia. Siamo ben radioprotetti, non c'è dubbio.

Osservatorio Italiano

mercoledì 23 marzo 2011

23 marzo 1919 nasce il Fascismo

23 Marzo 1919
Fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento





Alberto B. Mariantoni
Il 23 Marzo del 1919, quando ebbe luogo, a Milano, la prima Assemblea costitutiva dei ‘Fasci Italiani di Combattimento’, nessuno o quasi, in Italia ed all'estero, si accorse di quella riunione, né tanto meno prese in considerazione la portata storica, politica, economica, sociale, culturale ed esistenziale di quell'avvenimento.
Prova ne furono, le classiche ed asettiche ‘dieci righe’ di formale resoconto giornalistico che apparvero, il giorno dopo, sulle sole pagine di cronaca locale di alcuni quotidiani milanesi.
Ed era normale che così avvenisse!
Convocata a soli quattro mesi dalla firma dell'Armistizio di Villa Giusti (4 Novembre 1918) e dalla fine, per l'Italia, della Prima Guerra mondiale, quella “storica adunata” - non solo era stata distrattamente equivocata o semplicemente confusa, dagli osservatori esterni, con uno qualsiasi dei tanti convegni patriottici organizzati in quel periodo dagli ex-interventisti e/o ex-combattenti, ma - non aveva nemmeno avuto il tempo materiale di essere adeguatamente pubblicizzata, né ponderatamente né decentemente organizzata dai suoi stessi specifici promotori.
In altre parole, considerando che le situazioni di contingenza del Paese fossero più che mai imperiose ed incalzanti, l'allora direttore del "Popolo d'Italia", Benito Mussolini, e quello sparuto manipolo di camerati che lo attorniava e lo sosteneva sin dal 1914-15, avevano, per così dire, tentato di anticipare gli eventi (che immancabilmente inizieranno ad avverarsi nei mesi successivi) e, di conseguenza, avevano goliardicamente, dilettantisticamente e profusamente improvvisato.
L'annuncio per la convocazione di quell'Assemblea, infatti, dopo un primo fugace accenno di ‘appello’ lanciato dal futuro Duce l'11 Gennaio del 1919, aveva incominciato ad essere sistematicamente pubblicizzato, sul ‘Popolo d'Italia’, soltanto a partire dal 2 Marzo dello stesso anno. Cioè, esattamente diciannove giorni prima dell'incontro preparatorio di quel convegno (21 Marzo) e ventuno, dall'effettiva data di quel fatidico raduno (23 Marzo).
Risultato: alla vigilia di quell' “importantissima riunione”… (come lo stesso Mussolini l'aveva fino ad allora definita), l'iniziativa in questione era riuscita a malapena a raccogliere, in tutta la Penisola, soltanto 400 adesioni individuali (verbali o scritte) ed una trentina di conferme collettive di sostegno, da parte di qualche marginale associazione di reduci, di mutilati e di studenti.
Il 23 Marzo del 1919 - la data scelta dai futuri Sansepolcristi (come verranno definiti i partecipanti a quella riunione, a partire da quella data) - era una domenica come tante altre.
Milano - svestitasi temporaneamente del suo tradizionale e laborioso dinamismo feriale - si era, in quel giorno, apaticamente risvegliata sotto un'intermittente e noiosa pioggerellina primaverile. E piazza San Sepolcro (forse fu un caso, ma oggi è accertato che è proprio su quella piazza che sorgeva l’antico Forum della Mediolanum romana), raramente frequentata nei giorni festivi, appariva agli occasionali passanti, appena un po' più animata del solito.
Già dalle prime ore del mattino, infatti, diversi capannelli di persone, incuriosite o interessate, si erano spontaneamente costituiti dal lato opposto dello stretto piazzale che tuttora fronteggia la prominente basilica dalla facciata di aspetto medioevale (ma rifatta nel 1800) che è affiancata da due caratteristici campanili di stile romanico. E quell'inconsueto e sorprendente assembramento - con la sua attenzione principalmente rivolta all'indaffarato ed impaziente andirivieni che regnava davanti al portone d'ingresso del settecentesco ed, in quel tempo, abbastanza fatiscente Palazzo Castagni (sede designata per quella riunione) - faceva da estemporanea e surreale cornice al quadro piuttosto assembleare e senz'altro effervescente di quel rumoroso e singolare convegno.
All'interno di Palazzo Castagni - sede in quel tempo del ‘Circolo per gli Interessi Industriali, Commerciali e Agricoli’ della provincia di Milano ed i cui locali erano stati regolarmente presi in affitto e non certo “benevolmente concessi” dai responsabili del Capitalismo lombardo, come ebbero più tardi a pretendere i cosiddetti antifascisti della venticinquesima ora! - c'era di tutto: combattenti, arditi, volontari e mutilati della Prima Guerra mondiale, studenti, operai, commercianti, imprenditori, liberi professionisti, disoccupati, poeti, artisti, ex-interventisti, socialisti rivoluzionari, sindacalisti, anarchici, nazionalisti, futuristi, repubblicani, monarchici, massoni e, perfino, alcuni ebrei. E fu davvero un “miracolo” che la risicata e piuttosto deprimente Sala dei Commercianti di quel Circolo riuscisse addirittura quasi a riempirsi con meno di un centinaio di presenze effettive, tra cui - oltre i soliti curiosi e qualche poliziotto in borghese - soltanto 53 o 54 delegati dei nascituri ‘Fasci Italiani di Combattimento’.
Un reale fallimento, da un punto di vista formale. Ed uno strabiliante ed incalcolabile successo, se viene presa in considerazione la specifica qualità e la profonda sostanzialità di quell'avvenimento!
Quel giorno, infatti, al di là delle roboanti e bellicose dichiarazioni di principio che furono rispettivamente pronunciate dai diversi intervenuti, non furono soltanto gettate le basi di quello che più tardi diventerà il Fascismo Italiano. Quel giorno, se vogliamo, venne ri-inaugurato l'antico, naturale, umano e sempre valido metodo di fare politica all'interno della società: fissare, cioè, un obiettivo o uno scopo da raggiungere e chiamare indistintamente ed indiscriminatamente a raccolta tutti coloro che direttamente o indirettamente - al di là di qualunque schieramento partitico di appartenenza o qualsiasi schema ideologico o politico preconcetto - sono pronti, con il loro cuore, il loro spirito, la loro mente e/o le loro braccia ad implicarsi personalmente e concretamente in quell'impresa comune, per tentare di contribuire quotidianamente e fattivamente alla libertà, all'indipendenza, all'autodeterminazione ed alla sovranità politica, economica, culturale e militare del proprio Stato, nonché al benessere, alla fierezza ed alla dignità del Popolo-Nazione di cui si fa parte.
Ancora oggi, persino tra gli stessi Fascisti o presunti tali (il più delle volte, politicamente ottenebrati dalla rituale e ciclica "corsa alle sedie" democratica o semplicemente forviati o colonizzati da più di sessant’anni di quotidiana e martellante propaganda antifascista), ci si continua a meravigliare che un tale avvenimento abbia potuto effettivamente avere luogo. Oppure, che - in quell'occasione - "tutto" ed il "contrario di tutto" abbiano potuto incoerentemente ed inverosimilmente confluire in quel modesto e contraddittorio alveolo.
Come sappiamo, però, da quell’apparentemente incoerente alveolo, iniziò a scaturire un dinamico ed essenziale zampillo di speranza. Da quell’incontenibile anelito di vita, incominciò a sgorgare un irrisorio e trascurabile rigagnolo che, nel corso dei mesi, si trasformerà, dapprima, in torrente impetuoso e, successivamente, in poderosa, straripante e travolgente fiumana. E l’Italia ritornò a chiamarsi Roma!
Oggi, tentare di descrivere quel particolare episodio della nostra Storia, sembra davvero come raccontare una favola…
Eppure, fu semplicemente Storia. Storia di uomini e di volontà umane che tenacemente vollero ed arditamente e decisamente seppero raggiungere l'obiettivo che si erano liberamente, ostinatamente ed altruisticamente imposto di conseguire.
Quella loro Storia, ancora oggi, se ancora ce ne fosse bisogno, è là per dimostrare al mondo che quando si vuole, si può. E che il semplice buon senso e l'antica ‘arte del fare’, quando sono opportunamente “conditi” con un po' di coraggio e di autentica e trascinante abnegazione, oltre ad essere la migliore ricetta di ogni sana politica, sono sempre in grado, in ogni momento della Storia, di sconfessare qualunque tipo di teoria precostituita ed, allo stesso tempo, di contraddire, inficiare o stravolgere qualsiasi preteso, inevitabile o dogmatico "senso della storia"!

Alberto B. Mariantoni

Plutonio e uranio impoverito: bella miscela!

Plutonio (dal Giappone) e probabile uranio impoverito (dalla Libia bombardata) sono due dei volatili ingredienti alfa che i nostri polmoni europei stanno per gustare..
Non credete ai TG: da domani per almeno 2 giorni non uscite da casa o se non potete farne a meno indossate protezioni per le vie respiratorie e in caso di pioggia uscite con l'ombrello.
http://aipri.blogspot.com/

martedì 22 marzo 2011

Bruno Murari, l’inventore dell’accelerometro

Bruno Murari
Bruno Murari, classe 1936, doppia laurea in Scienza dell’Informazione «per i suoi contributi fondamentali nel campo della microelettronica che hanno consentito l’affermazione internazionale dell’industria italiana di alta tecnologia», è un genio sconosciuto: è infatti l’inventore dell’accelerometro, un microchip che ha fatto la fortuna (tra gli altri) di dispositivi come l’iPhone o la Nintendo Wii. L’accelerometro è uno di quei microchip che fa parte della famiglia Mems (Micro electromechanical systems): si tratta di minuscoli sensori in grado di rilevare l’inerzia di una massa quando viene sottoposta a un’accelerazione (per intenderci, è il chip che “capisce” che con la nostra automobile abbiamo urtato un ostacolo e fa scattare l’airbag) Lo stesso chip che, ormai, si trova in lavatrici, hard disk, consolle di videogame, telefonini, iPhone e Googlephone. Fiero della sua italianità. Qualche tempo fa, in un’intervista a Wired disse che “a ripensarci, comandare un computer con i propri gesti è qualcosa di molto mediterraneo, anzi molto italiano». Ne ha venduti oltre 400 milioni, un successo commerciale indiscutibile, dovuto soprattutto al fatto che i campi di applicazione sono, praticamente, infiniti: servono per rilevare le vibrazioni di automobili, macchinari ed edifici, possono misurare l’attività sismica, in campo medico misurano, per esempio, la compressione polmonare di un paziente, così come sono utilizzati negli orologi che misurano passi e distanza percorsa. Ormai sono inglobati in telefonini, computer, lettori mp3 e macchine fotografiche digitali. Samsung, Sony Ericsson, BlackBerry, Apple, Lenovo e Google le usano per rilevare i gesti e comandare i loro prodotti. La Nintendo con la sua Wii ha rivoluzionato il mondo delle console e dei videogiochi. Fino a non molto tempo fa erano utilizzati soprattutto in campo militare. Oggi, grazie alla riduzione dei costi e delle dimensioni, si trovano dappertutto. E chi ha intuito tutto ciò, è un italiano: Bruno Murari.

Venti di crisi

lunedì 21 marzo 2011

Aggiornamento n.78 di Cantiribelli

Link to Cantiribelli - Il portale della Musica Alternativa di Destra » Newsletter settimanale

Newsletter settimanale n.78
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Ecco la newsletter settimanale di www.cantiribelli.com, il portale della Musica Alternativa Italiana. Di seguito sono riportate le notizie più importanti degli ultimi 7 giorni:
1) Ascolta o scarica l’intervista a Skoll realizzata da RadioBandieraNera
http://www.cantiribelli.com/ascolta-o-scarica-lintervista-di-rbn-a-skoll
2) Scarica l’ebook dedicato a Massimo Morsello con gli interventi di Guido Giraudo, Cristina Di Giorgi, Skoll, Roberto Scocco, Gabriele Marconi, Francesco Mancinelli, Hobbit, Zetazeroalfa, Londinium SPQR e Compagnia dell’Anello
http://www.cantiribelli.com/scarica-lebook-morsello-per-gli-amici-sono-solo-massimino
3) I prossimi concerti de La Vecchia Sezione
http://www.cantiribelli.com/i-prossimi-concerti-de-la-vecchia-sezione
4) Skoll in concerto a Parma il 27 Marzo
http://www.cantiribelli.com/27-marzo-skoll-in-concerto-a-parma
5) Prossimi concerti:
26 Marzo – DDT, Hobbit e Malnatt a Milano
27 Marzo – Skoll a Parma
30 Marzo – La Vecchia Sezione e Marconi a Casalpalocco (RM)
01 Aprile – Skoll a Busto Arsizio (Va)
02 Aprile – Hobbit e Gesta Bellica a Brescia
09 Aprile – Zetazeroalfa a Lucca
09 Aprile – La Vecchia Sezione a Verona
09 Aprile – Garrota Koma Etilico e Broi Laur a Cazzago San Martino (Bs)
16 Aprile – Hellzappoppin e Malnatt a Trento
17 Aprile – La Vecchia Sezione a Catanzaro
21 Maggio – La Vecchia Sezione a Catania
http://www.cantiribelli.com/category/concerti
6) La storia della Musica Alternativa itinerante
http://www.cantiribelli.com/la-storia-della-musica-alternativa-itinerante
7) MP3 GRATUITI di F. Constantinescu, Decima Balder, Ich Liebe Dich, Terza Via, Indole, Compagnia dell’Anello e Skoll
http://www.cantiribelli.com/index.php/category/mp3
Grazie per l’attenzione,
http://www.cantiribelli.com/

Campagna militare in Libia


Questa notte sono stati appesi diversi striscioni di dissenso nei confronti della nuova campagna militare in Libia operata dagli "interessati" eserciti mondialisti, "volenterosi" solo quando annusano nuove opportunità d'arricchimento o vengono messi a repentaglio gli affari dei loro governi (o delle lobby dalle quali prendono ordini).
Non ci pare, infatti, che in altri analoghi casi (governo birmano nei confronti dei Karen e di altre etnie o Israele con i Palestinesi) i cd. "diritti umani" siano stato così celermente "tutelati". Forse che in quegli esempi di macelleria le potenze occidentali abbiano qualche responsabilità o intrallazzo?...
L'ONU, di suo, ancora una volta si è dimostrata a servizio dei Popoli, ma un giocattolo nelle mani dei Signori del Globo, utilizzata a loro piacimento quale copertura e legittimazione.
Sui politici italiani meglio non spendere una parola: ci avevano già pensato gli inglesi a coniare il verbo "to badoliate" per riassumerne la fedeltà ai patti sanciti... 
Nè Destra, Nè Sinistra
La Redazione di "OTTO" - Alternativa Antagonista (Verona)
http://www.alternativa-antagonista.com/
www.myspace.com/otto_vr
http://ottoverona.splinder.com/
postaotto@hotmail.com

domenica 20 marzo 2011

Contro la guerra nel Mediterraneo

Per la prima volta dal '45 si prospetta una guerra nel Mare Nostrum. La presa di posizione Francese, la risoluzione dell' Onu, e la viltà del Governo Italiano ci stanno facendo precipitare in una guerra che si potrebbe sviluppare con terribili conseguenze alle nostre porte. Il conflitto significa 1) che i poteri mondiali hanno bisogno di una guerra per riaffermare il loro dominio e la loro forza economica 2) che i regimi arabo nazionali saranno sostituiti da regimi integralisti quindi legati agli Stati uniti e all' Inghilterra ( i Fratelli Musulmani sono una creazione delle logge inglesi) 3) che il ritmo dell' invasione extracomunitaria conoscerà una accelerazione spaventosa.Il Parlamento Europeo stima che siano 50 milioni gli africani pronti ad entrare in Europa se gli si presenta l' occasione. Lo stesso scenario si sta aprendo in Russia dove le repubbliche caucasiche del sud stanno preparando l' invasione migratoria della Russia Europea e Cristiana mentre masse di cinesi entrano indisturbate nella zona siberiana. Quindi la chiamata alle armi di Sarkozy ( uomo dalla doppia cittadinanza francese e israeliana) rappresenta una chiamata alle armi contro l' Europa. Con un Berlusconi sotto ricatto, impotente e oltretutto traditore del suo amico Gheddafi ed una Lega che fa finta di opporsi ma poi, come su tutto il resto, obbedisce a chi davvero comanda, gli italiani con a cuore l' interesse nazionale possono confidare solamente in Forza Nuova. Noi crediamo in in un' Italia protagonista di un' Europa Forte, Armata ed Indipendente che esca dalla "tutela" americana e possa far cessare i venti di guerra che spirano sulle diverse sponde del Nostro Mare, ristabilendo una pace duratura.

N.B. Forza Nuova ha lanciato il sasso, speriamo che tutte le altre forze di "destra radicale" concordino nel rafforzare questa posizione politica.

sabato 19 marzo 2011

Aggiornamenti EURASIA (12-18 03 2011)

eurasia
Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (12-18 Marzo 2011):
TEORIA GEOPOLITICA
Dall’unipolarità alla multipolarità
Carlos Preyra Mele
La geopolitica rinasce a partire dagli anni settanta, quando la politica internazionale si trasforma dal modello che si fondava nello scontro ideologico (capitalismo versus comunismo), poiché in quegli anni gli USA stabiliscono buoni rapporti con la Cina comunista di Mao, a quello in cui si dà inizio a una nuova fase nella geopolitica moderna.


VENERDÌ, 18 MARZO
Il ritorno del panarabismo: fine della balcanizzazione?
Mahdi Darius Nazemroaya

A prescindere dai successi o insuccessi iniziali di queste rivolte, la marcia verso l'unità araba come progetto politico e popolare è un evento certo. Né le sue ondate possono essere contenute a lungo, mentre una nuova realtà geo-politica e sociologica inizia a prendere forma nella nazione araba.
GIOVEDÌ, 17 MARZO

La strategia “soft” di Obama nel Mediterraneo

Jonathan Laurence
Le rivolte del Nord Africa hanno colto di sorpresa la Casa Bianca o vanno viste come il risultato di un lavoro paziente, ma continuo, cui Washington si è dedicata negli ultimi tempi? L’amministrazione americana ha perso l’occasione di influenzare gli eventi o ha contribuito a rendere possibili le ‘rivolte dei gelsomini’?
MERCOLEDÌ, 16 MARZO
Fukushima: la tecnologia dell'inganno

Viktor Kovalev
Una tipica tecnologia dell'inganno è quello di dire la verità, ma non tutta la verità. La copertura mediatica delle recenti catastrofi nelle due centrali nucleari giapponesi Fukushima 1 e Fukushima 2 sembra essere costruita secondo il principio di cui sopra.

MARTEDÌ, 15 MARZO
La lingua del Dragone: soft power e sovranità linguistica

Maria Dolores Cabras
La sfida lanciata dalla Cina è finalizzata non solo a preservare il patrimonio culturale nazionale, ma soprattutto a ribadire la sostanzialità della sua sovranità linguistica, respingendo al contempo la forza seduttiva esercitata dagli altri Paesi ciascuno attraverso l’impiego delle proprie risorse di soft power.
LUNEDÌ, 14 MARZO
Mai combattere una guerra terrestre in Asia
George Friedman

Piazza Tahrir e le ripercussioni in Israele: tra ansie e nuove opportunità, la dirigenza israeliana guarda con estrema attenzione ai vicini avvenimenti egiziani. Quali le prospettive più probabili di uno scenario in continua evoluzione?
DOMENICA, 13 MARZO
La Libia tra specificità sociali, risorse e incertezza del futuro
Diego Del Priore

Molti media occidentali stanno mettendo in campo con una semplificazione imbarazzante i loro argomenti su ciò che sta accadendo nel mondo arabo. Come se all’interno di esso la scelta obbligata sia necessariamente tra una dittatura ed il fondamentalismo islamico.
SABATO, 12 MARZO
Egitto: Osservando nella sfera di cristallo della rivoluzione
Eric Walberg

I confronti tra la rivoluzione egiziana ed altre rivoluzioni del passato abbondano e sono istruttivi. Suggeriscono due scenari per il periodo post-rivoluzionario. La rivoluzione d'Egitto è simile al tradizionale scenario rivoluzionario predetto da Karl Marx alla metà del diciannovesimo secolo, una disperata protesta contro la povertà di massa, conseguenza di un capitalismo dilagante.
...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito.
Le ricordiamo che è attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero di "Eurasia" (3/2010) dedicato agli USA: Egemonia e declino
Buona lettura!
la Redazione
Per consultare gli archivi della Lista di diffusione Eurasia {cliccare}
Per contattarci per email {cliccare}

Omaggio a Pio Filippani Ronconi

image1Martedì 29 marzo, alle 20.30
Relatori: Gianfranco de Turris, Angelo Iacovella, Beniamino Melasecchi

Omaggio a Pio Filippani Ronconi
Scritti di Pio Filippani Ronconi per Vie della Tradizione
Anno XL, nn. 155-156, settembre-dicembre 2010
Rassegna quadrimestrale di orientamenti tradizionali
con tutti i suoi scritti apparsi sulla rivista e articoli a lui dedicati http://www.aseq.it/dettagli-libro/?libro=31390      
di AA. VV.
Edizioni Vie della Tradizione
da “Ai lettori” di Anna Cannizzo:
“Questo numero di “Vie della Tradizione” ci è particolarmente caro perché ripercorre le tappe significative di una collaborazione che ha segnato la storia di Vie della Tradizione ed ha segnato anche la storia del Suo fondatore. La sua collaborazione è iniziata nel 1972 e si è chiusa nel 1997. Con la morte del prof. Pio Filippani Ronconi si chiude un’epoca per Vie della Tradizione. La sua cultura, la sua lucida visione del mondo, la sua conoscenza approfondita della Tradizione orientale sono state per i lettori di Vie della Tradizione una guida non solo verso nuove conoscenze, ma anche nell’interpretazione della realtà circostante, perché hanno permesso di leggere l’Occidente attraverso un punto di vista diverso da quello occidentale. E’ un grazie speciale quello che vogliamo dare al prof. Filippani; so che se mio padre fosse vivo, gli avrebbe dedicato un numero speciale proprio come sto facendo io e l’avrebbe arricchito con ricordi personali sull’uomo oltre che sullo studioso. lo ero troppo piccola quando lo conobbi per avere ricordi personali; ho solo un’immagine davanti agli occhi: quella di un uomo dal portamento eretto, sempre vigile a se stesso che nel salone di casa nostra mostrava a mio fratello delle mosse di arti marziali e ricordo ancora il timbro di voce fermo e deciso. Il resto per me passa attraverso la lettura dei suoi scritti ed attraverso gli articoli ad apertura ed a chiusura di questa raccolta. L’ultimo in particolare è un’intervista che renderà la figura dello studioso familiare anche a quei lettori che non l’hanno conosciuto personalmente.”
Gianfranco de Turris, giornalista e scrittore, ha lavorato in Rai per 26 anni ed è stato vice caporedattore della redazione cultura del GiornaleRadio. E’ segretario della Fondazione Evola e cura l’edizione critica delle opere del filosofo per le Edizioni Mediterranee.Ha pubblicato sedici libri fra narrativa e saggistica.
Angelo Iacovella, docente di lingua e letteratura araba presso la libera università LUSPIO di Roma. Ha insegnato la stessa materia presso la facoltà di lettere e filosofia de L’Orientale di Napoli. Si occupa di letteratura mistica persiana di espressione araba, di cristologia coranica e di islam medievale. Ha tradotto saggi di al-Ghazali (Il concerto mistico e l’estasi) e di Ibn ‘Arabi (L’epistola dei settanta veli). In corso di stampa, a sua cura, per i tipi della Newton-Compton, il libro Centouno storie sull’islam.
Beniamino Melasecchi, iranista, è direttore della Scuola di lingue e letterature dell’Asia e dell’Africa dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, di cui è a anche socio. Redattore, da molti anni, della prestigiosa rivista East and West.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti (60).
Per qualsiasi ulteriore informazione, è possibile contattarci direttamente allo 06 6868400 oppure, via email, all’indirizzo info@aseq.it

venerdì 18 marzo 2011

Campo di Formazione


Siamo lieti di darvi notizia dell'imminente campo di Formazione giovanile presso l'isituto storico RSI ad Arezzo.
Di seguito il programma
Per info o adesioni inviateci una mail

Campo di Formazione - Fondazione RSI Giovani
30 Aprile - 1 Maggio 2011 - Terza Edizione
PROGRAMMA DI MASSIMA, in attese di conferme disponibilità
Venerdì sera - Arrivi e sistemazioni

Sabato Mattina
Reazione fisica a cura degli istruttori
Lavori di sistemazione e pulizia dell’Istituto


Relazione
La RSI – Origine e funzione - Significato e Storia
Docente: Stelvio Dal Piaz
Pranzo
A seguire Riposo e Pulizie varie
Sabato Pomeriggio
Relazione
150 = 122 + 23 La Storia d'Italia
Lotte di liberazione, indipendenza nazionale e sovranità limitata
Docente Prof. Rodolfo Sideri
Cena
Sabato Sera - Probabile
Film e documenti video, raccolta di brani da leggere
Recital per pianoforte e Parole, lettere dalla RSI

Domenica Mattina
Reazione fisica a cura degli istruttori
Relazione
La Fondazione RSI – Istituto Storico
L’origine, la funzione e le prospettive per il futuro
Docente Ing. Conti - Interviene Elisa Verardi
Pranzo Comunitario - Sistemazioni e Saluti

mercoledì 16 marzo 2011

Giappone, dove va la nube tossica?

di Debora Billi - 15/03/2011
Fonte: crisis
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In molti si chiedono che direzione prenderà la nube/le nubi che stanno fuoriuscendo dai reattori giapponesi. Così, ho pensato di intervistare il meteorologo. Ecco cosa mi ha risposto Luca Lombroso, responsabile tecnico dell'Osservatorio Geofisico di Modena e previsore meteorologo, nonché socio della Società Meteorologica Italiana (http://www.nimbus.it/) . E' noto per aver partecipato in qualità di esperto meteorologo a molte trasmissioni televisive. E, last but not least, è uno dei pochi italiani ad aver conseguito lo storico diploma di "perito nucleare" nel lontano 1983 (http://www.nucleari83.org/) .
Luca, cosa è uscito dai reattori?
Anzitutto occorre specificare che è impossibile stabilire cosa sia uscito dai reattori, che genere di particelle. Le particelle pesanti tendono a ricadere nel territorio circostante, quelle più leggere a disperdersi nell'atmosfera e a raggiungere anche grandi altitudini. Sono quelle destinate a "viaggiare" di più. Le più preoccupanti sono quelle relative agli scarti di fissione e i rifiuti radioattivi.
Di che genere è la nube che abbiamo visto?
Neppure questo è dato sapere: si può giudicare solo dalle immagini televisive. A sensazione, non è troppo alta. Il che è meglio per noi ma sicuramente peggio per i cittadini giapponesi.
Potrebbe fare il giro del mondo?
La nube di Chernobyl, seppur molto diversa da questa, ha fatto il giro del mondo diverse volte. Con appositi strumenti, si trovano ancora residui di Cesio nei più diversi ghiacciai, negli strati che coincidono con il 1986.
Puoi farci una previsione?
Certo che no! Ma posso fare un'ipotesi molto di massima sui movimenti nell'atmosfera. L'aria che si trova ora sopra il Giappone, potrebbe trovarsi sulla costa est degli Stati Uniti tra circa 7/8 giorni, in un'area approssimativa che va dal Messico all'Alaska. Dopo di che, potrebbe prendere qualsiasi direzione nord, anche verso Canada e Groenlandia, e in seguito il Nord Atlantico. Per raggiungere l'Europa, direi circa 14/15 giorni.
E finiremmo avvelenati?
Anche qui, da quel che sappiamo la fuoriuscita è troppo limitata perché le particelle arrivino fin qui in quantità significative. C'è da considerare che, in tutta la trasvolata, si disperderanno ovunque e qui arriverebbe davvero poco. Questo sempre salvo ulteriori sorprese e salvo informazioni mancanti.
Qualcuno sostiene che le correnti non possono arrivare al Polo Nord. Che ne dici?
Che non è così. L'aria può andare davvero ovunque, non ha alcun confine, fa percorsi incredibili.
Puoi fare una previsione per il Giappone?
Purtroppo, per il Giappone posso essere molto più preciso. Nelle prossime ore è prevista neve per Tokio e i dintorni della centrale di Fukushima. Ed è la peggiore delle notizie dal punto di vista meteorologico: la neve fa ricadere tutto a terra, e lì resta.
Luca attualmente conduce Lombroso Variabile, programma di approfondimento su tempo clima e dintorni, in onda al venerdì su Class News Msnbc. (http://caterpillar.blog.rai.it/ascolta)

martedì 15 marzo 2011

La tentazione al MALE(assoluto)

Il Giappone, la terra di Yamato dove il sole sorge, per ben due volte nella sua storia ultima rischia di diventare il paese dove il sole tramonta - definitivamente. Ma anche sulle nostre terre d'occidente incombe il medesimo destino. Nel 1989, le Edizioni di Ar publicarono uno studio sull'allettamento demoniaco dell'energia nucleare - La tentazione di Faust. Scientismo e mondialismo nell'era nucleare - che è tentazione al MALE (questa volta si 'male assoluto'). Suggeriamo ai lettori che ancora non l'avessero fatto, di leggerla e di diffonderla.
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La tentazione di Faust. Scientismo e mondialismo nell'era nucleare
Edizioni di Ar,  € 9,00 
Questo saggio di Malafronte appunta la propria attenzione sui pericoli della tecnologia nucleare.
L'autore mira a superare le ‘ragioni' del rifiuto del nucleare: non mediante la commistione con le tesi
regressive eco-pacifiste, ma ricercando e delineando quei significati più profondi che impongono scelte decisive e non mediabili.
http://www.edizionidiar.com/
info@libreriaar.com

Brunetta, niente raccomandazioni e concorsi chiavi in mano

Brunetta, niente raccomandazioni e concorsi chiavi in mano
di Alessandro Vinciarelli
lunedì 14 marzo 2011
Brunetta promette: stop alle raccomandazioni attraverso un programma che consentirà la realizzazione di concorsi chiavi in mano. Si chiamerà Vinca il migliore, secondo il paradigma CaaS (concorso-as-a-service).
Renato Brunetta: realizzare concorsi pubblici limitando al minimo, e possibilmente debellando, il fenomeno delle raccomandazioni, che in Italia è purtroppo una triste consuetudine. Questo è l'obiettivo dichiarato dal ministro per la Pubblica amministrazione, che lancia una nuova scommessa per migliorare le attività pubbliche e il rapporto fiduciario con il cittadino.
L'iniziativa si chiamerà "Vinca il migliore" e consentirà di offrire alle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, un servizio completo per la realizzazione dei concorsi.
Il servizio consentirà di alleggerire alcune attività degli amministratori, liberandoli da possibili pressioni e fornendo concorsi "chiavi in mano".
Il servizio, a costi ridottissimi, si occuperà di molte fasi preparatorie del concorso, dalla redazione del bando alla preselezione, dallo svolgimento delle prove alla certificazione fino alla proclamazione e alla formazione dei vincitori.
In questo modo oltre a limitare il fenomeno delle raccomandazioni, si proseguirà nel percorso di dematerializzazione e di semplificazione che il Governo cerca di portare avanti nonostante le cogenti difficoltà.
Per garantire la massima trasparenza e imparzialità, l'idea è di affidare la gestione del progetto ad un'agenzia terza alla quale ogni PA possa fare riferimento per delineare la propria strada da seguire. Attualmente l'iniziativa prevede il coinvolgimento di Formez - Spa presieduta da Secondo Amalfitano votata alla formazione e all'accesso nella pubblica amministrazione - e dell'Università Bocconi di Milano, le quali offrono «la garanzia di una buona reputazione, ha dichiarato Brunetta.
I primi risultati dovrebbero arrivare già lunedì, quando il Comune di Napoli, che sta sperimentando il sistema "chiavi in mano", chiuderà il concorso-corso Ripam per il quale sono stati riservati 530 posti di lavoro, le cui richieste potevano essere inviate esclusivamente online.
Il sistema è pensato per ottenere notevoli risparmi di denaro tali da permettere anche ai Coni che finora non si cimentavano nella pubblicazione di bandi per questioni economiche, di poterlo fare. I vantaggi sono avvertibili anche su fronte del risparmio di tempo e sul profilo della qualità.

lunedì 14 marzo 2011

Aggiornamento 77 di Cantiribelli

Link to Cantiribelli - Il portale della Musica Alternativa di Destra » Newsletter settimanale

Newsletter settimanale n.77
morsello-copertina-ebook
Ecco la newsletter settimanale di www.cantiribelli.com, il portale della Musica Alternativa Italiana. Di seguito sono riportate le notizie più importanti degli ultimi 7 giorni:
1) 10 Marzo 2001 – 10 Marzo 2011. Massimo Morsello PRESENTE.
Cantiribelli, in collaborazione con la RTP, ha deciso di ricordarlo attraverso le parole dei protagonisti della Musica Alternativa, racchiuse in un ebook in formato PDF. Scaricalo al seguente indirizzo:

http://www.cantiribelli.com/scarica-lebook-morsello-per-gli-amici-sono-solo-massimino
2) I prossimi concerti de La Vecchia Sezione
http://www.cantiribelli.com/i-prossimi-concerti-de-la-vecchia-sezione
3) Non Conforme n.100 in preparazione
http://www.cantiribelli.com/nonconforme-n-100-in-preparazione
4) Il programma del memorial Massimo Morsello
http://www.cantiribelli.com/10-12-marzo-programma-del-memorial-morsello
5) Prossimi concerti:
19 Marzo – Gesta Bellica, Green Arrows e Les Vilains a Roma
19 Marzo – Zetazeroalfa e Ultima Frontiera a Verona
19 Marzo – Testvdo a Corato (Ba)
27 Marzo – Skoll a Parma
30 Marzo – La Vecchia Sezione a Casalpalocco (RM)
01 Aprile – Skoll a Busto Arsizio (Va)
09 Aprile – Zetazeroalfa a Lucca
09 Aprile – La Vecchia Sezione a Verona
16 Aprile – Hellzappoppin e Malnatt a Trento
17 Aprile – La Vecchia Sezione a Catanzaro
21 Maggio – La Vecchia Sezione a Catania
http://www.cantiribelli.com/category/concerti
6) La storia della Musica Alternativa itinerante
http://www.cantiribelli.com/la-storia-della-musica-alternativa-itinerante
7) MP3 GRATUITI di F. Constantinescu, Decima Balder, Ich Liebe Dich, Terza Via, Indole, Compagnia dell’Anello e Skoll
http://www.cantiribelli.com/index.php/category/mp3
Grazie per l’attenzione,
http://www.cantiribelli.com/

Fisco, Facebook contro l'evasione

Fisco, Facebook contro l'evasione
di Barbara Weisz
venerdì 11 marzo 2011
Utilizzare i social network per verificare la compatibilità di stili di vita e redditi. È l'ultima novità dell'Agenzia delle Entrate, attualmente allo studio.
La lotta all'evasione fiscale in Italia potrebbe passare anche da Facebook. Il fisco sta pensando di utilizzare i social network come strumento per stanare gli eventuali evasori fiscali. Attenzione: non è stato deciso niente, ma «ci stiamo pensando» ha dichiarato il direttore dell'Agenzia per le Entrate Attilio Befera. Che ha proseguito: «è tutto da vedere, siamo ancora alle prime riflessioni, fra una decina di giorni faremo una scelta».
La possibilità allo studio è quella di utilizzare le conversazioni, le foto, e in genere il materiale che si trova sulle pagine di Facebook, Twitter e affini per cercare elementi sul tenore di vita dei contribuenti, e valutarne la compatibilità con il reddito dichiarato. Un tipo di verifica che già esiste in alcuni paesi, come alcuni stati Usa, dove non sono mancate le polemiche riferite in particolare alla privacy.
Comunque sia, ciò che invece è certo è che nel giro di pochi mesi sarà messo a punto il "redditometro", anch'esso uno strumento per trovare eventuali anomalie fra le entrate e le uscite dei contribuenti.
Un software che, secondo quanto dichiarato dall'Agenzia delle Entrate, sarà pronto entro giugno, mentre fra maggio e giugno è prevista la sperimentazione insieme alle associazioni di categoria. Un programma nel quale si potranno inserire i beni e i redditi propri e quelli del nucleo familiare. In caso di incongruità, c'è un secondo passaggio che confronta il tenore di vita con le entrate, in base a una serie di indici che saranno elaborati.
Tutte misure che vanno un pò nella stessa direzione, quella di utilizzare il tenore di vita come indicatore fiscale, per raggiungere un obiettivo preciso: combattere l'evasione, che sottrae ogni anno all'economia italiana qualcosa come 120 miliardi di euro.
I primi risultati nella lotta all'evasione si sono già visti, l'anno scorso sono stati recuperati circa 25 miliardi. Ma la strada è ancora lunga. come ha sottolineato lo stesso Befera: «serviranno 10 anni per sconfiggerla».

domenica 13 marzo 2011

Roma 2 Lazio niente!!!!

Totti: il Capitano!

Aggiornamenti EURASIA (5-11 03 2011)

eurasia
Di seguito gli aggiornamenti al sito di "Eurasia" di questa settimana (5-11 Marzo 2011):
TEORIA GEOPOLITICA
Critica della Geopolitica
Hervé Coutau-Bégaire
La geopolitica è una scienza controversa. Anche se è troppo presto per parlare di una rinascita duratura, anche se l’istituzionalizzazione universitaria si fa sempre attendere (al di fuori di qualche cattedra o centro di ricerca isolati), siamo in presenza di un vero movimento di fondo.


VENERDÌ, 11 FEBBRAIO
L'"Operazione Libia" e la battaglia per il petrolio
Michel Chossudovsky
Le implicazioni geopolitiche ed economiche di un intervento militare USA-NATO contro la Libia sono di vasta portata. L'"Operazione Libia" fa parte della più ampia agenda militare in Medio Oriente e Asia centrale, che consiste nel detenere il controllo e la proprietà aziendale di oltre il 60% delle riserve mondiali di petrolio e gas naturale, compresi gli oleogasdotti.
MERCOLEDÌ, 9 MARZO
Il Libro Bianco sullo sviluppo pacifico
Erica Saltarelli
"Non si vede la pianta crescere, il ghiaccio sciogliersi o l'uomo invecchiare, in quanto il fenomeno della crescita è globale, impercettibilmente graduale, fondato sulla durata"
MARTEDÌ, 7 MARZO
Il futuro dell’euro passa per Berlino
Paolo Guerrieri
In una serie di vertici di qui a fine marzo verrà ridisegnato l’intero assetto della governance economica dell’Europa. Le decisioni che vi verranno prese serviranno a fronteggiare i problemi di fondo che hanno determinato in quest’ultimo anno la grave crisi dell’euro. Una situazione di crisi che non è affatto finita.


DOMENICA, 5 MARZO
Continuano gli attriti “geopolitici” in Giappone.
Matteo Pistilli
Continuiamo a seguire l’evoluzione della politica estera giapponese: dopo il periodo Hatoyama, dove si è cercato di smarcarsi dal rapporto soffocante con gli Stati Uniti, ora avanza una "restaurazione".
Israele guarda oltre il Sinai
Rita Borgnolo
Piazza Tahrir e le ripercussioni in Israele: tra ansie e nuove opportunità, la dirigenza israeliana guarda con estrema attenzione ai vicini avvenimenti egiziani. Quali le prospettive più probabili di uno scenario in continua evoluzione?
...E tanti altri articoli sono disponibili sul sito.
Le ricordiamo che è attualmente disponibile in libreria l'ultimo numero di "Eurasia" (3/2010) dedicato agli USA: Egemonia e declino
Buona lettura!
la Redazione
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sabato 12 marzo 2011

Rugby, impresa dell'Italia.Lezione ai francesi: 22-21


Grande festa al Flaminio
di Roberto Bonizzi
Giorno storico per la palla ovale azzurra. I francesi cadono per un punto nel trofeo Garibaldi. Prima vittoria italiana nel Sei Nazioni 2011. Evitato il cucchiaio di legno. Decisivi la difesa, i calci di Bergamasco e la meta di Masi
Roma - Lacrime di gioia. In un giorno storico per il rugby italiano. E' il trofeo Garibaldi sfilato alla Francia. La forza del cuore e della difesa a bloccare gli ingranaggi del gioco champagne dei francesi. Un 22-21 conquistato in rimonta, senza cedere fisicamente nel secondo tempo. Senza vedersi scivolare via la vittoria all'ultimo come contro Irlanda e Galles. La prima vittoria sui "galletti" da Grenoble 1997, una prima assoluta per il Sei Nazioni. Decide il calcio piazzato di Mirco Bergamasco a 5' dalla fine, i tre punti che riportano avanti gli azzurri di Nick Mallett (dura, ora, cacciarlo per la federazione). E poi è sofferenza e centimetri da non cedere in mischia. Fino al fischio finale che fa esplodere di gioia il Flaminio.
Primo tempo in equilibrio Parte fortissimo l'Italia trascinata da Semenzato, un mediano di mischia giovane ed esuberante che è riuscito a cambiare il gioco azzurro nelle ultime uscite. Un fuorigioco della difesa transalpina per fermarlo provoca il primo calcio di punizione. Bergamasco centra i pali per il 3-0 (primo e unico vantaggio azzurro fino all'ultimo calcio). La Francia soffre la precisione italiana. Ma al quarto d'ora, alla prima occasione di gioco rotto, ecco la meta. Clerc al piede salta Canale come un birillo e va a schiacciare il 3-5. L'Italia barcolla. Zanni deve salvare in tuffo su Rougerie che stava depositando in mezzo ai pali: è avanti. Ma sulla mischia i francesi conquistano un calcio piazzato ai 5 metri e Parra non perdona (3-8). Al 23' Canale si riscatta con un'azione travolgente nei 22 metri avversari. Conquista un piazzato e Bergamasco non si fa pregare (6-8). Al 31' Parra prende il palo dalla piazzola. Al riposo gli azzurri restano a contatto.
Ripresa con rimonta La Francia schiaccia sull'acceleratore in avvio di secondo tempo. La difesa italiana soffre. E paga. Al 4' Parra realizza una punizione (6-11). E due minuti più tardi è puntuale a raccogliere l'off load di Trinh-Duc che buca al centro. Meta trasformata che gela le speranze azzurre (6-18). Sembra finita, ma Mallett azzecca i cambi e il gioco ritrova vigore. Bergamasco sbaglia due volte dalla piazzola al quarto d'ora e allora serve una meta. Che, clamorosamente, arriva al 19'. Semenzato detta tempi rapidissimi dopo i contatti, Benvenuti buca a sinistra e il mediano di mischia è sveltissimo a mettere un ovale solo da schiacciare tra le braccia di Masi. Meta dell'aquilano, trasformata da Bergamasco. L'Italia si fa vedere negli specchietti transalpini (13-18). E al 23' Bergamasco dalla piazzola, ancora per un fuorigioco, sigla altri tre punti (16-18). Poi Trinh-Duc sbaglia un drop, ma ci pensa Parra con un piazzato da 40 metri a fermare l'ondata azzurra. L'orgoglio italiano, però, è infinito. E in 6 minuti, Bergamasco colpisce due volte al piede per il 22-21 che nemmeno il disperato assalto finale dei "galletti" riesce a scardinare. E' gioia infinita per tutto il rugby azzurro.
La gioia di Mallett "E' il momento più bello da quando alleno l'Italia. Abbiamo vinto per la prima volta contro una squadra di altissimo livello. Sono orgoglioso di questa vittoria, di questa squadra. Vincere una partita così davanti ai nostri tifosi è una cosa incredibile". Così Nick Mallett subito dopo l'incredibile vittoria in rimonta. "I ragazzi sono stati tutti straordinari, Masi ha fatto una grande partita. Sono contento anche per Mirco Bergamasco che ha calciato bene nei momenti importanti". Non pago, il ct azzurro pensa già alla prossima partita contro la Scozia: "Abbiamo qualche problema in mischia da risolvere prima della partita con la Scozia, ma oggi è un giorno incredibile. Sono contento perché abbiamo giocato bene anche contro Irlanda e Galles dove meritavamo di più".
E quella della squadra "Questo è un bel regalo per i 150 anni dell’Italia" esulta Martin Castrogiovanni. "Oggi è una giornata storica, è la prima volta che battiamo la Francia nel Sei Nazioni, Siamo stati uniti a parte tutte le critiche. È sempre bello vincere così". Al termine del match, incontenibile l’esultanza della squadra azzurra, tra abbracci, con grandi sorrisi e molti giocatori in lacrime. Dopo il giro di campo il capitano Sergio Parisse ringrazia il pubblico: "Oggi era la nostra giornata, negli ultimi 15 minuti abbiamo visto loro che avevano la testa bassa e abbiamo capito che potevamo farcela. Oggi tutti gli italiani possono essere fieri di questa nazionale". "Abbiamo dimostrato - dice Andrea Masi, uno degli eroi della partita - che avere un grande cuore a volte supplisce alle doti tecniche". Mirco Bergamasco scaccia gli incubi: "Per me c'era tanta pressione, mi sono svegliato al terzo quarto calcio dopo qualche errore, nel finale ho trovato finalmente buone sensazioni. Era una partita difficile, sono riuscito a reagire. La squadra ha fatto un grande sforzo e volevo regalare loro questa soddisfazione. Volevo buttarla dentro a tutti i costi e alla fine ce l'ho fatta". Parlando della partita, Bergamasco spiega: "Sapevamo che loro avrebbero attaccato da per tutto, noi siamo stati bravi a rallentare la palla. Abbiamo finalmente battuto la Francia dopo tanti anni e ci togliamo una soddisfazione grande dopo tanti sacrifici".

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Sanità, addio alla ricetta cartacea: arriva quella elettronica

Entra a regime la fase di trasmissione dei dati: la tessera sanitaria sostituirà la carta, facendo risparmiare due miliardi di euro l'anno. Si parte con la Valle d'Aosta.
[ZEUS News - http://www.zeusnews.com/ - 08-03-2011]
Ricette elettroniche regime trasmissione dati
Foto di Michael Flippo
A partire dal prossimo primo aprile la Valle d'Aosta inaugurerà l'attuazione del DPCM 26 marzo 2008: in pratica, si farà un altro passo in avanti verso le ricette mediche online.
Non si tratta ancora, però, della sparizione delle ricette cartacee. Per ora si tratta solamente dell'obbligo, imposto ai medici, di inviare al ministero delle Finanze le informazioni contenute nelle ricette.
Si tratta di tutta una serie di dati sul paziente, che vanno dal codice fiscale al codice della ricetta, dal tipo di ricetta alle eventuali esenzioni, dalle note Aifa alla prescrizione fino alla data e al tipo di visita.
L'invio delle informazioni avverrà tramite il SAC - Sistema di Accoglienza Centrale - e permetterà al Ministero di vigilare più attentamente sulle prescrizioni, allo scopo di evitare sprechi e abusi.
Per essere sicuri che i medici si adeguino all'obbligo è previsto un taglio dell'1,15% del loro compenso annuo qualora vengano trovati in difetto, ossia non inviino almeno l'80% delle ricette da loro prescritte; tuttavia perché la sanzione sia applicabile la Regione deve fornire ai medici tutti gli strumenti necessari.
Dopo la Valle d'Aosta seguiranno le altre regioni: il primo maggio toccherà all'Emilia-Romagna; il primo luglio ad Abruzzo, Campania, Molise e Piemonte; il primo settembre sarà la volta di Calabria e Liguria; il primo ottobre toccherà alla Basilicata.
Per le restanti regioni il calendario verrà fissato con un decreto apposito.
Sul lungo periodo, tutto ciò porterà davvero all'esordio della ricetta elettronica: a quel punto non sarà più necessario presentare un foglio al farmacista ma sarà sufficiente la tessera sanitaria, unita a un codice fornito dal medico, per visualizzare la prescrizione sul monitor di un computer.
Ciò permetterà di risparmiare, secondo le stime, due miliardi di euro l'anno: di questi 800 o 900 milioni deriveranno dalla semplice abolizione della carta.

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