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mercoledì 27 ottobre 2010

L'addio di Ozzie dà la sveglia a Microsoft

L'email di congedo delinea un mondo "post PC". Siamo all'alba di un nuovo giorno, ma forse Microsoft non se n'è accorta.

[ZEUS News - www.zeusnews.com - 26-10-2010]
Ozzie email addio Microsoft cloud post-PC
L'email di addio di Ray Ozzie, che da poco ha lasciato il ruolo di Chief Software Architect di Microsoft pur restando ancora per qualche tempo nell'azienda, non nasconde l'amarezza che il creatore di Lotus Notes deve provare.
Facendo il punto della situazione rispetto a cinque anni fa, Ozzie trova che Microsoft non abbia sbagliato le mosse: allora era l'"alba di un nuovo giorno" - come recita d'altronde l'oggetto del messaggio, peraltro datato al 28 ottobre - e oggi, dopo un lustro, l'azienda di Redmond si trova di fronte a una nuova alba che le impone nuove sfide.
Il problema è che la risposta alle sfide di ieri, per quanto formalmente corretta, è stata troppo lenta: gli avversari sono riusciti a guadagnare terreno prezioso e anche i successi, a partire da Bing fino a Windows Phone 7 (che promette bene, ma per ora è ancora una scommessa) passando per i servizi Windows Live, non hanno brillato quanto avrebbero potuto.
Oltre a indicare il fenomeno, Ozzie ne illustra anche le cause, che sono le stesse che possono mettere in pericolo il futuro di Microsoft nei prossimi cinque anni: è difficile far capire ai dirigenti di Redmond che ormai è giunto il momento di superare il paradigma "PC-centrico"con il quale sono cresciuti e che ha permesso loro di guadagnare quella posizione che attualmente occupano.
Il giorno che nasce oggi è secondo Ozzie caratterizzato da utenti chenon distinguono il PC dal browser e il browser da Internet, anche perché il computer stesso non è più il centro dell'esperienza, che invece avviene attraverso una molteplicità di dispositivi.
Se l'importanza del Personal Computer era inimmaginabile 25 anni fa(il 20 novembre si festeggia il quarto di secolo di Windows 1.0), oggi è inimmaginabile che questa importanza sia giunta al capolinea. Microsoft deve capirlo, o rischierà molto seriamente.
Per Ozzie il futuro è nel cloud computing: il centro non è la macchina, ma i servizi. Sfortunatamente non tutti in Microsoft sembranocondividere questa visione ed è principalmente per questo - si legge tra le righe - che il CSA se ne va.
"Chiudete gli occhi e create una immagine realistica di come un mondo post-PC potrebbe attualmente apparire", è l'augurio. "Coloro che possono vedere un futuro plausibile più brillante di oggi otterranno l'opportunità di essere al primo posto".
Certo non è tutto perduto: le basi gettate da Ray Ozzie, da Windows Azure ai vari servizi Web di cui Office 365 è solo l'ultima incarnazionesono solide e hanno possibilità di svilupparsi, ma solo se qualcuno vi crede fermamente. Chi vi riponeva la maggiore fiducia, però, ha già un piede fuori dalla porta.

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