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mercoledì 1 settembre 2010

Love parade, online accuse a polizia


Love parade, online accuse a polizia
di Lorenzo Gennari

Love parade, online accuse a polizia

martedì 31 agosto 2010
Le immagini della tragedia della Love Parade di Duisburg del 24 Luglio scorso, in cui sono morte 21 persone, sono state pubblicate su Internet dall'organizzatore dell'evento per dimostrare la corresponsabilità della polizia
Lo aveva annunciato al settimanale tedesco Der Spiegel qualche giorno fa e così è stato: Rainer Schaller, organizzatore dell'edizione 2010 della Love Parade, popolare festival di musica techno nato in Germania nel 1989, ha creato un sito Internet appositamente per pubblicare tutta la documentazione video, con tanto di ricostruzioni grafiche della tragedia del 24 luglio scorso.
Schaller voleva comunicare al mondo il suo punto di vista e ha immediatamente pensato che il mezzo migliore per raggiungere il numero maggiore di persone fosse proprio Internet. Nel sito, disponibile nella versione in tedesco e in quella in inglese, vengono presi in esame alcuni dei momenti principali precedenti la tragedia.
La tesi sostenuta dall'organizzatore, che ha già fatto sapere che non ci saranno altre edizioni della Love Parade, è che alcune decisioni prese dalla polizia per cercare di controllare l'enorme massa di visitatori presenti al festival abbiano contribuito a formare una sorta di collo di bottiglia davanti all'ingresso principale dell'area in cui si svolgeva l'evento.
Il video proposto su Internet, commentato e arricchito da una grafica esplicativa, dura 6 minuti e ventidue secondi e spiega come la gente sia rimasta letteralmente intrappolata all'interno dell'area delimitata dai tre cordoni formati dalla polizia.
Schaller ha pubblicato sul sito anche gran parte delle registrazioni provenienti dalle videocamere installate nella zona di Duisburg che ha ospitato il festival.
«Porto un debito morale nei confronti di tutti i familiari delle vittime - ha comunque dichiarato Schaller, non sottraendosi alle sue responsabilità - Se l'evento non si fosse svolto non ci sarebbero stati morti. In ogni caso sarà la legge a stabilire di chi è la colpa».


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